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Sanità | 24 marzo 2022, 14:48

Rivarolo, nascono due nuove residenze per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici (Foto e Video)

Le CAUP, Comunità alloggio dedicate all’utenza psichiatrica, saranno destinate a 13 ospiti che non richiedono un'assistenza continuativa per consentire loro la possibilità di riacquisire spazi personali e sociali

Rivarolo, nascono due nuove residenze per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici (Foto e Video)

Due nuove Comunità alloggio dedicate all’utenza psichiatrica (CAUP) sono state presentate questa mattina a Rivarolo, in via Cambiaso, a pochi passi dall’Ospedale Celesia. Gli appartamenti saranno destinati a 13 pazienti psichiatrici stabilizzati, che non richiedono quindi un’assistenza continuativa, in modo da consentire loro il reinserimento nella quotidianità.

Non una struttura residenziale chiusa quindi, ma un vero e proprio programma terapeutico svolto in una residenza in cui è possibile vivere in maniera indipendente. I locali si trovano al primo e al secondo piano di una palazzina già di proprietà di ASL3 e recentemente ristrutturati. Zenit, la CAUP maschile, dispone di sei posti letto, mentre quella femminile, Nadir, offre alle ospiti sette posti. Gli spazi di entrambe le unità sono ampi e luminosi, arredati con elementi azzurri per il piano maschile e arancione per quello femminile. L’organizzazione interna garantisce la possibilità di svolgere la routine quotidiana in autonomia: a ogni piano sono presenti doppi servizi, locali lavanderia, cucina e zona giorno. Le camere da letto sono personalizzabili dagli ospiti.

Le fotografie alle pareti, i quadri e i piccoli elementi di arredo sono stati realizzati da mano da ospiti dei centri diurni della comunità di Murta, e sono parte integrante di un processo di inclusione e condivisione. 

I primi pazienti inizieranno a essere accolti entro un mese, direttamente sotto la gestione della ASL3. 

"Questi alloggi, che si aggiungono a quelli già in utilizzo all'ex ospedale di Quarto, ampliano ulteriormente le risposte ai bisogni di salute sul territorio - afferma il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti - con particolare attenzione alle persone più fragili. Il tutto nell’ottica di una piena integrazione tra ospedale e territorio e dell'appropriatezza delle cure che, a seconda del piano terapeutico del paziente e tenendo conto delle sue specifiche esigenze, si realizzano in un percorso ad hoc, volto al recupero della sua autonomia, anche relazionale. Il mio ringraziamento è rivolto agli operatori e alle associazioni che supportano quotidianamente questo lavoro".

Carlo Luigi Bottaro, direttore generale ASL3, spiega: “Dopo l’apertura delle CAUP di Quarto lo scorso ottobre integriamo con oggi il nucleo di unità edilizie Asl3 destinate ai pazienti psichiatrici stabilizzati, che attraverso il supporto di un’équipe multidisciplinare altamente qualificata potranno progressivamente riacquisire i loro spazi di vita privati e personali. Con le CAUP di Rivarolo potenziamo ulteriormente i servizi a disposizione della Valpolcevera e Valle Scrivia, garantendo nel contempo un punto fermo anche per i pazienti già in cura presso i centri di salute mentale degli altri distretti”.

"Lo scopo è recuperare e potenziare le competenze personali e sociali e la reinclusione sociale dei pazienti” spiega il dott. Rocco Luigi Picci “un’equipe multiprofessionale sarà presente su fasce orarie, non saranno costantemente qui, per attuare un training per accompagnare la persona a una vita normale. I nomi scelti per le due residenze non sono un caso: Zenit e Nadir sono i poli opposti dell’orizzonte, quindi l’auspicio è che per le persone saranno qui ospitate si possa dispiegare nuovamente l’orizzonte esistenziale che fino a quel momento è stato limitato dalla malattia mentale".

Lorenzo Sampietro, direttore socio sanitario ASL3, aggiunge: "Circa quattro mesi fa abbiamo inaugurato una CAUP a Quarto, ed entro fine anno abbiamo in programma di rendere attive nuove strutture in Valpolcevera, anche dedicate all'area neuropsichiatria. Siamo affezionati a questa valle, in cui stiamo investendo per rendere attuali le strutture storiche".

Gli alloggi saranno destinati a persone che provengono o da strutture residenziali a maggior intensità assistenziale o direttamente dal proprio domicilio all’interno di un programma intensivo di presa in carico territoriale. La permanenza di una persona con problemi di salute mentale in un contesto abitativo protetto ha l’obiettivo di favorire il processo di potenziamento delle competenze personali e sociali. Una volta concluso il percorso CAUP, il progetto terapeutico proseguirà sul territorio con diverse soluzioni abitative e specifici programmi domiciliari. L’equipe curante, afferente alla S.C. Salute Mentale Distretto 10, diretta dal Dott. Rocco Luigi Picci, è di tipo multiprofessionale (psichiatra, psicologo, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatria, educatori professionali) e mantiene contatti costanti con gli operatori di riferimento dei servizi di provenienza degli ospiti.

Chiara Orsetti

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