Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i martedì successivi, ‘I mestieri moderni’, un ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ che vuole fornire uno spaccato del mondo del lavoro contemporaneo, anche un po’ in contrapposizione con l’altro nostro ciclo del mercoledì, ‘I mestieri di una volta’. Dove andrà il mondo dell’occupazione? Dove sta già andando? Quali sono le professioni più richieste? Quali i mestieri che letteralmente ci si inventa? Tra storie di successo, innovazione e idee vincenti, ci fa piacere raccontare come si trasforma l’occupazione e come si trasforma, di pari passo, anche la società. Buona lettura!
Con il suo profilo Instagram, ‘The Bad Guyde’, racconta Genova in un modo unico, valorizzandone le bellezze artistiche, le peculiarità gastronomiche e le diversità paesaggistiche. Con il suo impegno nel lavoro, invece, Michele Lorefice combatte lo stereotipo per eccellenza che spesso incasella chi lavora con i social network come ‘qualcuno che gioca con il cellulare’.
Michele ha fatto della sua passione per la sua città un vero e proprio lavoro, dividendosi con entusiasmo tra il ruolo di guida turistica e quello di influencer.
Con uno smartphone a disposizione, una meticolosa preparazione e tanta pazienza, Michele si è fatto ambasciatore delle straordinarietà di Genova e della Liguria. Un lavoro iniziato unendo la curiosità per il mondo dei social network alla grande voglia di raccontare la propria città: "Il mio lavoro di influencer - racconta - consiste nel promuovere Genova, la Liguria in tutte le sue sfaccettature, che sia appunto l'arte, la cultura, il cibo, qualsiasi cosa le riguardi a 360 gradi”.
Raccontando del proprio lavoro, Lorefice confessa di non trovarsi a proprio agio quando viene messa in dubbio la sua lunga preparazione: “Mi dà un po' fastidio che molti possano avere la percezione che stia giocando col telefono o che vada nei ristoranti a scroccare un piatto di pasta, in realtà non è affatto così, è un lavoro a tutti gli effetti”.
Un lavoro in cui si mescolano diverse competenze, che spaziano dallo storytelling, ossia come raccontare nel modo più efficace le ricchezze del territorio o le prelibatezze della gastronomia, la dimestichezza nelle riprese e il padroneggiare programmi di montaggio video senza sottovalutare l’importantissima parte della preparazione, fondamentale per non divulgare informazioni poco precise o, peggio ancora, non corrette.
“Il lavoro di studio molto importante - racconta Lorefice - anche perché la cosa fondamentale è non divulgare fesserie, quindi bisogna stare molto attenti a essere molto precisi su questo. Uno dei rischi di questo lavoro è che ci siano persone che si improvvisano in questo dicendo cose sbagliate, false”.
Per Michele, la chiave del successo risiede in una profonda conoscenza della materia e nella capacità di comunicarla efficacemente sui social media, elementi che rendono autorevole la persona che sta condividendo i contenuti: "Bisogna studiare tanto e capire quale sia la giusta comunicazione per i social network”.
Visitare la città e i suoi dintorni, l’entroterra ligure e tutti quei luoghi spesso meno noti, porta a scoprire innumerevoli tesori: “Questa - racconta - non è una regione solo di mare, abbiamo delle località montane, se così si può dire, e una zona dell’entroterra che sono molto interessanti. Un esempio è Santo Stefano d’Aveto, o, per cambiare tema, la Fratelli Levaggi di Chiavari che produce sedie dal design famoso in tutto il mondo. A Genova e in Liguria in generale non le conosciamo tantissimo, invece magari in America spendono anche mille dollari per comprarsi una di queste sedie che vengono prodotte in un numero ridotto di esemplari con una lavorazione totalmente artigianale”.
Il suo sguardo è già proiettato verso nuovi orizzonti: "Il futuro? Io ho iniziato a tradurre i video in inglese perché mi piacerebbe raggiungere un mercato internazionale parlando di Genova e della Liguria ma agli stranieri”.
Ma in questi ultimi mesi Michele Lorefice è stato impegnato con il ‘Progetto Liguria’, nato grazie a InfluZena (ne abbiamo parlato qui): “A febbraio, insieme a un cameraman, abbiamo viaggiato per tutta la Liguria riprendendo, sempre con il cellulare, diverse località. Siamo partiti da Portovenere, siamo arrivati a Santo Stefano d'Aveto, siamo tornati a Genova, siamo andati a Savona. Abbiamo fatto questo esperimento perché ci interessava appunto far vedere la Liguria in tutti i suoi aspetti, anche quelli più piccoli, quelli meno conosciuti”.
Proprio le piccole realtà o le chicche che si possono scovare soltanto andando in giro a esplorare sono quegli elementi che piacciono ai social, come dimostra l’attività dello stesso Michele: “Tra i miei video, quello che ha raggiunto il maggior numero di visualizzazioni, settecentomila, è quello su Masone, un luogo che tutti a Genova conoscono ma nessuno, o quasi, sa quali sono le bellezze del posto e ce ne sono tantissime”.
Michele Lorefice non è solo un influencer, ma un appassionato professionista che si impegna per raccontare con autenticità i tesori della sua città, svelandoli anche ai genovesi stessi.














