Arriva dalla coscienza di trovare una Lazio “forte e arrabbiata”, ferita dalla bruciante e quasi beffarda eliminazione in Europa League, la consapevolezza di mister Vieira e del suo Genoa dover sfoderare una prova fatta di “intensità e aggressività, rispettando la nostra organizzazione” per portare a casa ulteriori punti in quella che è sì una caccia alla matematica salvezza ma anche a un decimo posto quanto mai alla portata.
Ad attendere il Grifone c'è però uno sprint finale d'alto profilo, e i biancocelesti sono solo il primo ostacolo di un mese di gare ad alto coefficiente di difficoltà si alza di parecchio rispetto alle ultime uscite. “Li abbiamo visti giovedì in coppa, hanno perso ma sono ben organizzati e hanno qualità, per me sono una squadra da Champions - ha detto il mister -. E sono sicuro che arriveranno cominciando fortissimo: quando perdi quelle partite tiri poi fuori l'orgoglio”.
Eppure gli stessi rossoblù vi si affacciano con una solidità da big, forti di sole due reti subite tra le mura amiche nell'anno solare. Numeri che fanno del “Ferraris” un vero fortino: “Il nostro obiettivo è prendere questi punti per essere matematicamente sicuri della salvezza. Per questo dobbiamo essere pronti ma non ho alcun dubbio, abbiamo fatto un’altra bella settimana di lavoro. Saremo pronti”.
Sotto il profilo dell’infermeria, per il reparto avanzato Malinovskyi e Cornet resteranno ancora fuori, ma il tecnico può sorridere per il rientro dietro di Bani e Matturro. Senza dimenticare la scontata squalifica di un giocatore fondamentale come Frendrup, uno “dinamico, aggressivo, che porta entusiasmo e aiuta tantissimo il centrocampo”.
Quanto all’attacco, tutto è ancora da decidere. Gli occhi saranno puntati su Ekuban anche se l'italo-ghanese, che “può coesistere con Pinamonti, va gestito fisicamente” e soprattutto, nell'ottica della prossima stagione su Vitinha e i giovani. “La priorità è mantenere l’equilibrio, in fase di possesso e non solo - ha specificato il mister - Vitinha lo conosco bene già da quando giocava in Portogallo, lo abbiamo utilizzato largo per emergenza, ma credo sia un numero nove, ha le caratteristiche del centravanti. Venturino, Ekhator e Ahanor? Prima o poi giocheranno titolari, sono il futuro della società e meritano quest'occasione”.
E mentre si ragiona anche sul futuro, con Blazquez che nei giorni scorsi ha speso parole importanti per Vieira, il tecnico resta concentrato sull'obbiettivo a breve termine, quello stagionale: “Mi fa piacere, ma ora conta solo non perdere il focus. Siamo qui per raggiungere la salvezza. Il presidente ha investito tanto, i tifosi ci sono sempre stati. Il nostro dovere è ripagarli”.