Manca sempre meno all’ottantaseiesima edizione del Giro dell’Appennino, uno dei principali appuntamenti del calendario ciclistico italiano.
Intitolato alla memoria di Tarcisio Persegona, il giro 2025 in programma il 24 giugno e organizzato come consuetudine dalla U.S. Pontedecimo Ciclismo, sarà un’edizione speciale che vedrà in gara centotrentatrè atleti appartenenti a diciannove squadre, tra cui spiccano tre formazioni WorldTeam: Astana Qazaqstan, UAE Team Emirates e Intermarché-Wanty.
La giornata si aprirà ad Arquata Scrivia; dopo il raduno, il gruppo si muoverà per raggiungere la partenza ufficiale davanti allo stabilimento Elah Dufour Novi, prevista alle 11,45. Da lì, oltre duecento chilometri di tracciato vedranno gli atleti impegnati in un percorso che si snoda per oltre il 70% nella città metropolitana di Genova, toccando alcuni dei luoghi più iconici e impegnativi del ciclismo ligure.
L’arrivo sarà ancora una volta, la dodicesima nella storia della corsa, in via XX Settembre. Ai più attenti non sarà sfuggita la data scelta, il 24 giugno, giorno dedicato al Santo Patrono della città, San Giovanni, che richiama edizioni memorabili del passato, come quelle vinte da Cunego, Nibali, Colbrelli e Hermans.
Ad anticipare la corsa maschile, per la prima volta, ci sarà anche il Giro dell’Appennino Donne, che taglierà lo stesso traguardo tra le 12,30 e le 13, rendendo ancora più significativa e completa la festa. Per il ciclismo a Genova, "è una novità quella del ciclismo femminile", come dichiarato da Silvano Parodi, presidente dell'U.C. Pontedecimo Ciclismo. L'Assessora allo Sport di Regione Liguria e alle Pari Opportunità, Simona Ferro, ha fortemente sostenuto questa iniziativa.
A proposito, Parodi spiega: "Approfittiamo della festa di San Giovanni Battista anche perché nel calendario italiano, oppure europeo anche, non è che ci siano molte date. Vero è che stiamo decidendo anche sulla data del prossimo anno. Non riusciamo a trovare una data buona per avere più tante squadre rispetto a quelle che non abbiamo adesso".
Il percorso confermato rispetto all’anno precedente, è apprezzato sia dai corridori sia dai genovesi. Dopo un avvio più lineare, saranno il Passo della Castagnola, la salita della Bocchetta e l’ascesa verso la Guardia, con il muro finale di Lencisa al 21%, a determinare le gerarchie. Da lì, via verso la discesa vertiginosa in direzione Genova, il passaggio sotto il Ponte San Giorgio e poi il gran finale sulla Sopraelevata e nel centro cittadino.
La scelta del percorso con la salita della Guardia permette di essere a circa una ventina di chilometri dall’arrivo, rispetto ai sessantacinque dell’eventuale arrivo a Pontedecimo. Una scelta che potrebbe portare a una fuga solitaria e, perché no, a un successo.
Ma il Giro dell’Appennino non è solo ciclismo. È storia, cultura e impegno sociale. Anche quest’anno, il chilometro zero sarà dedicato a Flavio Repetto, pioniere e sostenitore della corsa. E come ogni anno ci sarà il traguardo volante di Bolzaneto, dedicato a Michele Scarponi e Valerio Parodi. Proprio su questo punto, il presidente dell’U.S. Pontedecimo Ciclismo ha voluto ricordare un episodio doloroso: “Il recente atto vandalico che ha distrutto la targa che ricordava Valerio dimostra quanta strada occorre ancora fare per affrontare il tema della sicurezza dei corridori e la strage continua che avviene sulle strade. Noi siamo una società storica che ha accompagnato centinaia di amatori e giovani sulle loro biciclette, il Giro dell'Appennino è solo l'atto conclusivo dell'amore che abbiamo per questo sport. Se vogliamo che il ciclismo italiano su strada ritrovi i grandi campioni bisogna garantire ai ragazzi la possibilità di muoversi in bicicletta e ai giovani di allenarsi in sicurezza”.
È in questa direzione che si inserisce anche l’apprezzamento per l’intitolazione della pista ciclabile di Corso Italia a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi, così come la richiesta avanzata di dedicare la ciclabile della Valpolcevera a Davide Rebellin e a Valerio Parodi.
Il Giro dell'Appennino va oltre l'aspetto puramente sportivo, rappresentando anche storia, cultura e impegno sociale. L'evento ha lo scopo di far crescere il numero di appassionati di ciclismo in Liguria e di valorizzare il territorio, l'entroterra e la città di Genova. "Si fa conoscere tutto il territorio che tanta gente magari a Genova non conosce la bellezza di quello che ci circonda", ha commentato Beppe Costa, Presidente dell'Acquario di Genova e del Palazzo Ducale.
Un concetto ribadito anche da Paolo Corsiglia, membro della giunta del consiglio della camera di Commercio: “Come Camera di Commercio, daremo disponibilità nella Sala delle Grida ma la cosa importante è la valorizzazione del nostro entroterra, del nostro territorio. Siamo molto contenti di essere parte di questa importante manifestazione che farà vedere non soltanto al genovesato, ma a tutta l'Italia queste bellissime nostre realtà che sono le nostre colline, il nostro entroterra”.
Il Giro, come ogni anno, si accompagna a una serie di appuntamenti collaterali che raccontano l’intreccio tra sport, cultura, memoria e salute. Dalla mostra sui vincitori del Tour de France che sarà ospitata al Centro Commerciale L’Aquilone in Valpolcevera, arricchita da un raro biciclo del 1880, fino alla gimkana per bambini al Museo dei Campionissimi a Novi Ligure, dal convegno medico a Villa Serra di Comago dedicato alla prevenzione cardiovascolare, alla rievocazione storica della Pontedecimo–Bocchetta per amatori, il programma si snoda su più giorni e più territori.
Il 24 giugno, giorno della corsa, sarà anche l’occasione per celebrare le eccellenze e le comunità attraversate dalla gara, con l’Expo dell’Appennino a Palazzo della Borsa. Un evento pensato per valorizzare le risorse sportive, artigianali, turistiche e agricole del territorio, realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Genova.
L’86ª edizione del Giro dell’Appennino sarà anche Challenge Liguria, sommando i risultati al Trofeo Laigueglia, nonché 73° Gran Premio Città di Genova e 32° Trofeo Regione Liguria.

















