Attesissimo dagli amanti della settima arte e non solo, il Riviera International Film Festival di Sestri Levante, giunto alla sua nona edizione, si conferma uno dei più vivaci appuntamenti dedicati al cinema indipendente.
Tra eventi e masterclass, quest’anno il RIFF è anche il palcoscenico per un debutto letterario speciale.
Giovedì 8 maggio, alle 11, il Duferco Lounge sarà la location per l’anteprima esclusiva di Professione Press Agent – Manuale di sopravvivenza, il primo libro di Pierluigi Manzo, press agent e docente di comunicazione con oltre vent’anni di esperienza nel settore audiovisivo.
“Il RIFF è per me un appuntamento fisso, un momento di incontro autentico con il cinema, con gli ospiti, con un’atmosfera che ogni anno sa rinnovarsi - racconta Manzo -. Quest’anno, però, per la prima volta, sarò lì anche come autore. Una responsabilità nuova, ma anche un grande piacere”.
Il libro nasce da una constatazione semplice quanto emblematica: nessuno sa davvero cosa fa un addetto stampa. “A ogni cena, a ogni festa, quando dico che lavoro nell’ufficio stampa, le persone pensano che scriva per i giornali, o che guardi film tutto il giorno. Nessuno immagina il ruolo che abbiamo dietro le quinte dello spettacolo”.
Professione Press Agent si propone dunque come un manuale, ma anche come un racconto. Un ibrido narrativo pensato per chi vuole avvicinarsi alla comunicazione dello spettacolo, ma anche per chi è semplicemente curioso di capire come funziona davvero quel mondo patinato fatto di interviste, festival, red carpet e set cinematografici.
Il tono è diretto, ironico, spesso autoironico. “La parola ‘errori’ è la prima che compare nel sottotitolo. Perché sbagliare è parte del percorso, anche nel nostro lavoro. E raccontarlo è un modo per umanizzare la professione”. Non mancano aneddoti, episodi emblematici, e persino una sezione finale con un glossario dei termini più usati nel gergo degli addetti ai lavori: un aiuto per chi, da lettore, si affaccia per la prima volta a questo mondo.
Ma c’è di più perché libro si rivolge anche ai giovani. “Collaboro da anni con la 24 Ore Business School e ho notato come anche studenti laureati in comunicazione non abbiano idea concreta di cosa faccia un press agent. Questo libro è nato anche per loro: per accendere una luce su una professione che potrebbe rappresentare una strada, una vocazione”.
Una delle sezioni più significative del libro è “Dicono di noi”, in cui Manzo ha raccolto testimonianze di attori, giornalisti, registi e produttori sul ruolo dell’ufficio stampa nel loro lavoro. “E qui ho dovuto rimettere in discussione alcune mie convinzioni. Avevo scritto che è importante non superare certi confini nel rapporto con gli artisti: non diventare amici, psicologi, segretari. Ma poi ho letto le risposte e ho capito che proprio questo cercano da noi: qualcuno che li accompagni in tutto”.
Una realtà che Manzo conosce bene. “Alla fine anche io mi sono ritrovato a fare il regalo di Natale, ritirare un referto medico, consolare dopo un brutto articolo. È un lavoro che si fonda sulla relazione umana. E per questo non sarà mai sostituibile da un algoritmo”.
Il confine tra professionismo e umanità è labile, ma necessario. “Siamo dietro le quinte, non sotto i riflettori. Non dobbiamo vivere della luce riflessa dei nostri assistiti. È importante restare consapevoli del proprio ruolo, senza dimenticare che siamo anche un po’ psicologi, pacieri, registi silenziosi”.
Il libro affronta anche un tema quanto mai attuale: la responsabilità di chi comunica in un’epoca iperconnessa, dove la manipolazione dell’informazione è sempre dietro l’angolo. “Raccontare bene ciò che accade è il primo passo per costruire una narrazione onesta, efficace. Noi serviamo la notizia ai giornalisti, i giornalisti al pubblico. È una catena delicata, fatta di fiducia e rispetto reciproco”.
Non a caso, molte pagine del volume sono dedicate proprio al rapporto tra ufficio stampa e giornalisti. “È un rapporto basato su accordi, fiducia, gentilezza. Nulla è mai davvero scritto, ma tutto si gioca sul piano della correttezza e della collaborazione. L’umanità, ancora una volta, è al centro”.
La presentazione dell’8 maggio al Riviera International Film Festival sarà un’occasione speciale per condividere questi contenuti in un contesto stimolante. “Non ci saranno copie da acquistare, perché è un’anteprima promozionale prima dell’uscita ufficiale il 23 maggio. Ma ci sarà spazio per il dialogo, per raccontare questo ‘figlio di carta’ che è il mio libro. E magari per incuriosire qualche giovane che non sapeva nemmeno dell’esistenza di questa professione”.
L’incontro sarà moderato da Denise Negri, giornalista di Sky TG24, “molto brillante e ironica”, promette Manzo. “Spero che venga anche qualche giovane, magari per caso, e che scopra che dietro il glamour dello spettacolo ci sono mestieri come il nostro, complessi, impegnativi, ma anche pieni di soddisfazioni”.
Professione Press Agent è un libro che celebra un mestiere e al tempo stesso lo mette a nudo e lo fa con sincerità, con esperienza, ma anche con uno sguardo critico e umano.
“Mi sento un privilegiato a fare questo lavoro, davvero. Mi ha permesso di conoscere tante persone, di entrare in storie sempre nuove, come solo il cinema sa fare. E se posso trasmettere questa passione ad altri, allora ne è valsa la pena”.