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Attualità | 11 marzo 2024, 11:06

Anche a Genova associazioni e ambientalisti in piazza contro la riforma del Codice della Strada

Appuntamento alle 18,30 davanti alla Prefettura. Gli organizzatori: "Viene proposta per salvare vite in strada, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage"

Anche a Genova associazioni e ambientalisti in piazza contro la riforma del Codice della Strada

Un sit-in davanti alla Prefettura per protestare contro la riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si svolgerà questo pomeriggio, alle ore 18,30. A scendere in piazza saranno le associazioni e i movimenti che si occupano di ciclismo urbano e micromobilità, tra cui FIAB, #genovaciclabile, Cicloriparo, Circoliamo Sampierdarena, Bicibusauro, Vivinbici, Boom Biofficina Maddalena e Genova Segway. Saranno presenti anche associazioni e movimenti ambientalisti come Legambiente Liguria, Triciclo Bimbi a basso impatto, Cittadini Sostenibili, Greenpeace Gruppo Locale Genova, Friday for Future, Ecoistituto Genova e Reggio Emilia, e Medici per l’ambiente (ISDE, Genova). La protesta non trascurerà chi difende i diritti dei pedoni e dei disabili, come Famiglie Senz’auto, Genova Cammina, e Genova Solving for All. Inoltre, il mondo dello sport sarà ben rappresentato dalla Federazione Ciclistica Italiana - CR Ligure e Monte Gazzo Outdoor. Infine, parteciperanno i comitati di cittadini che si adoperano per la vivibilità dei loro quartieri, tra cui Comitato San Fruttuoso, Comitato Pegli Bene Comune, Comitato Lungomare Canepa, Comitato Rivarolo, Associazione Comitato Acquasola, e Comitato Tutela Ambiente Centro Ovest. 

Queste ventisette realtà si oppongono fermamente alla riforma che viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. La riforma limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia Zone a Traffico Limitato (ZTL), aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Tali misure allontanano gli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030, dei quali il primo fra tutti è la riduzione del 50% del numero di decessi. In un paese dove si contano 3.159 morti e 223.475 feriti all’anno non ci possiamo permettere di mancare questo obbiettivo. 

“In questi giorni sta montando la protesta in tutta Italia”, dichiara Romolo Solari, Presidente di FIAB Genova. “In più di 40 città italiane vengono organizzati momenti di contestazione. Forse certi politici pensano che gli italiani accettino passivamente queste decisioni, ma noi siamo qui per dire no a una riforma che mette a rischio la sicurezza di tutti sulla strada. Ci aspetteremmo anche una presa di posizione critica di Comune e Città Metropolitana di Genova su queste modifiche al codice della strada che rischiano di vanificare la loro programmazione di mobilità responsabile sancita dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che punta a una città più sicura e rispettosa dell’ambiente urbano. Non possiamo permettere che anni di lavoro vengano cancellati con un colpo di spugna!". 

Dal canto suo Alessandra Repetto, fondatrice di #genovaciclabile ribadisce: “Non è possibile nel 2024 morire attraversando una strada e ancor più accettarlo e ancor più mettere in modifica il codice della strada per peggiorare la situazione a fronte di un obiettivo europeo, il 2030, in cui dobbiamo dimezzare i morti. Invece, tra le sette nazioni europee su trenta peggiori nel 2023 per numero di morti ogni milione di abitanti, il nostro ministro ha deciso di ambire al podio.”

Redazione

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