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Politica | 01 giugno 2022, 16:07

Sindaco e commissario, Terrile: "Ecco perché Bucci sarebbe ineleggebile"

Della questione se ne era discusso già nei mesi scorsi, con attacchi da parte del candidato sindaco del centrosinistra Ariel Dello Strologo e la replica del diretto interessato

Sindaco e commissario, Terrile: "Ecco perché Bucci sarebbe ineleggebile"

Si torna a parlare della presunta ineleggibilità di Marco Bucci a causa del doppio ruolo di sindaco e commissario per la ricostruzione del viadotto Valpolcevera. Della questione se ne era discusso già nei mesi scorsi, con attacchi da parte del candidato sindaco del centrosinistra Ariel Dello Strologo e la replica del diretto interessato, il quale aveva dichiarato di aver richiesto pareri legali che confermerebbero la sua eleggibilità.

A riportare in auge l'argomento è stato il capogruppo Pd in consiglio comunale Alessandro Terrile, che con un lungo post su Facebook ha spiegato perché Bucci sarebbe ineleggibile se eletto sindaco.

"Sabato 14 maggio - scrive Terrile - scadeva il termine per depositare le accettazioni di candidatura a Sindaco di Genova. Marco Bucci ha depositato la propria candidatura senza prima essersi dimesso da Commissario di governo per la ricostruzione del viadotto Polcevera. Le mancate dimissioni da Commissario di governo rischiano di provocare uno stallo istituzionale con il rischio concreto di invalidare le elezioni, nel caso in cui Marco Bucci fosse rieletto sindaco. Vediamo perché. L’art. 60 comma 1 , numero 2, del Testo Unico Enti Locali stabilisce che nel territorio nel quale esercitano le loro funzioni i Commissari di Governo, i prefetti della Repubblica, i vice prefetti ed i funzionari di pubblica sicurezza non sono eleggibili  a Sindaco, Presidente della Provincia, consigliere comunale e provinciale. Si tratta di una ineleggibilità, e non di una incandidabilità. Il che consente al sindaco-commissario di candidarsi legittimamente alle elezioni. Il problema sorgerà solo se sarà eletto. Si tratta di una ineleggibilità, e non di una incompatibilità. Il che consente che il Sindaco possa essere dopo le elezioni nominato Commissario, proprio come è accaduto a Bucci dopo il crollo del ponte Morandi, quando fu nominato Commissario di governo con il DPCM del 4 ottobre 2018. E qui c’è un aspetto, che bisogna tenere bene a mente. Con il DPCM del 4 ottobre 2018, il Presidente del Consiglio dei ministri ha nominato Commissario straordinario per la ricostruzione il Dott. Marco Bucci e non il Sindaco di Genova. Direte, è la stessa cosa. Non proprio. Almeno per due aspetti.
Primo. Quando il Governo nomina commissario un sindaco o un presidente di regione, chi subentra in questa carica a seguito di nuove elezioni subentra anche nel ruolo commissariale. E’ il caso più frequente: quando è diventato Presidente di Regione, Giovanni Toti è subentrato nel ruolo di Commissario per l’emergenza idrogeologica (e a molti altri ruoli commissariali) fino ad allora esercitati da Claudio Burlando, appunto come Presidente di Regione.

Se, invece, Bucci perderà le elezioni avremo un nuovo Sindaco, ma il Commissario resterà Bucci. Secondo. Quando il Governo nomina commissario un sindaco o un presidente di regione, questi non ha diritto ad alcun compenso aggiuntivo all’indennità che già percepisce da amministratore locale. Bucci, invece, nominato come persona fisica, percepisce 100.000 Euro lordi l’anno che si aggiungono agli 88.434,96 Euro lordi di indennità di Sindaco. Ricordate bene. Bucci aveva promesso che avrebbe rinunciato all’indennità di Commissario, ma poi non l’ha fatto. A leggere quanto pubblicato sul sito del Comune di Genova, alla pagina trasparenza che è aggiornata ai redditi 2020, risulta che Bucci ha già percepito 300.000 Euro per il suo ruolo di Commissario. 100.000 euro nel 2018, e altrettanti per il 2019 e per il 2020.
C’è poi un terzo aspetto che può fare la differenza in questa vicenda.
Secondo la Corte di Cassazione, che nel 2008 si pronunciò sulla presunta ineleggibilità del Presidente del Molise, che era stato nominato Commissario del Governo in seguito ad eventi calamitosi, c’è una radicale differenza se ad essere nominato commissario è la figura istituzionale (sindaco o presidente) oppure la persona fisica. Con la sentenza n. 25453 del 2008, la Suprema Corte escluse l’ineleggibilità del Presidente, essendo l’incarico commissariale conferito al presidente della giunta regionale e non ad una specifica persona, incarico che quindi si è sostanziato in un ampliamento delle funzioni attribuite all’organo del Presidente di Regione, chiunque egli sia. In breve, secondo la Cassazione l’ineleggibilità non sussiste se ad essere nominato commissario è il Sindaco o il Presidente di Regione. Sussiste se ad essere nominato commissario è la persona fisica. E’ il caso di Bucci.

