Un modello di città che cresce senza lasciare indietro nessuno, in cui l’inclusione sociale non è solo uno slogan, ma una direzione concreta e misurabile. È questa la visione di Pietro Piciocchi, candidato sindaco a Genova, che ha presentato un programma articolato per rafforzare il sostegno alle fasce più fragili della popolazione, con un’attenzione particolare a disabili, anziani, famiglie, minori e persone senza fissa dimora.
“Nessuno deve restare indietro nella città che cresce. Vogliamo una Genova sempre più accogliente, attenta all’inclusione sociale e capace di tutelare le fasce più fragili – scrive il candidato di centrodestra in una nota –. Famiglie, minori, anziani, disabili e senza fissa dimora sono le categorie che più di altre hanno bisogno di servizi e sostegno nel quotidiano. Negli ultimi anni è stato fatto tanto, basti pensare alle oltre 31mila persone che solo nel 2023 hanno beneficiato di interventi e servizi sociali nel Comune di Genova, un +82% rispetto ai dati del 2016. Abbiamo potenziato con forza i punti di accesso territoriali e dal 2017 al 2024 abbiamo stanziato 410 milioni di euro per le fasce più deboli della popolazione. Abbiamo puntato sull’assistenza domiciliare post dimissione ospedaliera per oltre 7500 anziani e ogni anno oltre 3300 persone vengono seguite dai servizi sociali beneficiando di misure socio sanitarie finalizzate all’autonomia. Abbiamo tracciato una direzione, ora vogliamo proseguire nel nostro percorso potenziando i servizi e snellendo la burocrazia, attivando nuovi sportelli sul territorio e fornendo sostegno economico per far sì che tutte le famiglie abbiano una casa”.
Tra gli interventi più significativi annunciati, spicca l’istituzione di uno sportello unico della disabilità, fisico e virtuale, pensato per semplificare l’accesso ai servizi e centralizzare le pratiche, riducendo al minimo la burocrazia per chi ha già avuto il riconoscimento della disabilità. “Creeremo uno sportello unico della disabilità, sia fisico che virtuale, per avere un punto unico di contatto per tutte le richieste e i servizi, con personale debitamente formato. Ci impegniamo inoltre, una volta riconosciuta la disabilità, ad azzerare gli altri adempimenti burocratici, creando sinergie con le parti coinvolte in modo che sia l’ente pubblico a intraprendere le iniziative per supportare i cittadini, non il contrario. Realizzeremo anche dei pass disabili digitali, in modo che non servano più documenti da esporre nelle automobili”.
Nel piano di Piciocchi, c’è spazio anche per un forte rilancio delle politiche abitative e familiari: l’obiettivo è azzerare le liste d’attesa per le case popolari grazie a un incremento dell’offerta immobiliare attraverso progetti di partenariato pubblico-privato. A questo si aggiunge un pacchetto di agevolazioni per i giovani under 35, tra cui sconti sull’IMU e un fondo di garanzia per i mutui della prima casa. Ampio spazio anche al potenziamento del social housing e dei Centri Servizi per le Famiglie, insieme a percorsi strutturati per il reinserimento sociale delle persone senza fissa dimora.
Il programma prevede inoltre un articolato piano comunale per l’invecchiamento attivo, che punta sul senior housing, appartamenti indipendenti per over 65 con assistenza e socialità garantite, sulla gratuità dei mezzi pubblici AMT per gli over 70 e sul voucher badanti, un contributo economico per sostenere le spese di assistenza domiciliare.
“Non facciamo solo promesse, realizziamo i progetti. Vogliamo proseguire un percorso già iniziato che si può facilmente verificare con i dati degli ultimi anni. Il Comune di Genova ha lavorato con impegno per potenziale il sostegno alle fasce più fragili della popolazione, un esempio sono i 3500 minori che sono seguiti ogni anno dai servizi alla famiglia con interventi educativi di prevenzione o l’agenzia per la famiglia che abbiamo attivato per promuovere iniziative cittadine a favore delle famiglie con bambini, adulti, anziani e disabili, una realtà da oltre 2000 frequentatori all’anno – spiega Piciocchi –. Per aiutare le persone senza fissa dimora abbiamo attivato servizi 24 ore su 24 presso il Massoero e altri poli messi a disposizione dagli enti del terzo settore e parlando di casa, un diritto di tutti, abbiamo attivato esperienze di Housing First per il sostegno all’autonomia abitativa di persone senza dimora e in condizione di grave marginalità”.
Infine, Piciocchi guarda al futuro dell’inclusione con esempi virtuosi già in atto sul territorio: “La Genova che vogliamo è fatta di cittadini che si aiutano a vicenda, di collaborazione tra istituzioni e comunità. Gli esempi virtuosi ai quali ci vogliamo ispirare per il futuro dell’inclusione sociale partecipata sono senza dubbio il progetto Caruggi e il progetto di comunità Sestieri Pre-Molo-Maddalena: 92 enti del terzo settore sono stati coinvolti per progetti sociali e di comunità per il rilancio del centro storico, con oltre 100.000 persone coinvolte h24 presso il Massoero e le associazioni del terzo settore. Questa è la Genova che cresce, questa è la Genova che stiamo progettando”.














