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Attualità | 05 ottobre 2021, 14:00

Il Campasso in rivolta contro gli importi degli indennizzi: “Sono una miseria, occorre rispettare i cittadini”

Enrico D’Agostino anticipa su facebook quelli che dovrebbero essere gli importi previsti per i cantieri e i disagi che deriveranno dal transito dei treni, e li critica duramente

Il Campasso in rivolta contro gli importi degli indennizzi: “Sono una miseria, occorre rispettare i cittadini”

Indennizzi risibili, giudicati una miseria, inadeguati ai danni presenti e futuri che i cantieri stanno arrecando e provocheranno alla gente del quartiere. Sale alto l’urlo di rabbia e protesta da Certosa, zona impegnata in un’interminabile battaglia per non essere travolta dai lavori in corso, lunghi ed importanti, che la interessano per metropolitana e ultimo miglio.

A sotterrare l’ascia di guerra in tal senso è lo storico e combattivo presidente del Comitato Liberi cittadini di Certosa, Enrico D’Agostino, che lancia su Facebook un lungo post di protesta. “Con l’avvio del cantiere della Metropolitana Brin-Canepari, si cominciano a percepire i problemi che ci accompagneranno, da qui a tre anni, nella nostra Certosa: rumori-polveri-viabilità sconvolta e servizi rivoluzionati”, attacca e fa sapere come “sembra che il Comune abbia definito attraverso la Commissione Pris, formata da funzionari della Regione e del Comune, il riconoscimento di un indennizzo una tantum per 124 famiglie che abitano lungo il tracciato di via Brin, via Mansueto (bassa), via Aulo Persio, via Vedovi e via Castelluccio, che saranno colpite da un danno permanente a causa della nuova infrastruttura della Metropolitana”.

Queste le quote che, secondo D’Agostino, verranno erogate: 8000 euro per l’impatto sulla vista; 10 mila per rumore arancione (definito così con i colori, secondo l’importanza del disagio), che sale a 15 se si va in ‘rosso’.

L’abbinamento vista e rumore vale 18 mila euro e pare, dichiara D’Agostino, che sia riservato solamente a otto famiglie che il presidente del Comitato a questo punto definisce, non senza qualche ironia, “fortunate”. E scrive ancora sul social di essere certo di come “tutti gli abitanti di Certosa preferirebbero non sentire parlare di indennizzi economici, ma crediamo che sorga la curiosità di sapere da dove nascono le cifre riportate sopra”.

Molte dunque per lui e Comitato le domande cui vorrebbero risposte: quali i criteri adottati per definire chi accede agli indennizzi? Perché? E quale logica c’è nella scelta degli importi e come vengono definite le quote economiche per strade, caseggiati. Informazioni scarse al momento, secondo il Comitato, non sapendo, affermano, “se alle famiglie e attività commerciali coinvolte per tempi prolungati nei cantieri, sotto e davanti ai caseggiati, viene riconosciuta una indennità di disagio”.

In caso di risposta positiva, indica D’Agostino, “ci dicano quando verrà erogata”. E comunque, alla fine, il giudizio è negativo, duro e tranciante: “Ci permettiamo di dire che se queste sono le cifre degli indennizzi, sono delle miserie e interessano comunque un numero di famiglie assolutamente non pertinente”. Occorre rivedere tutto, sottolinea D’Agostino, che ricordo come il Comitato abbia chiesto più volte un confronto con il Comune per fare chiarezza su questo tema degli indennizzi.

“Riteniamo - conclude il presidente del Comitato - che l’interesse pubblico per interventi a favore della città sia importante, ma ancora di più esiste il rispetto della vita dei singoli cittadini e vogliamo credere ed essere certi che, come dichiarato dal sindaco Bucci nei vari incontri pubblici che ci sono stati nel tempo per la situazione del Campasso, il Comune terrà conto delle esigenze dei residenti”.

Tuttavia, si rammarica Enrico D’Agostino, “al momento il silenzio è profondo”. E sono molti i commenti al post, tutti univoci con la voce del presidente: “Se questi sono gli indennizzi - affermano - sono davvero miseri”. Ed anche: “Sono niente pensando - scrive una residente - dovrò guardare per sempre un muro davanti alle finestre di casa”.

 

Dino Frambati

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