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Municipio Centro Ovest | 14 settembre 2021, 09:00

Tour delle torri di Sampierdarena per dimostrare la nobiltà e la grande storia di cultura e architettura della zona (FOTO)

Iniziativa della locale Pro Loco, che si è svolta nei giorni scorsi. A raccontare il giro delle antiche Torri della zona è Franco Massa, già insigne imprenditore a Sampierdarena, oggi attivo nel cercare di dare immagine alla delegazione

Tour delle torri di Sampierdarena per dimostrare la nobiltà e la grande storia di cultura e architettura della zona (FOTO)

Sampierdarena, oggi bistrattata da luoghi comuni che la gente del posto rigetta e ritiene assolutamente ingiusti, è invece arte, cultura, grande architettura. Ad indicarlo un’iniziativa targata Pro Loco della zona, che ha organizzato nei giorni scorsi una ‘passeggiata’ toccando le varie torri della delegazione. Iniziativa subito ben raccontata sui social e web da Franco Massa, grande appassionato di Sampierdarena che, smesse le vesti di storico imprenditore della zona, ha indossato quelle di sorta di promoter delle bellezze della delegazione.

Massa ricorda che in tempi antichi, mentre Genova veniva soprannominata ‘la Superba’, Sampierdarena, sua delegazione ma piuttosto città nella città, definita ‘Manchester’, era in effetti una ‘piccola Svizzera’ per posizione, numerose ville e cantieri navali.

“Qui venivano in vacanza i nobili e i ricchi della città che costruirono bellissime ville - racconta Franco Massa - e numerose di queste avevano torri a completare il loro stile architettonico; queste si aggiunsero alle altre, già presenti, torri di avvistamento militare, che erano di supporto ai forti collinari. Poiché San Pier d’Arena sorgeva fuori della cinta muraria di Genova e in quel secolo si stava verificando un’intensificazione delle scorrerie dei pirati barbareschi (nel 1560 anche Voltri era stata saccheggiata), si può supporre che la costruzione delle torri sia servita anche a scopo difensivo e rifugio delle famiglie aristocratiche. Le prime sette, molte di esse ormai scomparse, pare fossero costruite attorno al 1300 con la funzione di avvistamento dal mare e sembra che dovessero essere posizionate ognuna a 300 metri dall’altra a partire da Capo Faro, l’attuale Lanterna, sino alla foce del Polcevera”.

Da tutto ciò l’idea della passeggiata. A partire da Torre del Labirinto, ancora esistente, sia pur degradata, e comunque fra le meglio conservate. Si trova nel quartiere della Coscia e prende il nome dall’intrico dei vicoli sui quali si innalzava. E quindi Torre del Canto, in via Bombrini, che prende il nome dal rione del Canto, zona ponente di Sampierdarena, prossima alla Fiumara. Canto sta per angolo; deriva probabilmente dal territorio del quartiere a forma triangolare.

Mentre in via Rolando c’è la torre di quella che fu Villa Domenico Spinola, datata XVI secolo e nel 1757 di proprietà di Domenico Spinola. Merlata come si usava nelle grandi ville dell’epoca. Nel 1963 la villa è stata demolita e la torre inglobata dai moderni edifici e diventata abitazioni. È stravolta dall’originale. Una perdita per il patrimonio architettonico della zona.

A sei piani è Torre Villa Doria, in via Daste e presso l’Istituto madri pie Franzoniane, in posizione angolata. Fu abitata da Nicolò Doria e a fine XVIII secolo ceduta alla famiglia Franzoni, con l’abate Gerolamo Franzoni che la donò alla Congregazione delle Madri Pie da lui fondata e che da lui presero il nome. È ottimamente conservata.

Torre villa Serra-Doria-Monticelli anche questa in via Daste angolo via Della Cella, si presume costruita nel XVI secolo da autore sconosciuto. In uno dei punti che furono più nobili dell’antica Sampierdarena, ecco Torre dei Frati, tra la ex Crosa Larga, oggi via Palazzo della Fortezza-via Prasio e vico Raffetto. Vi si accede attraverso un negozio. Probabile fosse dei monaci del convento della chiesa di Santa Maria della Cella. Nei pressi dell’ospedale Villa Scassi c’è Torre di Villa Principe di Francavicini, la cui villa di appartenenza è stata distrutta nel 1911. Da citare la Torre del Comune, in via Sampierdarena dove c’è il Municipio. Umida, poco confortevole, su un piccolo promontorio prospiciente il mare, non pare fosse presidiata ma era tuttavia dotata di cannoni.

Nel 1852 fu demolita per fare posto alla sede comunale; ne resta la fronte bassa lato a mare. La Torre dei Balin (i pallini) è in via Paolo Reti. Non vanta storia nobile ma di lavoro anche pesante. Ci si lavorava infatti il piombo. Il nome le deriva dal processo di formazione dei pallini che consisteva nel far cadere dall’alto piombo fuso in un setaccio e da questo nell’acqua. In piazza Montano, zona stazione ferroviaria, c’è Torre di Villa Centurione-Tubino–Carpeneto, fatta edificare dal nobile Cristoforo Centurione. Nella seconda metà dell’Ottocento passò ai Tubino e quindi ai Carpaneto. Vi risiedeva Ippolito Centurione, capo delle milizie sampierdarenesi che si oppose al tentativo di sbarco dei francesi durante il bombardamento navale di Genova. Torre di Capo di Faro, era una torre di guardia ora scomparsa, si trovava presumibilmente presso l’omonimo Capo. A tramandarla immagini dei secoli XV-XVI. Resta intatta la Villa ma è stata distrutta Torre di villa Pallavicino, che era torre di guardia. Tipica poi la Torre della Crosa dei buoi mentre Torre della Fiumara o foce del Polcevera era quella appunto nella zona da cui prese nome. Torre di Santa Maria della Cella di analoga chiesa, fu edificata tra il 1206 e il 1213 come chiesa gentilizia della famiglia dei Doria che ottenne il giuspatronato della cappella maggiore. Venne trasformata nel corso del XVI-XVII secolo in sacrario di famiglia. Seguirono ulteriori modifiche ad altari e tombe, mentre la realizzazione della cupola porta la data del 1639.

Dino Frambati

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