Concludere o quanto meno iniziare la requisitoria dei pm e dunque avere le richieste di condanna entro l'estate: è questo l'obiettivo indicato dal collegio dei giudici nel processo a Genova per il crollo del ponte Morandi, con l'auspicio che la sentenza possa arrivare tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026.
Durante lo svolgimento presso la tensostruttura, la richiesta del presidente del collegio Paolo Lepri ha però sollevato perplessità soprattutto tra i difensori.: "Se il pm chiede uno stop per studiare le carte - hanno spiegato alcuni difensori dei 58 imputati - allora anche noi vogliamo questo tempo e non vogliamo che coincida con la pausa estiva".
Il presidente ha risposto che anche loro avrebbero avuto "tutto il tempo oltre la pausa estiva, così potrete andare tutti ai Caraibi quest'estate". Bisogna ricordare che a inizio 2026 alcuni reati colposi inizieranno a prescriversi.
Intanto oggi non è finito il controesame dei periti Massimo Losa, Renzo Valentini e Giampaolo Rosati che da ieri illustrano le conclusioni del supplemento di perizia chiesto dal collegio.
Nel nuovo documento, gli esperti hanno sottolineato come servissero esami invasivi per scoprire i problemi della pila 9 e quindi intervenire. Un tipo di controllo, a detta dei periti, "doveroso visto quanto era emerso nei controlli alle altre due pile, sulle quali si era intervenuti". Lunedì continueranno le difese.