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Attualità | 12 marzo 2021, 14:47

Una raccolta firme per intitolare il padiglione 5 dell’ospedale Villa Scassi a Dino Pesce (FOTO)

Ad un anno dalla scomparsa dello storico primario di medicina ex colleghi, amici e cittadini chiedono l’intitolazione a lui della palazzina dove per vent’anni ha esercitato la professione; un anno fa la comunità sampierdarenese aveva detto addio anche al chirurgo Emilio Brignole e all’infermiera Anna Poggi

Una raccolta firme per intitolare il padiglione 5 dell’ospedale Villa Scassi a Dino Pesce (FOTO)

È passato circa un anno dalla scomparsa di Dino Pesce ed Emilio Brignole, medici dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena nonché volti molto conosciuti anche al di fuori della delegazione: nella ricorrenza dell’anniversario molti membri del personale ospedaliero ma anche semplici cittadini e pazienti hanno messo in atto una raccolta firme per l’intitolazione del padiglione cinque dell’ospedale Villa Scassi a Pesce.

La scelta non è casuale: Pesce è stato per oltre un ventennio primario di medicina presso il nosocomio sampierdarenese, dopo aver esercitato in precedenza la professione di medico di famiglia nel suo studio di via Cantore. Come spesso accade in casi come questi a lasciare un grande vuoto nella comunità è stata la perdita di professionisti esemplari ma anche di persone di grande spessore: Pesce, scomparso a 63 anni, era originario del quartiere e proprio per questo motivo era molto conosciuto; anche dopo il pensionamento aveva voluto proseguire la sua attività professionale in una struttura privata di Cornigliano.

Brignole era invece uno stimato chirurgo venuto a mancare proprio a pochi giorni di distanza da Pesce a causa del Covid, poteva essere considerato il decano dei chirurghi dell’ospedale nonché primario della struttura Gestione del paziente ghirurgico in Pronto soccorso; anche lui era rimasto in servizio sino all’ultimo. L’’improvviso insorgere del male l’aveva costretto al ricovero, dapprima nella pneumologia e da ultimo nella rianimazione dello stesso ospedale in cui per quasi tutta la sua vita professionale aveva lavorato. Originario della zona di Chiavari dove risiedeva Brignole aveva 67 anni. Figura concreta e riservata, di medico all’antica, aveva alle spalle una lunga e luminosa carriera nella chirurgia arricchita anche da prestigiose attività nel campo della docenza e della pubblicazione di studi scientifici; nel 2018 fu tra i chirurghi in prima linea a prestare le prime cure ai feriti del crollo del Morandi.

Il triste elenco del personale sanitario del Villa Scassi che in quel tragico periodo dello scorso anno ha perso la vita s’era allungato anche col nome di Anna Poggi, 64 anni e all’epoca prossima alla pensione; infermiera in medicina d’urgenza nella primavera dell’anno scorso era in prima linea nella più dura delle battaglie: il reparto era infatti stato convertito e adibito ai pazienti infetti dal Covid. Pur senza certezze il sospetto è che anche lei fosse stata colpita dal virus nonostante l’esito negativo di un primo test sierologico, a trovarla in casa agonizzante era stato il figlio che non riusciva più a mettersi in contatto con lei; purtroppo tutti i tentativi di soccorso s’erano rivelati vani.

Brignole, Pesce e Poggi sono così andati ad aggiungersi alla lunghissima lista del personale sanitario che in quest’ultimo anno ci hanno lasciati anzitempo: quando il virus sarà stato finalmente sconfitto rivolgeremo un sentito grazie anche a tutti loro.

Giacomo Grassi

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