Quattro anni presso la parrocchia sampierdarenese di Santa Maria della Cella in via Giovanetti da vice parroco e facendosi amare dalla gente del posto come più non si sarebbe potuto; poi la ‘promozione’ in quel del gavese, Basso Piemonte alessandrino a fare da pastore di anime per dieci parrocchie.
Domenica 12 dicembre, in pieno Avvento, don Alvise Leidi farà il suo ingresso ufficiale presso la parrocchia San Giacomo di Gavi. Cerimonia trasmessa in diretta da Ilcittadinotv, con inizio alle 11,30 quando è prevista la Messa solenne che sarà celebrata da monsignor Marco Tasca, arcivescovo di Genova e a capo della chiesa ligure che non coincide con la geografia e la politica del territorio ‘laica’ ma incorpora la diocesi di Tortona cui appartiene appunto Gavi e relativo hinterland. Cerimonia cui parteciperà una folta delegazione di Sampierdarena, come ha esplicitamente chiesto peraltro don Matteo Firpo, nuovo parroco in via Giovanetti e autore di una lista WhatsApp per comunicare con i fedeli.
Ma a Gavi arriveranno anche dalle altre zone e chiese dove il sacerdote ha dato la sua opera, come Sant'Erasmo di Voltri, poi in Val Cerusa e Santo Tommaso e San Leone, in zona Principe. Don Alvise, insieme al compianto monsignor Canepa, passò notti intere accanto alle macerie del Morandi per impartire la benedizione alle salme di chi veniva estratto da quelle rovine e portare una parola di conforto ai suoi familiari straziati. E durante il Covid allestì in parrocchia una mensa per gli sfollati.
A Gavi, in provincia di Alessandria, don Alvise ha fatto trasloco già dal 1° ottobre scorso, lasciando peraltro un ricordo a Sampierdarena di sacerdote di grande carità e umiltà e ascolto della gente. Tanto che il rammarico per il suo trasferimento, è stato pari alla soddisfazione per la sua importante nomina. Il neo parroco gavese era stato ordinato sacerdote dall'allora arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, il 21 giugno 2009.
Sono arrivato alla Cella - ci aveva detto parlando della sua attività a Sampierdarena - come curato con don Canepa, grande sacerdote, che ha fatto moltissimo in silenzio e nella sua grande magnanimità, avendo conoscenza davvero profonda del territorio, con le famiglie. Soprattutto malati e anziani.
Molte le persone che ha attratto in parrocchia, come prova il fatto che, grazie ai campi con i giovani, dopo tali esperienze, cinque bambini con fedi diverse chiesero di essere battezzati.
Don Alvise è comunque piemontese, essendo nato a Torino. Essere dunque parroco a Gavi per lui è un po' un ritorno alle origini. "Come pastore - spiega la sua linea di azione - devo amare la gente che mi sarà affidata e lavorare insieme a lei per il regno di Dio. Un sacerdote che non cerca il Paradiso è fuori fase".
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