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Attualità | 03 marzo 2023, 16:12

Osservatorio Sicurezza, in Liguria reati più comuni furti e danneggiamenti, ma in calo

Seguono le truffe in lieve aumento, e poi altri reati come lesioni e minacce. Ma la sicurezza percepita è sopra la media italiana

Osservatorio Sicurezza, in Liguria reati più comuni furti e danneggiamenti, ma in calo

Sono i furti i reati maggiormente denunciati in Liguria, col 43% delle denunce tra il 2015 e il 2021, seppur in calo. Seguono i danneggiamenti, in calo e poi le truffe in lieve aumento. Meno frequenti, ma comunque rilevanti sul piano numerico, sono le lesioni dolose, le minacce, la violazione della normativa sugli stupefacenti e i delitti informatici. A livello complessivo, il numero totale di delitti denunciati in Liguria tra il 2015 e il 2021 ammonta a oltre 500 mila e presenta una diminuzione media annua più intensa di quella di Italia e Nord-Ovest. Nell'insieme la Liguria mostra una sicurezza percepita superiore alla media italiana. 

Questo il quadro che emerge dal rapporto annuale dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata, presentato in Sala Trasparenza di Regione Liguria, alla presenza delle autorità civili e militari. Il report, o meglio i due rapporti, prendendo in esame sia i dati di fonte Istat raccolti dalle Prefetture, forniscono una panoramica dei delitti denunciati dalle Forze di Polizia all’Autorità Giudiziaria e un’analisi dei fenomeni legati alla criminalità organizzata, oltreché di monitoraggio sulla situazione dei beni confiscati.

 

Spiega l’assessore regionale alla Sicurezza Andrea Benveduti: “Oggi presentiamo con Liguria Ricerche, che ne ha curato le elaborazioni con la collaborazioni di valenti esperti del mondo universitario, i risultati annuali di questo importante strumento informativo e di monitoraggio, sia per i cittadini che volessero approfondire le tematiche della sicurezza, sia per le autorità competenti che operano in materia, che comprende due sezioni: una dedicata alla sicurezza in generale, a sua volta suddivisa in quattro parti, e una dedicata allo studio del fenomeno della criminalità organizzata, in due parti.”

E prosegue, approfondendo: “Oltre ai dati comparati su base geografica e temporale riguardanti le varie tipologie di reato, le quattro parti riguardanti la sicurezza sono la sicurezza percepita, un dato a volte trascurato, ma fondamentale; il controllo di vicinato; il fenomeno d'attualità delle baby gang; e infine, purtroppo ricorrente, la violenza di genere. Per quanto riguarda il report sulla criminalità organizzata, è suddiviso anch'esso in una parte generale e un'altra riguardante il percorso di riqualificazione dei beni confiscati”.

 

Dal report sulla criminalità organizzata si rileva che attualmente in Liguria si trovano 476 immobili confiscati alle mafie, di cui 329 (69%) ancora in gestione da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e 147 (31%) già destinati. Il volume più alto degli immobili si trova tra la provincia di Genova e quella di Savona, mentre la quota maggiore di immobili destinati si rileva nell’area della Spezia e quella minore nella provincia di Imperia. Spostando l’attenzione sulle attività produttive, risultano oggi confiscate alle mafie 50 aziende, di cui 31 (62%) ancora in gestione e 19 (38%) già destinate. 

 

“In quest’ambito – ricorda Benveduti - abbiamo recentemente concluso un bando per la ristrutturazione edilizia di otto beni immobili confiscati alla criminalità organizzata presenti in Liguria, in particolare nei comuni di Genova, La Spezia, Spotorno, Arcola, Pietra Ligure e Serra Riccò. Con questo incentivo, pari a 480 mila euro, accompagniamo i Comuni coinvolti nel recupero urbanistico ed edilizio che genererà 700 mila euro di investimenti sul territorio e premia l’attenzione di Regione Liguria nella promozione di soluzioni che possano da un lato favorire la cultura della legalità e dall’altro contrastare situazioni di degrado sociale e urbano”.

 

“Liguria Ricerche, con l’importante contributo di Germana Dellepiane e Paola Dadone, ha svolto un’attività di supporto continuativo a Regione Liguria nell’analisi dei dati, al fine di fornire un quadro completo e aggiornato sulle tematiche sicurezza e beni confiscati –  sottolinea Luca Gandullia, presidente di Liguria Ricerche -. Sicuramente daremo continuità a queste attività di monitoraggio e di analisi per fornire chiavi di lettura sempre più approfondite e utili”.

Altra novità è poi costituita dall’elaborazione da parte di Liguria Ricerche di una dashboard, quale strumento interattivo di trasparenza, con cui sia enti pubblici che privati cittadini potranno, non solo accedere ai dati regionali (fonte Istat) relativi ai delitti denunciati all’autorità giudiziaria, ma anche esplorarli e confrontarli con quelli delle altre regioni italiane.

 

I report redatti con la collaborazione degli esperti Cecilia Capozzi e Niccolò Morelli, ricercatori dell’Università di Genova, contengono anche approfondimenti tematici sulla percezione della sicurezza, sulla prevenzione comunitaria della sicurezza, sulle gang giovanili e sulla violenza di genere sotto lo sguardo dei centri antiviolenza liguri. 

Redazione

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