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Attualità | 23 aprile 2025, 08:00

I mestieri di una volta - Luigi Marenco, il giovane restauratore di Sedie Chiavarine: "Rimetterle a nuovo e vederle rinascere è una soddisfazione incredibile"

A soli diciannove anni ha scelto di dedicarsi con passione e precisione a questa tradizione locale artigiana, affiancato dal titolare dell'azienda Emmanuel Costa: "Ha talento, voglia di imparare ed è curioso. La mia volontà è quella di investire sui giovani: fra cinque anni Luigi sarà caporeparto"

Prosegue questo mercoledì ‘I mestieri di una volta’, un ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ dedicato a chi ancora svolge quei mestieri antichi, con il medesimo impegno e la medesima passione. Ogni settimana vi racconteremo storie di ingegno, di orgogliosa resistenza, di rinascita, di ritorni alla moda: storie fatte di mani sapienti, di teste pensanti, di tantissimo amore e attaccamento alle proprie radici. Buona lettura!

A soli diciannove anni, l'artigiano Luigi Marenco ha scelto una strada controcorrente: in un mondo che corre veloce, tra tecnologie digitali e carriere social, ha deciso di dedicarsi al restauro delle Sedie Chiavarine, di ascoltare il legno, di sentire sotto le proprie dita la storia che scorre nei fusti, negli incastri e nelle impagliature di queste sedie che rievocano una tradizione locale secolare, delle vere e proprie icone dell’artigianato ligure. E così, oggi, proprio lui, è uno dei pochi giovani in grado di restaurarle con competenza, passione e un’invidiabile maestria.

Luigi si è avvicinato a questo antico mestiere circa tre anni fa, quando ancora "non le conoscevo nemmeno", racconta sorridendo. "Poi ho fatto uno stage in loco e ho cominciato a guardare, osservare e capire come venivano montate. Da lì, la passione è cresciuta giorno dopo giorno", chiarisce.

Dopo aver concluso la scuola di falegnameria, ha trovato in Emmanuel Costa, artigiano e restauratore di terza generazione, un vero punto di riferimento. Costa, titolare della '&mmanuelCosta-Linea.Gallery', ha intravisto in lui curiosità, manualità, umiltà e tanta voglia di imparare: "Mi ha insegnato tutto, in modo molto dettagliato - spiega Luigi -. Ora mi occupo soprattutto dell’incollaggio e dello smontaggio delle sedie. All’inizio impagliavo anche, ma ho trovato la mia strada in questi passaggi tecnici e delicati. Per me è un'emozione unica: vedere come sono fatte tutte le sedie chiavarine, una diversa dall'altra, tutte le varie parti, com'erano gli incastri. Vederla finita, restaurata, è una soddisfazione incredibile: rimetterla a nuovo, vederla rinascere, è davvero bellissimo". 

Quella di Luigi è una passione che ha il sapore di futuro ed Emmanuel lo definisce già il "caporeparto” della sua bottega e gli ha dato una prospettiva concreta di crescita, in un settore in cui le mani esperte stanno diventando sempre più rare: "Stiamo formando nuovi artigiani – spiega Costa – e Luigi è uno di quelli su cui punto tanto. Il nostro obiettivo è tramandare, ma anche innovare: affiancare al restauro la produzione di nuovi pezzi, mantenendo lo spirito e le tecniche originarie". 

La storia Emmanuel è una storia di una famiglia che porta avanti questa tradizione da ben tre generazioni, che inizia con suo nonno, Giorgio Costa, falegname a Zoagli, che univa alla falegnameria anche lavori di restauro. A proseguire fu il padre, sempre più orientato verso il restauro, e poi Emmanuel, che in quel mondo ha trovato la sua vocazione: “Ho iniziato ventidue anni fa, quando avevo solo quindici anni - racconta Emmanuel -. Ho scelto il lavoro che faceva mio padre, perché sentivo che era la mia strada. All’epoca le opportunità erano poche, sia nello studio che nel lavoro, e così ho cominciato ad andare in bottega, osservando da vicino il mestiere dell’artigiano”. 

Dai primi interventi su arredi antichi, spesso all’interno di chiese locali, ai lavori di falegnameria su misura, il percorso di Emmanuel si è evoluto seguendo anche i cambiamenti del mercato: “Con il tempo ho continuato a restaurare mobili antichi, anche se poi il mercato richiedeva un restauro di design del novecento, e nel frattempo mi sono appassionato alla cultura locale studiando com’erano le sedie di Chiavari”, racconta.

La sua dedizione lo ha portato a confrontarsi con gli ultimi artigiani della zona, per apprendere tecniche antiche e piccoli segreti del mestiere : "Mi sono reso conto che certe abilità stavano scomparendo e che noi giovani non potevamo sapere tutto. Così ho deciso di strutturare diversamente l’attività, ampliandola e formando una squadra”, chiarisce. 

Oggi Emmanuel Costa guida un laboratorio che unisce tradizione e competenze diversificate. C’è Luigi, che si occupa del montaggio e del restauro della parte lignea delle sedie, poi chi si dedica all’impagliatura, chi alla tappezzeria, e altri restauratori ancora: “Chi si rivolge a noi trova un servizio completo, che va oltre il semplice restauro: è un lavoro di recupero culturale, di identità e di territorio”. 

I clienti? Tanti privati, ma anche aziende del Nord Italia, e perfino comuni che commissionano restauri di arredi storici. E la sedia chiavarina, simbolo di eleganza e ingegno, ha fatto il giro del mondo: dalla Casa Bianca al Cremlino.

Federico Antonopulo

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