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Attualità | 14 agosto 2022, 09:30

Ansia e attacchi di panico: un problema sempre più diffuso tra i giovani

"Il primo passo è accettare l'idea di avere un problema e cercare aiuto"

Ansia e attacchi di panico: un problema sempre più diffuso tra i giovani

L'ansia fa parte della vita quotidiana di ognuno di noi e non è un problema da sottovalutare, soprattutto nei giovani. Chiunque, anche solo per un momento, può provare ansia per i più svariati motivi.

In molti casi, soprattutto nella fase adolescenziale, c’è chi purtroppo deve imparare a conviverci, perché molte volte si presenta in forme gravi. In particolare ho voluto portare la testimonianza di una persona vicina a me che convive con l’ansia da anni ormai.

Ho iniziato a soffrire di ansia e di attacchi di panico circa tre anni fa. All’inizio non riuscivo a conviverci, non volevo accettarlo. Poi, dopo mesi di continui attacchi di panico, ho deciso di iniziare una terapia che consisteva nel fare delle sedute da una psicoterapeuta, che mi ha aiutato moltissimo. Con lei ho iniziato finalmente a vedere la luce in fondo al tunnel. Vedere che gli altri stanno bene quando tu dentro stai così male non è mai semplice, ed io volevo ricominciare a stare bene. Avevo solo 15 anni, il mio cervello non era pronto. La fase più difficile dell’ansia è sicuramente quella dell’accettazione, non accettare il fatto che tu possa stare male è la cosa peggiore di tutto il percorso. Bisogna sempre accettarla e ammettere di soffrirne, così da trovare la terapia giusta per la singola persona. Ovviamente l’ansia si manifesta in diversi ambiti ed è estremamente soggettiva: c’è chi ha ansia di uscire di casa ad esempio, chi di andare in discoteca, ma anche in molte altre situazioni.

La psicologa mi ha aiutato molto a raggiungere i miei obiettivi: fare la maturità, prendere la patente. Per una persona che sta bene può sembrare quasi scontato riuscire a fare determinate cose, ma per chi deve convivere con l’ansia vengono percepiti come dei grandi traguardi. Personalmente sono sempre stata contro i farmaci, perché per me sono un’arma a doppio taglio: fanno bene per molte cose, ma possono fare male per tante altre, c’è ad esempio il rischio di sviluppare una dipendenza da essi. Però a volte mi capita di prendere il Lexotan, nelle situazioni più dure da affrontare”.

L’ansia e gli attacchi di panico sono molto comuni nei giovani d’oggi: sono sempre di più gli adolescenti tra i 15 e i 18 anni che ammettono di soffrirne o averne sofferto. I giovani che provano queste sensazioni non dovrebbero mai vergognarsi o cercare di nasconderle, ma dovrebbero anzi prendere coraggio e cercare di sconfiggerle. Il primo passo è sicuramente esporre il problema e spiegare la situazione in cui ci si trova alle persone care, come i familiari. Sicuramente loro saprebbero come agire e si affiderebbero ad un bravo psicologo o psicoterapeuta.

Gaia Uccheddu

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