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Attualità | 16 maggio 2021, 16:44

Emergenza Spettacolo Liguria: “Occorre una riforma del settore”

A quasi due anni dalla pandemia che ha evidenziato problemi e difficoltà del comparto artistico e culturale, un incontro al Teatro Nazionale parla di welfare e di un sistema che necessita di una riforma

Emergenza Spettacolo Liguria: “Occorre una riforma del settore”

La pandemia ha messo in luce i problemi e le gravi difficoltà del settore artistico e culturale in Italia, e a un anno dal primo lockdown, Emergenza Spettacolo Liguria in collaborazione con il Teatro Nazionale e il Teatro della Tosse ha deciso di organizza un incontro - lunedì 17 maggio, dalle 9 alle 19 al Teatro della Corte - per parlare dei lavoratori dello spettacolo e della loro situazione, guardando al presente e al futuro: “Consideriamo questa giornata un primo passo in un percorso di confronto necessario che dovrà continuare”, dice Matteo Alfonso di Emergenza Spettacolo Liguria, una realtà nata durante il primo lockdown proprio per raggruppare le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo e raccontare i problemi annosi e messi in luce dal Covid, che stanno piegando un intero settore. 

Una giornata divisa in due parti: “La prima, dalle 9 alle 15,45, dedicata alla riforma del lavoro nel sistema teatrale, in cui analizzeremo le due proposte di legge presentate in parlamento, la Gribaudo-Carbonaro e la Orfini-Verducci, che il governo sta sintetizzando in un decreto legge per accelerare l’approvazione. Le analizzeremo valutandone pro e contro e facendo le nostre proposte. Inoltre valuteremo la proposta fatta dal Coordinamento Lombardo che è più in ascolto delle nostre esigenze”, spiega Alfonso, che interverrà all’incontro oltre che come portavoce di Emergenza Spettacolo Liguria anche come fondatore di RAT-registi a confronto

La seconda parte della giornata dalle 15,45 alle 19 sarà invece dedicata alla legge 175 del 2017 sulla gestione del Fus (Fondo Unico Spettacolo) e al sistema in generale, oltre ad affrontare problematiche e opportunità a livello regionale: “Le competenze dello Stato sulla cultura si sovrappongono spesso a quelle regionali e questo consente alla Regione di demandare scelte per il settore allo Stato. In Liguria da anni, ad esempio, manca una legge regionale su cultura e spettacolo e invece sarebbe necessaria e anche questo sarà oggetto del dibattito”, racconta Alfonso. 

I problemi del settore sono tanti, da quelli economici a quelli di un riconoscimento del giusto valore di una realtà che dovrebbe essere centrale nelle politiche culturali e sociali di un Paese. “Assistiamo a un prosciugamento progressivo delle risorse fornite dallo Stato al nostro settore e vediamo in platea un pubblico sempre più anziano: gli over 65 sono gli unici che vanno a teatro con regolarità, mentre i giovani dopo i 18 anni non ci vanno più fino ai 40 45 anni. Non c'è ricambio generazionale tra il pubblico e sui palchi dove i giovani attori fanno fatica ad affermarsi ed emergere”, è l’analisi di un oggi che è la conseguenza di molteplici cause, ma dal quale si può uscire con nuove iniziative e investimenti: “Lo Stato dovrebbe investire il doppio nel settore e dovrebbe vincolare l’erogazione del Fus ai teatri rispetto a una serie di criteri come responsabilità occupazionale. Inoltre un’altra parte del Fus dovrebbe essere vincolata a finanziare delle attività per costruire un sistema di ricambio di pubblico, e questo si fa a partire dalla scuola dove dovrebbero entrare a insegnare solo gli artisti riconosciuti e il teatro dovrebbe essere parte integrante dei percorsi di studio non solo nella forma della recitazione ma anche in quella della drammaturgia”. 

E tra le altre cose: “Bisognerebbe investire di più anche sulle periferie: negli ultimi anni si è guardato solo al centro città, mentre la società guarda sempre di più alla provincia. E se il tessuto sociale e artistico non è radicato sul territorio, difficilmente si producono nuovi spettatori”, conclude Alfonso che guarda a questo incontro come un punto di partenza da cui avviare un dialogo e costruire il futuro di un settore in attesa di una riforma vitale e necessaria che deve tener conto delle specificità e criticità del mondo dello spettacolo. 

A partecipare alla prima parte dell’incontro: Alessandro Baudino (musicista in collegamento dalla Francia); Emmanuel De Candido (autore, attore, regista in collegamento dal Belgio); Lola Agostini (artista-performer in collegamento dalla Germania), per parlare di welfare europeo, e con Luca Mazzone (referente tavolo welfare di C.RE.S.CO); Elena Garelli (praticante avvocata); Marco Cacciola (Coordinamento Spettacolo Lombardia); Massimo Pontoriero (note legali) che si concentreranno sulla situazione italiana. Nella seconda parte: Andrea Cerri (portavoce Coordinamento Imprese Liguri); Francesca Biffi (Coordinamento Spettacolo Lombardia); Davide Livermore (direttore Teatro Nazionale di Genova); Andrea Porcheddu (critico teatrale e Consulente Teatro Nazionale di Genova); Massimo Milella (Oca critica); Amedeo Romeo (direttore Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse); Angelo Pastore (presidente Agis Liguria); Mimma Gallina, organizzatrice teatrale; Matteo Alfonso - Portavoce ESL Emergenza Spettacolo Liguria. 

Rosangela Urso

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