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Municipio Levante | 02 agosto 2023, 20:30

Cassoni a Pra’, a Ponente riesplode la rabbia: “Siamo di nuovo pronti alla piazza”

Si alzano ancora le proteste, dopo la notizia che i manufatti di piccole dimensioni per la nuova diga foranea verranno costruiti al Sesto Modulo, nonostante le promesse di Rixi, Toti e Bucci

Cassoni a Pra’, a Ponente riesplode la rabbia: “Siamo di nuovo pronti alla piazza”

È il giorno della rabbia, nel Ponente genovese, dopo che, in occasione del Consiglio Comunale di ieri pomeriggio a Palazzo Tursi, è emersa la notizia che i cassoni di piccole dimensioni della nuova diga foranea di Genova saranno costruiti al Sesto Modulo del porto di Pra’.

Rabbia perché solamente qualche mese fa sia il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, che il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, avevano assicurato ai cittadini che tutti i cassoni sarebbero stati realizzati a Vado Ligure.

Non così il presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, che aveva comunque parlato di attività logistiche e di cantiere sul Sesto Modulo e di eventuale realizzazione dei cassoni piccoli.

Ma siccome in quel momento venne dato maggior peso alle parole di Rixi, tutto passò in cavalleria. Poi, sono iniziati alcuni lavori ‘sospetti’ sul Sesto Modulo, si è assistito a un’attività più intensa del solito ed ecco che è arrivata, dopo due tentativi con l’assessore comunale alla Portualità, Francesco Maresca, la conferma da parte del Comune: cassoni di piccole dimensioni al Sesto Modulo.

Lo ha appreso per prima la consigliera comunale del Partito Democratico, Rita Bruzzone, alla quale si deve l’interrogazione a risposta immediata (mentre nei giorni precedenti una interrogazione con richiesta di risposta scritta era partita da Filippo Bruzzone della Lista RossoVerde).

“Vedremo come reagirà il Ponente”, la reazione a caldo in aula. E il Ponente ha reagito, sta reagendo e reagirà malissimo. I comitati che si sono battuti contro la prospettiva dei cassoni al Sesto Modulo oggi si sono aggiornati e si sta pensando a nuove e clamorose iniziative di protesta, un po’ come il corteo dello scorso marzo tra Pra’ e Pegli al quale parteciparono oltre cinquemila persone.

Qui, oltre al malcontento, c’è anche la rabbia per essere stati presi in giro. Non si può dire che i cassoni saranno fatti a Vado e poi trovarseli sotto casa. “Alla fine giù la maschera - commenta Rita Bruzzone - Dopo mesi di richieste in merito alle affermazioni del presidente Signorini sul destino del Sesto Modulo ad area di cantiere e di costruzione dei cassoni piccoli, ecco che finalmente lo hanno scritto: ‘esecuzione cassoni piccoli’. Ma quando hanno tagliato il nastro del parco delle Dune tra un sorriso e l’altro qualcuno del Municipio ha chiesto cosa stavano facendo sul Sesto Modulo?”.

È il Municipio VII Ponente, in particolare la Giunta guidata dal presidente Guido Barbazza, a essere nel mirino: “Siamo stanchi di essere presi in giro. Abbiamo diritto a vivere bene”, è il parere di Filippo Bruzzone, consigliere comunale della Lista RossoVerde, che ha già protocollato la richiesta di una commissione specifica a settembre, quando ci sarà la ripresa dei lavori in Sala Rossa. Nel frattempo, “abbiamo un’unica soluzione: la piazza”. E infatti i comitati si stanno attrezzando già in questo senso: a coordinare le iniziative sono Comitato Pegli Bene Comune, Comitato Pegli Lido, Comitato Palmaro, Comitato Noi per Pra’, Associazione Comitato di Quartiere di Multedo e Comitato Val Varenna.

In Municipio VII, la battaglia politica è intrapresa da Claudio Chiarotti, ex presidente e oggi alla guida dell’opposizione per il Partito Democratico: “Oltre a una serie di operazioni che andranno sicuramente approfondite, la notizia più inquietante è che al Sesto Modulo si realizzeranno i famosi cassoni ‘piccoli’ per la costruzione della diga di Genova. Ora si spiega la reticenza del Municipio a convocare un’apposita commissione: forse la maggioranza di centrodestra del presidente Barbazza aveva vergogna e timore a discuterne. Chiederemo una convocazione di consiglio monotematico per ribadire con forza la nostra contrarietà, perché è palese che questa amministrazione stia perseguendo l’obiettivo di installare sulla piattaforma di Pra’ un insediamento industriale per costruire cassoni, esattamente quello che voleva il sindaco/commissario Bucci. Il Ponente merita serietà, competenza e considerazione, non prese in giro”.

E Matteo Frulio, consigliere municipale del Pd, aggiunge: “Ci hanno presi in giro, scientificamente. E alcuni, più o meno consapevoli, li difendono”. La presa in giro è evidente ed è di dimensioni magari anche maggiori rispetto ai cassoni che verranno effettivamente costruiti a Pra’. Quando i comitati invitavano a non abbassare la guardia, evidentemente avevano ragione a dirlo.

 

Alberto Bruzzone


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