Ci mette la grinta, l'orgoglio e la testa, in tutti i sensi, il Genoa che ferma dopo tre partite la sua emorragia di punti rallentando la corsa scudetto del Napoli e riaprendo i giochi in vetta.
Lo fa in quella attesa come la sfida forse più complessa nel novero finale, non solo per quanto pesante fosse la posta in palio per l'avversario. Il momento a corto di risultati dopo le buone prestazioni, il fattore ambientale con nessun tifoso genoano al seguito non costituivano certo condizioni favorevoli per Frendrup e compagni.
Eppure, con la giusta aggressività e una buona dose di mente fredda, i rossoblù non prendono nulla che non sia stato meritato sul terreno del “Maradona” col 2-2 firmato grazie alle inzuccate di Ahanor e Vasquez per controbattere alle infilate di Lukaku e Raspadori.
Cercare risposte e ispirazione per le scelte estive in sede di costruzione della rosa per l'anno prossimo e di mercato, valutando anzitutto il materiale ora a disposizione, era uno degli obbiettivi del tecnico al “Maradona” così come nelle ultime uscite. Lo si vede anche dalle scelte di formazione iniziali, con una nuova chance per Otoa (stavolta da centrale al posto di De Winter), la terza da titolare per Ahanor a sinistra invece di Martin e Norton-Cuffy esterno alto a destra, nel tridente con Vitinha e Messias alle spalle di Pinamonti a trasformare l'assetto del Grifone in fase offensiva in una sorta di aggressivo 3-4-3.
C'è dall'inizio invece Lobotka per il Napoli in cabina di regia, anche se la sua partita dura meno di un quarto d'ora. Al suo posto entra Gilmour e subito si spezza l'equilibrio: la connessione scozzese con McTominay al 15' manda in porta Lukaku a siglare un vantaggio inaspettato per quanto visto in campo. Tanto che la parità non tarda ad arrivare e passa per la testa di Ahanor, poco dopo la mezz'ora, anche se a tabellino risulta poi l'autorete maturata dalla successiva carambola tra palo e Meret.
Una partita che vive di strappi in un primo tempo dove, a dire il vero, la parità c'è nel risultato ma non nelle occasioni, nel cui computo è addirittura il Grifone a essere avanti, ma era stata la traversa prima del pari a dire no al colpo di testa di Pinamonti a cui per un soffio sfugge anche l'incontro col pallone crossato da Messias e incocciato male da Vitinha.
Col passare dei minuti però lato partenopeo sembra sentirsi la pressione del risultato positivo dell'Inter nel pomeriggio e crescono di conseguenza i giri del motore azzurro. Sulla sinistra il Grifone patisce di più, ed infatti Martin il primo cambio per cui opta mister Vieira, eppure la rete del nuovo sorpasso arriva dal lato opposto e passa ancora per i piedi di McTominay che trova ancora l'assist ma stavolta per Raspadori, prima di impegnare a sua volta Siegrist in angolo.
Sente salire la pressione dei padroni di casa Vieira, e così l'ex tecnico dello Strasburgo aggiusta i suoi in tutti i reparti. Dentro Bani e Zanoli a sistemare la difesa, Venturino e Kassa per dare forze e idee fresche davanti e così ecco l'inaspettato a pochi minuti dalla fine. Stavolta è davvero il primo gol di testa subito in stagione dal Napoli quello che mette a segno Vasquez all'84' e che fissa il risultato sul 2-2, nonostante il tentativo napoletano di testa in pieno recupero di Billing, in grado però di regalare ai tifosi del “Maradona” soltanto l'illusione della rete scuotendola sull'esterno.
IL TABELLINO
NAPOLI-GENOA 2-2
Reti: 15' Lukaku (N), 32' aut. Meret (G), 64' Raspadori (N), 84' Vasquez (G)
Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano (88' Neres), Anguissa, Lobotka (13' Gilmour), McTominay; Lukaku, Raspadori (80' Billing).
A disposizione: Contini, Scuffet; Okafor, Marin, Simeone, Ngonge, Hasa, Mazzocchi.
Allenatore: A. Conte
Genoa (4-2-3-1): Siegrist; Sabelli (78' Zanoli), Otoa (69' Bani), Vasquez, Ahanor (78' Venturino); Frendrup, Masini; Norton-Cuffy, Messias (59' Martin), Vitinha (69' Kassa); Pinamonti.
A disposizione: Leali, Sommariva; De Winter, Onana, Ekhator, Badelj.
Allenatore: P. Vieira
Arbitro: Piccinini di Forlì