E' iniziato oggi, martedì 29 aprile, il periodo di smart working per il personale di Regione Liguria operativo in via D'Annunzio 111, e che durerà fino al 9 maggio compreso. La decisione è stata presa per consentire lo svolgimento di una "approfondita serie di campionamenti riguardo la qualità dell’aria all’interno di tutti i piani della sede regionale di via D’Annunzio 111 a Genova, anche in relazione ai lavori in corso nella vicina sede di via D’Annunzio 113. L’obiettivo - spiega Regione Liguria in una nota - è quello di proseguire nel processo di miglioramento dell'ambiente di lavoro in cui operano i dipendenti. Tali campionamenti comportano, a causa del rumore effettuato dalle apparecchiature e della necessità di evitare interferenze, che il personale non sia presente".
Sul tema è intervenuta la sigla sindacale UIL FPL, per fare "alcune necessarie e doverose precisazioni. Da tempo e ben prima dell’avvio dei lavori nella vicina sede di via D’Annunzio 113, denunciavamo insieme ai lavoratori le gravi criticità che interessano lo stabile di via D’Annunzio 111, un edificio che condivide da anni con la torre gemella il medesimo problema strutturale: la possibile presenza di amianto - spiega in una nota il Segretario Uil Fpl Genova Claudio Pensiero -. Nel caso di via D’Annunzio 111, il problema riguarda l’efficacia del confinamento eseguito oltre vent’anni fa. Ad oggi, i materiali di perimetrazione risultano visibilmente deteriorati: rivestimenti contenenti amianto nei muri perimetrali, pavimenti in linoleum degradato e soffitti privi di sigillatura adeguata potrebbero rappresentare un rischio concreto per la salute dei lavoratori. I lavori in corso al civico 113 – stabile abbandonato nel 2007 proprio per la presenza di amianto friabile – hanno aggravato ulteriormente la situazione. A fronte di tutto ciò, riteniamo "originale" che l’unica motivazione ufficialmente indicata per l’adozione dello smart working sia il "rumore prodotto dalle apparecchiature di campionamento". I disagi e i rischi reali per i dipendenti potrebbero andare ben oltre il rumore: si tratta di polveri che di qualsiasi natura originino, attraverso sistemi di aerazione e finestre, si diffondono negli ambienti di lavoro compromettendone la salubrità".
"Nelle ultime settimane, ripetuti episodi relativi a odori sospetti e dispersione di polveri hanno reso evidente un quadro di rischio che non può più essere ignorato - continua a spiegare Pensiero -. La UIL FPL, com’è noto, ha più volte denunciato il grave stato di degrado della struttura di via D’Annunzio 111, anche con formali segnalazioni all’Assessore al Personale e al Patrimonio e durante specifici incontri con l’Amministrazione. In tali occasioni abbiamo ribadito non solo la precarietà degli ambienti, ma anche la scarsa trasparenza e i nostri dubbi sui monitoraggi sull’amianto, spesso svolti in aree non particolarmente significative – come i corridoi – e non nelle zone realmente critiche: muri perimetrali, pavimenti in linoleum, fan coil e soffitti privi di confinamento adeguato. Per questi motivi, la UILFPL chiede con decisione che vengano immediatamente condivisi i risultati completi dei campionamenti effettuati da ARPAL o altri enti competenti, e che, se necessario, siano svolte verifiche indipendenti tramite una società terza, con una valutazione approfondita dello stato di salute dei lavoratori della sede di via D’Annunzio 111 attraverso accertamenti mirati. Inoltre, si sollecita l’individuazione urgente di spazi fisici alternativi e salubri presso sedi regionali già disponibili, dove trasferire in modo definitivo i dipendenti attualmente esposti a rischi inaccettabili. È tempo di prendere decisioni responsabili per tutelare realmente la salute dei lavoratori" conclude.