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Attualità | 05 giugno 2023, 12:00

Guido Barbazza: “Niente cassoni a Pra’? Una vittoria da parte di tutti”

Il presidente del Municipio VII Ponente parla dopo l’annuncio che le strutture per la nuova diga saranno realizzate a Vado: “Eravamo ‘molli’? No, abbiamo sempre avuto un approccio cauto e ragionato”

Guido Barbazza: “Niente cassoni a Pra’? Una vittoria da parte di tutti”

“Ora torniamo a occuparci del Municipio con piena concentrazione”. Guido Barbazza, presidente del VII Ponente, è stato per mesi al centro dell’intricata vicenda relativa alla costruzione dei cassoni per la nuova diga del porto di Genova al Sesto Modulo di Pra’. Uno scenario partito come certo e poi sfumatosi man mano sino a diventare opzione zero, grazie all’impegno di comitati e cittadini, grazie alle cinquemila persone scese in strada a fine marzo, grazie alla posizione assunta dal Municipio stesso e, in ultimo ma determinante, grazie al viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi che ha allineato la Regione Liguria e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale sulla scelta di Vado.

“Scelta che - osserva Barbazza - è sempre stata la più logica perché lì i cassoni per le dighe si fanno già e quando l’ho sostenuto, ho parlato sia come presidente del Municipio che come persona che da anni lavora nel mondo del marittimo. Sono contento per come sono andate le cose e per la soluzione che è stata individuata. Conseguenze politiche? Sinceramente non ne vedo: la nostra posizione è stata coerente sin dall’inizio. Qui non si tratta di essere né di una parte né dell’altra: si trattava semplicemente di individuare il sito di produzione più consono e alla fine ha prevalso il buon senso. Vado è la soluzione più intelligente”.

Resta però aperto tutto il tema delle compensazioni. E quindi la domanda pare d’obbligo: niente cassoni, niente compensazioni? “Assolutamente no: bisogna andare avanti su quel percorso di riqualificazione, anche attraverso il Parco delle Dune, che abbiamo iniziato già nel 2016, anche con il notevole e prezioso contributo da parte della Fondazione Primavera: il nostro obiettivo è che tutta la zona del bacino portuale sia schermata, compreso tutto il lato di Levante del Sesto Modulo, di modo che questo possa diventare anche un confine vero, e non solo simbolico. Ne ho accennato al presidente di Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini, ora riprenderanno gli incontri di approfondimento e, nel frattempo, contiamo di vedere al più presto aperta la parte di passeggiata dopo la torretta”.

Sull’allontanarsi dell’ipotesi cassoni al Sesto Modulo, Barbazza intende ringraziare “chi ha contribuito a questa efficace e saggia soluzione, dai cittadini ai comitati e Fondazione, alle associazioni, alla Giunta, al Consiglio e al personale del Municipio VII Ponente, agli esponenti politici comunali e regionali, ai presidenti di Autorità di Sistema Portuale e di Regione Liguria che alla fine hanno optato per la scelta giusta e, infine, in modo particolare, al viceministro Edoardo Rixi che ha saputo ascoltare, comprendere, indirizzare al meglio. Dileguandosi finalmente le negatività e gli stress generati dalla vicenda cassoni, potremo ora dedicarci con maggiori risorse, concentrazione e serenità alla realizzazione del programma municipale, con il Municipio promotore e propulsore dello sviluppo del Ponente genovese”.

Durante le fasi più concitate della vertenza legata ai cassoni, a Barbazza venne rimproverato, specialmente dalle opposizioni, di aver assunto un atteggiamento piuttosto blando rispetto al Comune di Genova e, in particolare, rispetto al sindaco Marco Bucci. Oggi il presidente del Municipio - anche se sul Sesto Modulo ancora si addensa l’ipotesi di realizzare un “cantiere logistico propedeutico alla realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova”, come accennato da Signorini qualche giorno fa - replica a tutti: “Noi non ci siamo messi contro nessuno e abbiamo sempre avuto un approccio cauto e ragionato. Appena uscita l’ipotesi dei cassoni, ho subito cercato di capire, anche poggiando sulle mie competenze professionali. Quindi, ho fatto i passi che ho ritenuto opportuni. La posizione mia e del Municipio non è mai cambiata. Con il ragionamento abbiamo fatto enormi passi in avanti. Poi, è chiaro che la manifestazione con le cinquemila persone in strada non è passata inosservata e ha lasciato il segno. La valenza è stata essere tutti in sintonia a remare nella stessa direzione. È stata una partita giocata con grande responsabilità. Non a caso ho tenuto a ringraziare cittadini e comitati: a parte le incomprensioni iniziali, poi siamo riusciti a marciare con lo stesso passo. Spero che questo possa essere di buon esempio anche per il futuro”.

Intanto, il Coordinamento dei Comitati del Ponente non si ferma e ha intenzione di scrivere al viceministro Rixi, per tenere alta l’attenzione sul “cantiere logistico” da impiantare al Sesto Modulo. Perché è vero che non si faranno i cassoni, ma lo spettro di nuove servitù, quando si parla di Ponente, non è mai allontanato abbastanza.

Alberto Bruzzone

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