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Eventi | 07 novembre 2022, 10:38

Dopo il tour in Italia e la presentazione in Rai, torna sabato 19 novembre ad Arenzano lo spettacolo "Alone"

“Alone” è un monologo scritto a sei mani da Luigi Marangoni, Valeria Banchero e Davide Buda e tratta di una rinascita, del dramma di una malattia e della forza di volontà di rimettersi sempre in gioco

Dopo il tour in Italia e la presentazione in Rai, torna sabato 19 novembre ad Arenzano lo spettacolo "Alone"

Sabato 19 novembre 2022, alle ore 21, al Teatro Il Sipario Strappato (Via Marconi 165 Arenzano), è in programma lo spettacolo “Alone” con Luigi Marangoni. Tratto da una storia vera, il monologo è portato in scena da dinamiciteatri in collaborazione con RP Liguria ODV, associazione di volontariato che si occupa di malattie degenerative della retina e opera su tutto il territorio ligure.

“Alone” è un monologo scritto a sei mani da Luigi Marangoni, Valeria Banchero e Davide Buda e tratta di una rinascita, del dramma di una malattia e della forza di volontà di rimettersi sempre in gioco. Quella di Arenzano sarà l’unica data Ligure di questa stagione. Negli anni, “Alone” ha coinvolto migliaia di spettatori in tutta Italia, ottenendo consensi e riconoscimenti, fino ad arrivare a essere presentato in diretta su Rai 1. Fa parte del progetto Teatro in vista, presentato da RP Liguria ODV e vincitore del “Bando per il sostegno dei progetti sociali 2012” del Celivo di Genova e ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico, in particolare i giovani, sui temi riguardanti l’ipovisione e in generale la reazione di fronte a una malattia o un trauma.

"”Alone” è qualcosa di più di uno spettacolo – racconta l’autore e attore Luigi Marangoni, anche regista insieme a Mattia Costa – è un racconto appassionante che commuove e diverte nello stesso momento, una storia vera che diventa universale, che vuole aiutare ad arricchire i punti di vista da cui guardare se stessi, gli altri e la realtà. Nello spettacolo interpreto Luca, un uomo affetto da Retinite Pigmentosa dall’età di 17 anni, una patologia rara, che colpisce 1 persona su 4000 in Europa. Sul palco racconto la sua malattia, il rapporto con essa, il sentimento di rabbia, di disperazione e poi quello di rivalsa e la lenta risalita, la sua rinascita. Lo spettacolo evidenzia un tema a me caro: quanto i pregiudizi siano sempre la strada più veloce, ma anche più dannosa per relazionarci con gli altri e la realtà. Laddove c'è conoscenza i pregiudizi svaniscono".

Lo spettacolo, oltre a essere stato rappresentato in diversi teatri in Italia, viene anche portato all’interno delle università e delle scuole, grazie a un progetto finanziato in larga parte dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese. "Portare questo progetto tra i giovani è importantissimo – continua Luigi Marangoni – perché ci permette di parlare di una patologia sconosciuta ai più e di riflettere con i ragazzi e le ragazze sul tema della prevenzione, dell'attenzione empatica a chi incontriamo nella nostra vita, dei facili giudizi, della capacità di aiutare e farci aiutare quando siamo in difficoltà e delle enormi risorse che ognuno di noi può attivare anche in situazioni complesse.  Prima dello spettacolo, consegniamo loro degli occhiali di cartone che presentano un foro di due millimetri per lente, creati appositamente per replicare la sensazione di un ipovedente medio/grave, e chiediamo loro di indossarli per svolgere delle normali attività quotidiane come camminare per strada, prendere l’autobus, leggere, scrivere. Anche a teatro consegneremo agli spettatori questi occhiali, proprio per aiutarli a empatizzare ancora di più con il protagonista. Lo spettacolo è un'iniezione di gioia e coraggio".

Redazione

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