‘C’era una volta… la cartoleria’ è il nuovo servizio seriale de La voce di Genova dedicato a questi negozi che sembrano essere sospesi nel tempo. Rifugio di studenti, impiegati e sognatori, la cartoleria è sempre stata più di un negozio, ma un luogo dove perdersi, tra il profumo della carta nuova e i colori di pennarelli, pastelli e tempere. Oggi queste botteghe sono sempre più rare, ma con questi racconti vogliamo riscoprire il loro fascino, raccontando le storie di chi le tiene ancora in vita con passione.
In quel di Sestri Ponente, precisamente in Piazza Francesco Baracca, si trova una delle ultime tre cartolerie rimaste nel quartiere, e che da oltre cinquant'anni è un punto di riferimento per tutti i piccini ma anche per i più grandi, che sia per un libro scolastico, per una penna o la gomma, piuttosto che il classico protocollo dell'ultimo minuto e che tutti, almeno una volta nella vita, prima di entrare a scuola, ci siamo dimenticati: è la storica 'Tutta Carta', gestita dal titolare Roberto Grossi, che con una gentilezza e una professionalità di 'altri tempi', è sempre pronto (assieme alla collaboratrice Cristina) a fornire consigli e suggerimenti a tutti coloro che varcano la soglia dell'attività.
La storia di Tutta Carta affonda le sue radici negli anni '70 quando, la zia di Roberto decide di cedere il negozio 'Morando' in via Sestri a Gagliardi, per poi trasferirsi nell'attuale punto vendita, dapprima già una cartoleria gestita da due maestre della Foglietta: "'Tutta Carta' lo abbiamo messo dopo, infatti sotto l'insegna è visibile ancora 'Sburlati', che è il cognome di mia madre e mia zia - racconta Roberto -. Io, ai tempi, lavoravo in ferrovia ma nel periodo di punta scolastico gli ho sempre dato una mano, perché una volta i libri si andavano a prendere in giro in città. Poi, nel 2000 mio papà è mancato e, inizialmente, non sapevo come gestire bene il tutto. Finché, dopo averla tenuta per un po', la ferrovia mi ha proposto una buona uscita e così ho deciso di tenermi la cartoleria".
Dalle ferrovie alla gestione di una cartoleria: è questo il passo che ha deciso di intraprendere Roberto, spinto dalla volontà di non lasciar cadere nel vuoto cinquant'anni di storia: "Mi dispiaceva troppo abbandonarlo, è stata anche una questione di rispetto nei confronti della mia famiglia e per i sacrifici che hanno fatto", precisa.
Poi, il grande cambiamento: la decisione di acquistare il locale adiacente, allargando così il negozio. "Prima eravamo la metà come dimensioni rispetto a quello che si vede oggi - racconta -. C'era solo la porzione d'ingresso con il retro, a differenza di oggi che abbiamo tutto uno spazio superando l'arco di fronte al bancone, dove prima c'era un muro che divideva il tutto. Lo ammetto: è stato un lavorone e, francamente, pensavo fosse più semplice ma invece è stata una trafila complicata e impegnativa. A prescindere, lo abbiamo fatto e ne siamo soddisfatti".
Nonostante i vari mutamenti del commercio nel corso degli anni, che hanno visto l'online sempre più prendere il sopravvento e la grande distribuzione imporsi tra scontistiche e promozioni, Tutta Carta resiste: "Ovviamente gli anni ottanta sono stati i più redditizi a livello commerciale - chiarisce -. E comunque, lo diciamo tutti: dall'avvento dell'euro in avanti, le cose sono notevolmente cambiate e, su piano del commercio, dal 2008 è iniziata la vera fase calante. Devo dire che, però, avendo preso la decisione noi ai tempi di allargarci, tutto sommato abbiamo tenuto ancora bene. Ad oggi, quello che per noi è fondamentale è innegabilmente il libro benché con il passare del tempo ha sempre portato un guadagno inferiore ed è diventato sempre più impegnativo".
Libri che, a differenza di una volta, quando ancora si girava per l'intera città cercandoli, oggi arrivano direttamente in negozio e, di conseguenza, ha cambiato anche le tempistiche degli ordini: "Una volta ce ne occupavamo a fine agosto, mentre oggi devi per forza anticipare a lugli per ricevere i libri nei tempi prestabiliti, se no il rischio è di avere degli eventuali ritardi - afferma -. E poi, è diventato tutto tecnologico, tra computer e spid".
Ritornando, invece, sul discorso cambiamenti, Roberto chiarisce come, secondo lui, non è tanto (solamente) l'online, quanto anche (e, forse, di più) i grandi mega store cinesi e la grande distribuzione: "Hanno grossi reparti molto forniti, dove la persona entra, compra ed esce e, generalmente, molti sono convinti di andare lì per risparmiare - riflette Roberto -. Ma, a mio avviso, c'è un elemento chiave che ci contraddistingue: il consiglio, perché tante volte molti non sanno cosa comprare o, comunque, banalmente hanno bisogno di un confronto, un dialogo costruttivo e che possa accompagnarlo verso la scelta più adeguata alle sue esigenze. E poi, rispetto all'online, il rapporto umano è insostituibile: io, ripeto personalmente, credo sia tutto questo a differenziarci ancora nel panorama contemporaneo".
Non solo, però, è cambiato il commercio: anche il tessuto sociale è in continuo divenire, ma Roberto non è preoccupato di questo: "Per noi, non è un problema a livello commerciale perché, a discapito di altri esercizi che magari ne accusano il colpo, tante di queste persone si recano da noi perché hanno diversi figli, e quindi necessitano dei libri - racconta -. Faccio un esempio: c'è stato un momento in cui vendevamo meno biglietti per le comunioni perché c'erano sempre meno bimbi, mentre oggi, invece, sono aumentati notevolmente e quindi c'è un ritorno a questa usanza".
E poi, al di là del commercio, la passione è ciò che spinge il titolare ad andare avanti perché, come chiarisce lui, "potrei dire basta considerando la mia età": "Quando vedo entrare dei genitori con i loro figli e, subito, mi accorgo che quell'adulto veniva da me in negozio trent'anni fa, da bambino, per me è un'emozione indescrivibile - afferma con emozione -. Questo mi fa rendere conto di quando il tempo sia passato, però ad oggi per me è ancora un piacere avere a che fare con i bimbi. E poi, io ho ancora l'entusiasmo in corpo: sono uno di quelli rimasti fedeli a carta e penna, nonostante comunque non possa negare la necessità del computer. Però, finché anche il fisico me lo permetterà, io rimarrò qui presente in negozio".