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Attualità | 29 giugno 2020, 12:18

Trasporti, la petizione: "Toti, vogliamo più treni, non dover viaggiare appiccicati!"

Dopo la lettera aperta del Comitato "Genova-Milano Newsletter" sulla grave situazione del trasporto pubblico tra la Liguria, il Piemonte e la Lombardia, arriva la petizione online di Antonella Marras, coordinatrice di "Altra Liguria"

Trasporti, la petizione: "Toti, vogliamo più treni, non dover viaggiare appiccicati!"

"Adesso basta! E’ così che si tutela la salute delle persone?", scrive Antonella Marras, coordinatrice di "Altra Liguria" e del comitato "Fegino e Borzoli terre di mezzo",  nella petizione indirizzata al governatore Toti.

Dopo la lettera aperta del Comitato "Genova-Milano Newsletter" sulla grave situazione del trasporto pubblico tra la Liguria, il Piemonte e la Lombardia e la denuncia nella nostra rubrica "Last train home", ecco anche la petizione.

"La Regione Liguria - si legge nella petizione - ha firmato una ordinanza che prevede dal 27 giugno la possibilità di poter occupare ogni posto a sedere sui mezzi di trasporto pubblici, treni  e gomma, non considerando quindi quando disposto dal governo con le linee guida per evitare il diffondersi del contagio, in riferimento alle distanze fisiche da mantenere tra persone non conviventi, che prevede appunto la distanza di un metro.

Viene da domandarsi perché queste linee guida che devono  ovviamente, essere rispettate da locali aperti al pubblico, pubblici uffici e aziende,  che costituiscono il problema principale  per far ripartire o  meno e in che modalità le scuole ,  si possano invece tranquillamente evitare sui mezzi di trasporto pubblico, ricordando per altro, che le responsabilità della mancata osservazione di quanto disposto sui distanziamenti e l’utilizzo delle mascherine, è responsabilità personale che potrebbe portare a sanzioni.

Viene da domandarsi perché la Regione Liguria e il Presidente Toti, non abbiano deciso di convocare ferrovie per l’Italia con le quali sono state stipulate convenzioni, chiedendo il potenziamento del trasporto pubblico e perché , dato il forte disagio creato da Aspi a causa delle manutenzioni certamente necessarie , ma ovviamente tardive, non si chieda proprio a chi ha in gestione le tratte autostradali , di pagare questo potenziamento.

Non vogliamo scelte fatte per mantenere i consensi. Vogliamo che la nostra salute venga tutelata. Aumentiamo il numero e le frequenze  dei Treni, Tpl urbano ed extraurbano".

 

Redazione

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