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Meraviglie e leggende di Genova | 14 gennaio 2024, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - Il Barchile di piazza Marsala

Realizzato nel 1639 su richiesta dei Padri Eremitani, era pensato per il chiostro quadrangolare di Sant’Agostino, in piazza Sarzano, ma dalla seconda metà dell’Ottocento si trova nella sua collocazione attuale

Meraviglie e leggende di Genova - Il Barchile di piazza Marsala

Oggi usato come ‘spartitraffico’ e spesso quasi non visto, come accade a tante meraviglie e tesori nel centro storico e non solo, il barchile di piazza Marsala ha una storia che affonda le sue origini nel Seicento e in un luogo distante dalla sua attuale casa.

Nel 1639, come testimonia un contratto ritrovato alcuni anni fa, lo scultore lombardo Rocco Pellone venne incaricato dai Padri Eremitani, che abitavano il convento di Sant’Agostino in piazza Sarzano, di realizzare una fontana per il chiostro quadrangolare della struttura.

A firmare l’accordo per conto dei frati fu padre Arcangelo Interiano. Alla consegna del lavoro, a Pellone sarebbe stato corrisposto il pagamento di mille e duecentoottanta lire.

Il disegno dello scultore comasco, successivamente realizzato, prevedeva una base con una vasca in marmo dalla cornice mistilinea in dialogo con gli ambienti quadrangolari del chiostro del convento, dove sarebbe poi stata inserita. 

Al centro della vasca, poi, sarebbe stato sistemano un piedistallo su cui appoggiare i quattro delfini dal cui naso cadeva acqua. Le code, posizionate in alto, sorreggevano una conchiglia con quattro mascheroni, anch’essi sgorganti acqua. Ancora sopra, un grande vaso, contornato da altri mascheroni, dove non mancavano di nuovo zampilli e giochi.

Una composizione che, nella sua interezza, non superava i due metri e settanta. Collocata nel chiostro, la fontana li rimase fino al 1797, quando le soppressioni napoleoniche decretarono la chiusura della chiesa e del convento.

Per il barchile iniziò il viaggio che dapprima lo portò nell’area del boschetto dell’Acquasola, dove rimase fino al 1869. Quello fu l’anno dello spostamento in largo Palestro, la strada di recente costruzione che, al centro, aveva uno slargo, denominato poi piazza Marsala.

Oggi, però, la fontana non appare come disegnata dal suo scultore. Mancano infatti la vasca originale e il vaso sulla sommità: smontata dal boschetto, infatti, qui venne ricomposta all’interno di una vasca di granito in cui spiccano i quattro delfini con la sovrastante conchiglia.

Nel 2022 il barchile è stato restaurato con una profonda pulizia che ha permesso di eliminare le concrezioni calcaree, la sporcizia portata dallo smog e diversi muschi; l’intervento di restauro ha visto anche la sistemazione di un nuovo impianto di illuminazione, un ulteriore accorgimento per valorizzare il barchile inizialmente realizzato per il convento.

Isabella Rizzitano

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