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Politica | 22 aprile 2025, 13:23

Il consiglio regionale dà l’ok al disegno di legge per i fondi alle nuove microimprese dell’entroterra: quasi cinque milioni per i Comuni sotto i duemilacinquecento abitanti

Previsti finanziamenti anche per le attività già esistenti in realtà con meno di cinquemila residenti. Piana: “Possibili trecentoventi nuove aperture”

Il consiglio regionale dà l’ok al disegno di legge per i fondi alle nuove microimprese dell’entroterra: quasi cinque milioni per i Comuni sotto i duemilacinquecento abitanti

Quattro milioni e ottocentocinquantamila euro per le microimprese che intendano aprire in locali sfitti (a piano strada e affacciati su spazi pubblici) nei Comuni dell’entroterra con meno di duemilacinquecento abitanti e altri quattro milioni e seicentomila euro per le microimprese già esistenti in Comuni con meno di cinquemila abitanti.

Sono i fondi contenuti nel disegno di legge 63 per il “Sostegno alle attività economiche nell’entroterra” approvato oggi dal consiglio regionale ligure con i voti favorevoli della maggioranza, mentre le opposizioni si sono astenute. L’obiettivo del provvedimento è quello di contrastare lo spopolamento dell’entroterra con contributi a fondo perduto per incentivare l’apertura di nuove attività nei settori dell’artigianato, del commercio e della ristorazione, oltre a sostenere quelle già esistenti che stanno facendo i conti con un calo costante della popolazione (e, di conseguenza, dei clienti).

I finanziamenti per le nuove aperture arrivano dalle somme stanziate nel 2020 e ancora giacenti nelle casse della Camera di Commercio di Genova. Verranno recuperate nel bilancio regionale entro il 2025 e poi nuovamente affidate alla Camera per l’erogazione in convenzione con la Regione.
La copertura finanziaria dell’operazione è stata trovata con le variazioni al bilancio regionale per l’esercizio 2025.

Nel testo di legge l’obiettivo è quello di “attivare una strategia condivisa di contrasto agli effetti sistemici collegati al venir meno del presidio umano e di comunità, sostenendo le attività economiche che svolgono funzioni di presidio sociale del territorio e rappresentando un fattore determinante per mantenere e creare occupazione in tali aree, che risentono ancora degli effetti negativi indiretti della pandemia”.

In totale, in Liguria, sono centotrentacinque i Comuni non costieri sotto i duemilacinquecento abitanti e, secondo il consigliere delegato Alessio Piana, relatore di maggioranza del D.D.L., sarebbero trecentoventi le attività potenziali che potrebbero “dare un segnale tangibile in controtendenza rispetto all’andamento dell’entroterra”.

Tra gli emendamenti proposti dalle opposizioni, l’aula ha approvato l’aggiunta delle cooperative di comunità tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti, mentre ha bocciato quello con cui si richiedeva l’estensione della misura per le nuove aperture ai Comuni con meno di cinquemila abitanti. Bocciato anche l’emendamento del Partito Democratico per estendere le misure anche al 2026 e al 2027.

Una norma che non sarà perfetta o risolutiva, ma era necessaria per dare un segnale importante e faceva parte del nostro programma di governo - ha commentato l’assessore regionale all’Entroterra, Alessandro Piana - in pochi mesi siamo riusciti a ottenere questo importante obiettivo. Il presidente Marco Bucci ha sollecitato tutti gli assessori che, a vario titolo, hanno capitoli di spesa inerenti l’entroterra, a metterli a fondo comune in modo che ogni misura faccia parte di un programma che possa creare le condizioni per mantenere vivo e vivace il settore economico e sociale dell’entroterra. Centotrentacinque Comuni e circa 320 nuove attività sono qualcosa di importante e sono sicuro che andranno ad arricchire ulteriormente l’entroterra”.

Pietro Zampedroni


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