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Attualità | 18 marzo 2024, 15:38

Rischio geo-idrologico e cambiamento climatico, la soluzione passa dalla natura

Ha preso il via a Camogli la quattro giorni che vede riuniti gli esperti del progetto europeo Reconect per discutere la mitigazione del rischio in aree e paesaggi rurali tramite tecnologie verdi

Rischio geo-idrologico e cambiamento climatico, la soluzione passa dalla natura

Mitigare il rischio geo-idrologico e gestire le risorse idriche con interventi che prevedano soluzioni basate sulla natura.

È un tema di grande attualità che guarda al futuro anche della rigenerazione di ecosistemi quello che da oggi e per i prossimi quattro giorni sarà al centro dell’incontro che si terrà a Camogli e che vedrà oltre cinquanta esperti internazionali insieme in sopralluoghi in giro per il levante ligure.

Organizzato dall’Associazione GISIG e dal parco di Portofino, l’evento rientra nell’ambito del progetto Europeo RECONECT, cofinanziato dal programma Horizon 2020 e iniziato a settembre 2018 con un meeting di kick-off proprio a Portofino.

RECONECT vuole dimostrare l’applicabilità, l’efficacia e la replicabilità di soluzioni basate sulla natura, identificate dall’acronimo NbS, Nature-based Solutions, nella mitigazione del rischio geo-idrologico in aree e paesaggi rurali, con particolare riferimento a inondazioni fluviali e costiere e a frane superficiali.

Trentaquattro le organizzazioni che partecipano al progetto, diciassette i paesi coinvolti a livello mondiale, ventinove i siti pilota e circa quindici milioni di budget. Con questi numeri il progetto, che terminerà il prossimo 31 agosto, si trova ora a un punto decisivo per finalizzare i risultati e per definire un piano per lo sfruttamento degli stessi nel breve e medio periodo.

RECONECT, applicando la ricerca scientifica, il monitoraggio ambientale e socio-economico, la co-progettazione e l’implementazione di interventi basati sulla natura, dimostrandone l’importante impatto, vuole collaborare alla realizzazione di politiche europee, nazionali e regionali, verso l’utilizzo di tecnologie verdi e la rigenerazione di ecosistemi per far fronte alle sfide climatiche che attendono la terra.

Un primo riscontro positivo si è avuto a luglio 2023 con l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della “Nature Restoration Law” che prevede di ripristinare tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050 e di favorirne la resilienza verso impatti locali causati dai cambiamenti climatici. 

Per indirizzare la normativa nazionale e regionale verso l’utilizzo delle soluzioni basate sulla natura come strumenti di mitigazione del rischio, RECONECT si sta invece dotando di una strategia per gli “affari pubblici” rivolta ai decisori e a chiunque possa influenzare le politiche sul tema, con lo scopo di mettere a disposizione le conoscenze e competenze del progetto ed offrire una solida base scientifica e tecnica a supporto della legislazione. 

IL PROGRAMMA DELLE GIORNATE

18 e 19 marzo, riunioni di avanzamento di progetto e di networking presso l’Hotel Cenobio dei Dogi di Camogli, alla presenza di importanti stakeholders quali Regione Liguria, Comune di Genova, Fondazione CIMA, Università di Genova oltre che delle istituzioni locali in rappresentanza dei 3 comuni del Parco (Santa Margherita, Portofino e Camogli) 

20 marzo, sopralluogo al sito pilota RECONECT di San Fruttuoso di Camogli, oggetto di interventi NbS per la mitigazione del rischio da frane superficiali e colate detritiche, anche a tutela del patrimonio culturale presente nella baia. Con l’occasione i partners RECONECT saranno guidati dal personale del FAI in una visita all’Abbazia. 

21 marzo, sopralluogo a Vernazza e Manarola in collaborazione con il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il progetto europeo STONEWALLSFORLIFE, che implementa interventi NbS e promuove la manutenzione dei muretti a secco per aumentare la resilienza di aree già scenario nel 2011 di eventi disastrosi. 

I.R.

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