Il DPCM del 4 ottobre 2018, e pure il DPCM del 30 settembre 2021 che lo ha prorogato per un altro anno, indicano espressamente che ad essere nominato Commissario è il Dott. Marco Bucci. In sede di proroga, a settembre 2021, il Governo avrebbe potuto nominare Commissario il Sindaco di Genova, e risolvere la questione ineleggibilità. Ma Bucci avrebbe perso il compenso annuale di 100.000 euro. Al contrario, è proprio l’erogazione del compenso di 300.000 Euro tra il 2018 e il 2020 a confermare che il Commissario è Marco Bucci e non il Sindaco.

E allora? Cosa avrebbe dovuto fare Bucci per evitare l’ineleggibilità? Avrebbe dovuto dimettersi da Commissario prima di accettare la candidatura a Sindaco. Cioè, avrebbe dovuto dimettersi prima del 14 maggio 2022. E’ quello che fece Beppe Sala, che il 1 febbraio 2016 si dimise da Commissario dell’Expo di Milano, prima di candidarsi a Sindaco della stessa città alle elezioni del 5 giugno 2016. Dopo le elezioni, fu presentato un ricorso al Tribunale di Milano per fare dichiarare l’ineleggibilità di Sala. Il Tribunale lo rigettò proprio sul presupposto che le dimissioni da Commissario furono tempestive, cioè intervenute prima dell’accettazione della candidatura a Sindaco. Potrebbe Bucci dimettersi da Commissario prima delle elezioni del 12 giugno? Sì, ma non rimuoverebbe l’ineleggibilità, che scatta (ovviamente solo se sarà eletto) con riferimento al momento dell’accettazione della candidatura, e quindi al 14 maggio 2022. Cosa può succedere se Bucci sarà rieletto sindaco?
Qualsiasi cittadino elettore del Comune di Genova potrà promuovere davanti al Tribunale di Genova un procedimento per fare dichiarare la sua ineleggibilità. Se il Tribunale accoglierà il ricorso, il Sindaco sarà dichiarato decaduto. E con lui l’intera giunta e tutto il consiglio comunale. Il Comune verrà commissariato, e si procederà a nuove elezioni alla prima finestra utile. Perché Bucci non si è dimesso da Commissario? A questa domanda dovrebbe rispondere lui. Ha dichiarato alla stampa di avere il conforto di pareri legali per cui sarebbe pienamente eleggibile. Nessuno ha mai visto questi pareri. Si dice che siano fondati sulla distinzione tra Commissario di Governo (l’organo dello Stato che prima della riforma costituzionale del 2001 risiedeva presso ogni regione a statuto ordinario) e Commissario Straordinario di Governo (l’organo nominato dal Governo per gestire le emergenze), risultando ineleggibile il primo (che non esiste più) ma non il secondo. E’ una teoria affascinante, ma che non trova alcun riscontro nelle sentenze che hanno deciso le questioni analoghe di Sala e del Presidente del Molise. Una teoria che sembra non convincere neppure il legislatore, anzi neppure i deputati di centrodestra, amici di Bucci.

E infatti, lo scorso gennaio alcuni deputati della Lega tra cui Edoardo Rixi, in sede di conversione del Decreto Legge Milleproroghe, hanno depositato alla Camera dei Deputati un emendamento al Testo Unico Enti Locali con la finalità di rimuovere l’ineleggibilità prevista per i Commissari di Governo dall’art. 60, comma 1, numero 2, nel caso in cui i soggetti titolari di cariche elettive siano stati nominati Commissari straordinari di governo. Come a dire: sappiamo che Bucci è ineleggibile, ma stabiliamo una deroga per legge. L’emendamento è stato però dichiarato inammissibile, e il testo della legge è rimasto invariato. Pur sapendo di mettere a rischio la governabilità del Comune di Genova, in un momento in cui è essenziale programmare la spesa delle tante risorse che provengono dal Governo e dall’Europa, Marco Bucci ha ritenuto di non dimettersi da Commissario. Se sarà rieletto, della questione si occuperanno i Tribunali. Ma al di là di quello, colpisce l’atto di tracotanza alla Marchese del Grillo, che è il contrario dell’amore per la città che dovrebbe ispirare chi si candida a governare Genova
".

Redazione


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