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Attualità | 23 maggio 2025, 08:00

Alla scoperta dei Rolli - Villa Grimaldi, la Fortezza di Sampierdarena

Affreschi mitologici decorano la dimora cubica ispirata ai progetti di Galeazzo Alessi per Giovanni Battista Grimaldi anche se oggi, di quella straordinaria architettura rimane poco più del perimetro originario

Conosciuta come ‘La Fortezza’ per la sua imponente e severa struttura cubica, villa Grimaldi, è uno dei palazzi più importanti e affascinanti di Sampierdarena. 

A progettare villa Grimaldi, negli anni sessanta del Cinquecento, fu l’architetto ticinese Marcello Spazio, che si ispirò alle intuizioni di Galeazzo Alessi, per Giovanni Battista Grimaldi ma oggi, di quell’originale disegno architettonico non resta che poco più del perimetro originario a causa delle modifiche e delle soprelevazioni che il palazzo ha subito nel corso dell’Ottocento.

Quando Spazio ne disegnò il progetto, mise in risalto la cifra stilistica del suo ispiratore, con la forma cubica e la struttura massiccia, resa più evidente dai pochi ornamenti esterni.

Proprio questa sua caratteristica valse alla villa il soprannome di ‘Fortezza’.

Il prospetto principale della villa, Spazio lo aveva immaginato verso il mare ed era qui che campeggiava un affresco in chiaroscuro di Battista Perolli, di cui oggi non rimane traccia. Due logge angolari, poi, alleggerivano il peso della facciata, il tutto sormontato da un tetto piramidale.

L’ingresso, rialzato rispetto al piano stradale, lascia accedere a un cortile sopraelevato che altro non è che uno stratagemma per superare il dislivello naturale del terreno.

Osservando l’interno, nonostante le forti modifiche del XIX secolo, si possono incontrare testimonianze di grande pregio artistico. 

Un esempio è la loggia del piano nobile dove Battista da Carona ha dato seguito ai disegni di Luca Cambiaso, realizzando una decorazione a cassettoni in stufo e altorilievi dove si incontrano divinità marine.

Nel grande salone principale, lungo diciotto metri e alto ben nove, tre grandi finestre lasciando dialogare interno ed esterno, permettendo un tempo di osservare anche il mare. Tre sale per lato, poi, sono decorate con affreschi mitologici e storici ma il loro non buono stato di conservazione permette una lettura parziale. Tra i soggetti, però, si notano scene dell’Iliade e dell’Eneide, così come non mancano i personaggi dell’antica Roma.

Il secondo piano nobile celebra Megollo Lercari, Luca e Ambrogio Spinola attraverso le opere di Gio Andrea Ansaldo e Giovanni Carlone, il primo grazie a un affresco che ne esalta le imprese; il secondo attraverso la rappresentazione del matrimonio con Pellina mentre il terzo grazie a un abile gioco di sovrapposizioni in cui le imprese di Ambrogio si fondono con le scene mitologiche di Perseo.

Nel piano terra, sotto lo scalone, si trovava un grande bagno ottagonale del tutto simile a quello realizzato dall’Alessi che Giorgio Vasari elogiò a villa Grimaldi in Bisagno ma di quell’affascinante ambiente non resta nulla. 

Dopo essere stata residenza nobiliare, villa Grimaldi ha avuto diverse destinazione: prima caserma militare, nel tempo è stata anche fabbrica di conserve alimentari, tutti utilizzi che ne hanno fortemente compromesso gli spazi interni.

Del vasto giardino, che un tempo arrivava fino al mare, rimane una porzione dopo che il passaggio della Ferrovia lo ha ‘tagliato in due’.

Anche Rubens rimase affascinato da questa villa, tanto da rilevarla e inserirla nella sua pubblicazione che ha portato Genova nel mondo.


 


 

Isabella Rizzitano

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