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Eventi | 20 luglio 2022, 07:33

Caparezza torna a Genova: "Porto in scena il mondo che mi sono creato per restarci"

Genova, Exuvia, Solo amore: in attesa di vederlo sul palco del Balena Festival, abbiamo chiacchierato con Caparezza

Caparezza torna a Genova: "Porto in scena il mondo che mi sono creato per restarci"

Un rito di passaggio, una metamorfosi, la transizione da una condizione attuale a una futura attraverso una serie di spirali: questo è "Exuvia", l’ultimo album in studio di Caparezza, che questa sera verrà finalmente portato in scena sul palco del Balena Festival all’Arena del Mare di Genova. Un tour tanto agognato dai fan quanto dallo stesso artista, che ha dovuto necessariamente rinviare le date previste per l’inverno a causa delle restrizioni legate alla pandemia e che è pronto per tornare sul palco con la grinta e l’energia che da sempre caratterizzano i suoi live. 

Una carriera musicale iniziata nel 1996 con il nome d’arte Mikimix, che ha visto la consacrazione da parte del pubblico nel 2003 con l’album “Verità supposte” e che ha sempre tenuto incollati i fan passo dopo passo, album dopo album. La dimostrazione è il recente doppio platino arrivato per l’album “Museica”, uscito nel 2014 e ancora oggi apprezzato da vecchi e nuovi adepti. 

Gli abbiamo rivolto qualche domanda, a poche ore da uno dei concerti più attesi dell’estate genovese e che lo vedrà protagonista, ancora una volta.

Si torna a suonare live dopo la pausa legata al Covid che ha visto anche lo spostamento del tour nei palazzetti previsto per l’inverno scorso. Qual è la tua sensazione nel tornare a esibirsi davanti al pubblico?

La mia sensazione è stata da subito molto liberatoria. Va detto che appena prima di fare quest’esperienza ho fatto un giro a Londra, dove tutto sembrava fermo al 2019, per cui ho familiarizzato con l’idea di ritorno alla normalità. Ora noto che le persone hanno tanta voglia di scrollarsi di dosso questi anni di pandemia e incertezze. Ai mei concerti vedo una sorta di partecipazione a un rito collettivo e le persone sono sempre molto solari, felici. Si crea un’alchimia strana, grazie anche allo spettacolo che faccio in cui le porto nel mio mondo e questo, probabilmente, gioca un ruolo”.

C’è una lezione che in questi anni di Covid e precarietà emotiva e lavorativa hai raccolto?

Spero che si capisca quanto bisogno hanno le persone anche di spettacoli e di alimentare non solo il corpo ma anche la mente e l’umore. Credo sia stato un attimo messo da parte questo aspetto durante questi anni”.  

A proposito del tour, i tuoi live sono sempre caratterizzati da oggetti, effetti speciali e sui social hai condiviso alcune immagini “spoiler”, cosa ci dobbiamo aspettare di vedere a Genova?

Ci dobbiamo aspettare di vedere il mio mondo: lo porto in scena e non è il mondo reale, ma è quello che mi sono creato per restarci, per citarmi in una canzone che ho scritto qualche anno fa. L’arte per me è questo, ho sempre pensato che se mi fosse bastato il mondo reale, probabilmente non avrei avuto la necessità di creare altro o di nutrirmi delle creazioni degli altri. Questa per tutta la mia vita è stata la mia ciambella di salvataggio in un’esistenza molto spesso deludente sotto vari fronti. Sul palco porto la mia visione delle cose e lo faccio sia attraverso la musica, con il corpo di ballo formato da quattro ragazzi che recitano e cantano, sia attraverso gli oggetti in cartapesta che sono diventati qualcosa di indissolubile rispetto al legame che ho con le scenografie. Accade veramente di tutto. E’ come se ogni canzone avesse un quadro diverso per essere rappresentata”. 

Con “Exuvia” descrivi la muta della pelle dell’insetto, è anche il cambiamento il Caparezza del passato verso quello del futuro. Che cosa hai in mente? Si è parlato di stop ai concerti poi si è chiarito che sarà solo una riduzione dei live. Non sarà l’ultima volta che ti vedremo in scena?

Questo non è possibile che possa dirlo o prevederlo. Ribadisco che questo tour con questo impianto scenografico, con questa scaletta, terminerà il 13 agosto e non ci sarà una ripresa. Nel futuro vedremo. Con i concerti tendo ad archiviare l’esperienza di un disco e il 13 archivierò ‘Exuvia’ per proiettarmi verso il futuro, vedrò dove mi porterà”.

Non è la prima volta per te a Genova. Quale ricordo hai della città? 

Ho suonato tante volte a Genova ma l’esperienza che ricordo di più è quella del Terra di Nessuno. Raccoglievamo fondi per le persone rimaste vittime del pestaggio al G8. Era un periodo molto particolare dal punto di vista politico, molto sentito. Quella data ce l’ho bene impressa nella memoria. Suonavano anche gli Assalti Frontali ed è quella che ricordo più di tutte, senza nulla togliere ovviamente anche alle altre che sono impresse nella mia memoria ma quella era stata una giornata dedicata a quelle tematiche”.

Il tema di quest’anno del Balena Festival è “Solo amore”, in quale forma può declinare l’amore Caparezza? 

Per me l’amore è una conseguenza della curiosità, o potrei definire la curiosità l’anticamera dell’amore. Cioè, per amore di qualcosa, io nutro una curiosità che mi spinge a conoscere. Anche una persona. Il propulsore dell’innamoramento è la curiosità. L’attrazione c’è perché qualcosa ci incuriosisce. La curiosità è il vero motore del mondo, l’amore ne è una conseguenza”.

Questa sera, sul palco dell'Arena del Mare, ci saranno anche Theo Rem, Brucherò nei pascoli e Assurditè. 

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

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