Al collo una medaglia d’oro olimpica, sul viso un sorriso che racconta il sacrificio, l’impegno e la dedizione per la ginnastica.
Alice D’Amato, neo campionessa nella disciplina della trave, vive il coronamento di un sogno: sul gradino più alto del podio nella manifestazione sportiva più prestigiosa e ambita da ogni atleta.
Da Genova al tetto del mondo e proprio dalla città della Lanterna è partito un lungo abbraccio che ha avvolto l’atleta.
Dalla palestra dell’Andre Doria dove ha mosso i primi volteggi con accanto la sorella gemella Asia, oggi ferma a causa di un infortunio, fino all’esercizio che ha rasentato la perfezione di Parigi, Alice è un concentrato di emozioni.
“Il mio pensiero più grande va al mio papà, perché credo che da lassù abbia fatto tantissimo per me e lo continuerà a fare, poi va a mia sorella e a tutta la mia famiglia che mi ha supportato in questi anni per farmi arrivare dove sono arrivata e non mollare”.
La dedica tutta speciale per la vittoria, Alice la fa al suo papà, scomparso nel 2022 dopo una malattia, ai suoi affetti, e quasi sembrano mancare le parole per descrivere quel che prova.
Pensare che la trave, come lei stessa ha dichiarato, non è il suo attrezzo favorito, né lo diventerà ora che al collo ha la medaglia più importante.
Un successo che arriva con il lavoro di squadra, come dimostra l’argento azzurro: “Non saremmo riuscite a raggiungere l’argento a squadre senza una di noi”, racconta ancora la ginnasta che con il trionfo olimpico aggiunge un importante riconoscimento alla sua carriera.
“Gareggio anche per mi sorella Asia e per tutte le persone che lavorano per noi - continua Alice - tra cui la mia allenatrice Monica Bergamelli, la sua esperienza ès tata fondamentale. Adesso vorrei stare accanto ad Asia, cercare di ripartire insieme e prenderci le soddisfazioni che ci meritiamo”.
Chissà che a Los Angeles, tra quattro anni, non ci sia una doppietta tutta genovese: “Genova è sempre nel mio cuore. Ho vissuto lì fino all’età di dieci anni e da quando mi sono trasferita [a Brescia n.d.r.] non l’ho vissuta tantissimo però ci sono nata e lì rimangono le mie radici”.
















