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Municipio Ponente | 16 aprile 2021, 15:10

Voltri: il caso, per ora senza soluzione, di via Molinetto

La strada è danneggiata dai tempi dell’alluvione del 1993 e la situazione è andata progressivamente peggiorando, Campanella chiede un intervento; Piciocchi: "Servono trecentomila euro che per ora non abbiamo"

Voltri: il caso, per ora senza soluzione, di via Molinetto

Nell’estremo Ponente genovese c’è una strada che attende da anni di essere messa in sicurezza e che sconta problematiche risalenti addirittura all’alluvione dell’ormai lontano 1993. Siamo nell’entroterra di Voltri, precisamente in via Molinetto. Qui, una frana incombe sull’abitato, il ponte carrabile non è stato più ripristinato, ci sono numerosi alberi caduti e sono altrettanto numerosi i disagi che devono affrontare i residenti, semplicemente per andare a gettare la spazzatura, tanto per fare un esempio.

La situazione è complessa ed è stata segnalata più volte, sia al Municipio VII Ponente che al Comune di Genova. A occuparsi della questione, nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, è stato anche l’esponente di Fratelli d’Italia, Alberto Campanella, che ha presentato un’apposita interpellanza, la numero 55/2021, alla quale ha risposto l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi.

Secondo Campanella, “via Molinetto di Voltri versa in condizioni estrema pericolosità, a causa di alberi caduti che ostruiscono la sede stradale e di massi incombenti su di essa, trattenuti a stento dalle reti poste al di sopra del muraglione contenitivo. La via, inoltre, risulta essere transennata e quindi inagibile per la cittadinanza”.

Per questo, l’esponente di Fratelli d’Italia chiede alla Giunta Comunale “comunicazioni in merito alle tempistiche, per un ripristino in sicurezza della strada”.

L’assessore delegato, Pietro Piciocchi, ha spiegato che “la caduta degli alberi è solamente una parte del problema, e forse è la parte minore, quella sulla quale si può intervenire velocemente, con la rimozione degli arbusti abbattuti. Per il resto, invece, ci sono delle criticità importanti, che meriterebbero un titolo apposito nel piano triennale dei lavori pubblici. Secondo le stime che sono state fatte dai tecnici, per rimettere interamente a posto via Molinetto di Voltri occorre una cifra che si aggira intorno ai trecentomila euro. Al momento, non li abbiamo a disposizione, ma cercheremo di fare il possibile, attraverso lo strumento della variazione di bilancio”. I tempi di attesa, quindi, non si annunciano affatto brevi, anche se il consigliere Campanella raccomanda “di fare in fretta, visto che in questa zona abitano diverse persone, e quindi la strada serve”.

Intanto, sempre a Voltri, continua a tenere banco, sulla costa, il progetto del nuovo ‘pennello’ che l’Autorità di Sistema Portuale intende realizzare alla foce del torrente Leira. Secondo gli esponenti di Linea Condivisa, movimento che esprime in Consiglio Regionale il consigliere Giovanni Battista Pastorino, “è stato presentato un progetto blindato, senza che abbia un’utilità specifica per la difesa della spiaggia e senza che nessuno sappia che avverrà un ripascimento strutturale. Cosa si intenda con tale parola non si sa: che non sia il primo atto di un riempimento, perché in tal caso sarà lotta dura a fianco della cittadinanza”.

E il consigliere municipale Filippo Bruzzone aggiunge: “Abbiamo chiesto gli obiettivi, i motivi della forma e chi dovrà occuparsi della manutenzione e qui ho avuto la sensazione di essere in una Commissione paradossale: intanto è emerso come i disegni del progetto fossero già a conoscenza del Municipio, che la forma, cito, ‘difende dalle libecciate’, e che alla fine della fiera il molo in questione più che essere una difesa a mare, è strumentale per il ripascimento strutturale che andrà a sostituire le cosiddette dighe soffolte che per la Regione Liguria a Voltri non si possono fare”. Per giunta, i lavori saranno in estate e potrebbero rovinare una stagione balneare che già si annuncia soffertissima, per via dell’emergenza sanitaria. Di male in peggio, insomma.

Alberto Bruzzone

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