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Eventi | 06 giugno 2025, 17:50

Tra cavalletti e storie di quartiere, così via Sestri si anima di colori e racconti in occasione di 'Sestri come Montmartre'

Dal tributo a David Bowie, che ha visto partecipare una decina di espositori su un totale di cinquantacinque partecipanti provenienti dalla Liguria, dal Piemonte e dalla Lombardia, alle voci degli espositori: Lorenzo Massobrio ed Elisa Marighella raccontano la loro arte tra memoria, territorio e nuove generazioni

Tra cavalletti e storie di quartiere, così via Sestri si anima di colori e racconti in occasione di 'Sestri come Montmartre'

È partita oggi, venerdì 6  giugno la ventottesima edizione di “Sestri come Montmartre”, l’atteso appuntamento che trasforma via Sestri in una galleria d’arte a cielo aperto, animata da pittori, disegnatori, illustratori e artigiani. Un evento ormai storico per il quartiere, quest’anno dedicato alla figura di David Bowie e al ricordo di Irene Rizzo, storica organizzatrice e anima della manifestazione. 

Il contest artistico dal titolo “Sestri come Montmartre per David Bowie” ha coinvolto una decina di espositori, con un premio speciale per il vincitore: un buono da duecento euro da utilizzare presso un noto negozio specializzato in belle arti. La premiazione è in programma per sabato 7 giugno nel tardo pomeriggio e sarà accompagnata dalla presenza di Silvia, figlia di Irene Rizzo. 

A dipingere lungo la via ci sono cinquantacinque artisti, ventidue dei quali sestresi. La più giovane arriva da Oregina ed è originaria della Valle Scrivia, ma lavora proprio a Sestri Ponente. Si chiama Elisa Marighella e, oltre a essere artista, è anche maestra d’asilo nido: “Una passione, quella per l’arte, che nasce in famiglia: mio papà dipingeva per hobby e mio fratello è grafico pubblicitario. Dopo un primo tentativo allo scientifico, ho scelto l’artistico e poi ho proseguito con l’università in Scienze dell’educazione. Cerco di portare l’arte anche ai bimbi, organizzando attività creative. È il secondo anno che partecipo: due anni fa, con la scuola, abbiamo esposto i quadri realizzati dai bambini. Ho partecipato a esposizioni collettive anche a Milano, ma quando ho visto questa opportunità in Liguria non ho avuto dubbi: volevo portare la mia arte nella mia città". 

Tra i partecipanti anche Lorenzo Massobrio, artista con base nel suo 'Studio d’Arte Lorenzo Massobrio' a Sestri Ponente: “Conoscevo già David Bowie come figura artistica, ma questa volta mi si è aperto un mondo. Ho studiato i suoi autoritratti, e ho trovato un’introspezione grandiosa. Nel mio lavoro non ho fatto altro che osservare con maggiore attenzione: ho affiancato l’immagine di Irene Rizzo a quella di Bowie, in un omaggio a entrambi. Le altre immagini del mio lavoro sono tutti autoritratti dell’artista britannico". 

Massobrio racconta un legame profondo con l’arte, vissuto come necessità: “Faccio arte da sempre. È qualcosa che si respira, che si mastica, che si incamera anche solo parlando, come ora. Tutto diventa materia creativa.” Ma Sestri, nei suoi quadri, trova spazio solo in parte: “Io sono fissato con il Monte Gazzo. Per me è una metafora della violenza subita, se non fosse stato deturpato sarebbe anonimo. Così invece è pittorico, è familiare. Senza quel monte, penso che non riuscirei a vivere". 

Oltre a dipingere, Massobrio tiene laboratori per bambini: “Mi chiedono di usare parole semplici, ma i bambini ascoltano con un’attenzione che spesso manca agli adulti. Capiscono molto più di quanto si creda. E se anche lascio solo un piccolo seme, prima o poi germoglierà". 

Con la sua mescolanza di talento emergente e artisti affermati, memoria affettuosa e riflessione contemporanea, Sestri come Montmartre continua a raccontare una comunità viva e appassionata. Lo fa con i colori della pittura, il suono delle voci, la forza dell’arte che si affaccia sulle strade, trasformandole ogni anno in un crocevia di creatività.

Federico Antonopulo

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