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Politica | 27 gennaio 2023, 13:50

Giornata della Memoria, Dello Strologo: "Non sia monumento impolverato fine a sé stesso"

Il sindaco Bucci: "La memoria è importante, la commemorazione di questo giorno è importante per la nostra città, abbiamo imparato che non c'è futuro senza memoria"

Giornata della Memoria, Dello Strologo: "Non sia monumento impolverato fine a sé stesso"

Oggi si celebra la Giornata della Memoria, istituita nel 2000 per ricordare la Shoah, lo sterminio degli ebrei da parte del nazifascismo. 

La cerimonia solenne è avvenuta nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale, con la presenza del sindaco Marco Bucci, del vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, del vice presidente del Consiglio Regionale Armando Sanna, il prefetto di Genova Renato Franceschelli e della comunità ebraica genovese. 

I rappresentanti delle istituzioni hanno ricordato l'importanza della memoria per la società e per la difesa dei diritti. 

Il sindaco ha ricordato come, nel contesto di una situazione degenerata come quella dell'Italia fascista, i rappresentanti delle istituzioni locali non furono all'altezza del coraggio di molti cittadini che invece intervennero per salvare vite dalla deportazione e dalla morte. Ha poi riassunto, incoraggiante:

“La memoria è importante, la commemorazione di questo giorno è importante per la nostra città, abbiamo imparato che non c'è futuro senza memoria ed è la base su cui costruiamo il futuro della nostra città. Per la nostra generazione e per i giovani è assolutamente importante capire quello che è successo per non ripeterlo più e per essere sicuri che qualunque tentazione ci sia di ripristinare situazioni assolutamente non accettabili per la libertà di tutti noi queste vengano stroncate immediatamente. Ho fiducia nel futuro e vorrei che tutti i genovesi avessero fiducia nel futuro e nella loro forza di comportarsi sempre nel modo migliore.”

Gli fa eco Armando Sanna: "Il Giorno della Memoria rappresenta un punto fermo, di così grande importanza che la Regione ebbe a legiferare su di esso, proprio per sancirne un ruolo concreto nel passaggio democratico, rendendolo norma vigente, elemento imprescindibile dei princìpi fondamentali su cui si poggia la nostra struttura istituzionale. E’ importante ricordare perché si mantenga una comunità coesa, indivisa, retta su piani di sovranità popolare e del suffragio universale, dove le differenze non sono ammesse, ma anzi combattute, con forza, dallo Stato di Diritto."

Nel suo lungo intervento Ariel Dello Strologo, in veste di esponente della comunità ebraica, ha allargato la prospettiva alla società contemporanea e al presente. La memoria è importante, ma non può essere solo archivio e monumento polveroso, o solo commemorazione emotiva, ma reale conoscenza e partecipazione. Con il rispetto dovuto alla tragedia novecentesca, ha sottolineato come certe dinamiche, certe tentazioni autoritarie e razziste tendano a tornare nei periodi di crisi come quello che stiamo vivendo. 

“La cerimonia di oggi assume una particolare importanza perché siamo in una fase storica che ci chiama ad un impegno maggiore. C'è una guerra nel nostro continente, ci sono problemi legati alle migrazioni, abbiamo stati in cui la tentazione autoritaria torna ad essere forte, stiamo andando anzi, siamo in un periodo che non avremmo immaginato e dobbiamo essere capaci di prendere l'insegnamento che ci arriva dalla storia come un fatto reale e non solo come un appello di principio. Il modo giusto sta nell'evitare che la memoria si traduca nell'essere un momento un po' impolverato e fine a se stesso, non possiamo permetterci di limitarci a una partecipazione emotiva, penso che i giovani debbano continuare a studiare per impadronirsi della storia come fosse la loro e a questo punto essere pronti quando sarà il momento a fare le scelte giuste, da che parte stare, la parte di chi è disposto a sacrificare una parte di sé per aiutare chi ha bisogno”

All'interno della cerimonia sono state premiate anche le scuole che hanno partecipato alla creazione di elaborati sull'argomento. 

A tale proposito s'è detto compiaciuto il prefetto, sottolineando l'importanza della trasmissione della memoria alle nuove generazioni

“La giornata di oggi ha riconfermato come già ormai da tanti anni l'impegno che questa città mette in una solennità come il Giorno della Memoria, che non deve essere solo un obbligo di legge ma un evento sentito e noi proviamo con questo gruppo di lavoro che prepara un programma imponente di eventi in questi giorni noi diamo come prefettura di coinvolgere quanto possibile le scuole e le generazioni più giovani. Oggi mi sembra di essere tornato in questa sala con una così grande presenza di scuole mi sembra un elemento di soddisfazione, speriamo sia un piccolo seme gettato per il futuro”.

Inoltre sono state consegnate delle medaglie anche agli eredi di alcuni genovesi deportati in quanto ebrei o nei campi di lavoro.

Federico De Salvo


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