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Politica | 05 maggio 2023, 18:09

La diga spacca il centrosinistra, Pd e M5S accusano Sansa: "Alle passerelle non si risponde con le pagliacciate"

"Le parole di Sansa inaccettabili, non è questo il modo di stare in una coalizione"

La diga spacca il centrosinistra, Pd e M5S accusano Sansa: "Alle passerelle non si risponde con le pagliacciate"

La diga spacca il centrosinistra ligure. Nonostante le rassicurazioni di Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi sull'unione della coalizione che in Regione e in Comune è in minoranza, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle scrivono una dura nota contro il capogruppo della lista Sansa che nelle scorse ore aveva criticato i colleghi del centrosinistra per non aver criticato l'opera i cui lavori sono partiti ieri. Nell'occasione il leader dell'omonima lista aveva esposto uno striscione con scritto 'Firma Salvini, guadagna Salini, pagano i cittadini (3 miliardi)', prima di essere allontanato dalle forze dell'ordine.

"Abbiamo letto con stupore il post di Ferruccio Sansa di queste ore, - si legge in una nota - con dichiarazioni moralistiche e allusive, orientate per l’ennesima volta a polemizzare e giudicare l’operato delle donne e degli uomini del centrosinistra.

Dichiarazioni irricevibili rivolte a chi, come noi, da tempo, lavora con rigore e serietà sulla diga di Genova. Da anni affrontiamo il tema. Si tratta di un’opera di grande importanza per l’economia ligure, ma che la destra sta gestendo con un mix di approssimazione e propaganda. Per questo siamo impegnati a ogni livello per avere chiarezza, visione, certezze su fattibilità, tempi e impatti. Il tema è troppo serio per Genova e per l’Italia per essere ridotto a show e a manifestazioni estemporanee, tese più a soddisfare il desiderio di visibilità personale che a costruire una reale alternativa politica. Alle passerelle della destra non si risponde con le pagliacciate.

Sono atteggiamenti che fanno perdere credibilità a chi, come noi vuole lavorare con rigore e serietà sulla diga di Genova. Molti di noi già da tempo, a differenza di Sansa, sono intervenuti nel dibattito pubblico sull’opera, anche con osservazioni critiche. Si tratta di un’opera di grande importanza per l’economia ligure, ma che la destra sta gestendo con un mix di approssimazione e propaganda, senza che si diano risposte puntuali dal punto di vista della progettazione esecutiva, delle indagini geotecniche, delle questioni ambientali, per fugare i dubbi alle tante osservazioni puntuali arrivate da esperti. Un quadro che crea ancora più preoccupazione perché non c’è una riflessione, fra le altre, sugli scenari che la nuova infrastruttura deve aprire, per ridisegnare davvero il rapporto tra la città e il porto. Una pianificazione che, a ogni livello, manca, e che rischia di trasformare una grande opportunità in una occasione persa.

Per questo siamo impegnati a ogni livello per avere chiarezza, visione, certezze su fattibilità, tempi e impatti. Iniziative politiche che, con sensibilità differenti ma impegno comune, stiamo sostenendo da anni. Sulla diga e non solo.

Ferruccio Sansa, invece, anche questa volta, purtroppo, ha scelto con il suo post la strada del moralismo, dell’allusione per attaccare il centrosinistra, offendendo la comunità politica che gli ha dato fiducia e grazie alla quale siede in Consiglio Regionale.

Nel giro di poco più di un’ora apprendiamo che le posizioni del consigliere Ferruccio Sansa sono state sconfessate da una nota del Gruppo Regionale della Lista Sansa.  Ne prendiamo atto, però non si può continuare a stare nel centrosinistra sparando ogni giorno sul proprio campo, come fa Sansa.

La costruzione di un progetto politico del fronte progressista è cosa seria e non va trattata, come troppo spesso fa il consigliere Sansa mediante atti tesi a soddisfare visibilità personali e individuali a fini esclusivamente mediatici: d'altra parte da tempo Sansa rappresenta solo sé stesso e la sua Lista e non più l'intera coalizione".

Questo il post di Sansa:

"Noi della Lista Sansa Genova diciamo NO a questa diga. Lo abbiamo urlato in faccia a Salvini, lo abbiamo scritto sui manifesti. Lo abbiamo detto da anni. Noi sosteniamo un progetto alternativo proposto da uno dei maggiori esperti mondiali: Piero Silva. Costa meno, richiede meno tempo, inquina meno ed è più sicuro. Ma ieri, mentre le forze dell'ordine mi portavano via dall'aula, osservavo tanti colleghi del centrosinistra (zitti, zitti) e mi chiedevo: da che parte sta il centrosinistra? Francamente non lo so.

C'è una parte contraria alla diga. E una favorevole. Ce n'è anche una che è tutte e due le cose insieme. Ce n'è una che sostiene progetti alternativi e una che in sala stava seduta accanto ad Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte, i maggiori beneficiari della diga di Toti e Bucci. Ce n'è una che applaude Silva e una che ieri in prima fila applaudiva Matteo Salvini. Ce n'è una che mette in discussione i signori del porto che comandano la città da decenni (vedi Spinelli) e una che li sostiene e magari lavora per loro.

Ce n'è una che ha il coraggio di contestare e una che ama il salotto di Primocanale, la TV simbolo del totismo. Nella vita occorre a un certo punto dire da che parte stai. La diga serve a questo: divide acqua da acqua. Divide anche le posizioni. 
E non si può stare da tutte e due le parti per piacere a tutti e per lucrare rendite di posizione e voti. Sono convinto che nel centrosinistra in tanti - tra gli elettori, ma non soltanto - abbiano idee chiare, nette. E sperino di trovare qualcuno che dia loro voce. Vale per la diga, ma anche per tante altre questioni decisive per il destino della Liguria. Da che parte sta il centrosinistra?".

Redazione


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