A causa di forti precipitazioni locali, si accumula una quantità di acqua che supera i 900 mm. Genova e i comuni limitrofi sono assediati dalle piogge per ventiquattro ore, tra il 7 e l’8 ottobre.
Esondano i principali torrenti cittadini come Il Leira, Polcevera, Chiaravagna, Sturla, Cantarena, Bisagno, Fereggiano. Il Leira è tra i primi a esondare durante la serata del 7 e causa 13 vittime, ma la perturbazione continua incessante finché esondano altri due corsi d’acqua: Fereggiano e Bisagno. È proprio il Bisagno che miete altre vittime e i quartieri di Marassi e Quezzi vengono messi a dura prova. Si registrano allagamenti e molti danni a cose e persone. Crolla anche il ponte di Santa Agata!
I comuni limitrofi vengono anch’essi interessati, soprattutto Masone, dove esonda un torrente e distrugge quasi interamente un’azienda. Isolate molte frazioni ed alcune registrano morti come ad Acquasanta. A ponente ingenti danni a Voltri e Arenzano dove si registra una vittima. Allagamenti a Sestri, Pegli, Cornigliano e Sampierdarena.
I servizi per i cittadini sono rimasti alterati per alcuni giorni, dall’aeroporto alle tratte ferroviarie; molti problemi anche nell'erogazione dell'energia e nel funzionamento dei telefoni. Da Voltri a Brignole si raccoglie prima acqua e poi fango per giorni e a fine evento si contano 43 vittime e più di 2000 sfollati.
Simili scenari sono stati vissuti negli anni a seguire ma questo è stato il primo tra i più gravosi.