Al Porto Antico di Genova si è discusso di parità di genere e di ruolo delle donne nell’economia, in occasione dell’incontro ‘Condurre l’impresa, tracciare la rotta. Donne protagoniste della nuova economia italiana’ per la tappa genovese del ‘Giro d’Italia delle donne che fanno impresa’. Uno degli eventi che rientra nelle iniziative collaterali al ritorno della nave scuola Vespucci dopo due anni di tour mondiale.
Un confronto che ha messo a fuoco temi ancora aperti: il gap occupazionale, il peso culturale, la parità di trattamento economico. Sul palco, tra i vari relatori, anche la sindaca Silvia Salis, il presidente della Regione Marco Bucci e Paola Noli, vicepresidente della Camera di Commercio di Genova. Hanno offerto prospettive diverse, intrecciando il racconto dei dati con quello delle esperienze personali e delle azioni concrete.

“Siamo contenti perché abbiamo più del 60% di donne come impiegate e dirigenti in Regione e in Comune”, ha esordito Marco Bucci. “Quello che manca, invece, nell’imprenditoria privata è la parità di compenso. Nella parte pubblica c’è, purtroppo nell’industria ancora no: bisogna raggiungerla”.
Poi, un ricordo personale che ha segnato il suo percorso: “Negli Stati Uniti ho avuto un capo donna che ha cambiato la mia carriera. Sono molto rispettoso dell’imprenditoria e del management femminile”.
Bucci ha scelto un approccio valoriale: “Nella valorizzazione delle risorse umane, la diversità è un valore importantissimo. Non solo il genere: il colore, la provenienza, la cultura contribuiscono a fare la differenza. È avere culture diverse che arricchisce il percorso di un’organizzazione”.
E guardando al futuro della Regione: “Se dovessimo allargare la giunta, valuteremo prima di tutto il valore. La parità non si fa con i numeri, si fa con i contributi e con i valori. E quella degli stipendi resta una delle ingiustizie più grandi”.
Di fronte a questi temi, la voce della sindaca Salis ha riportato il discorso dentro la concretezza di tante vite quotidiane: “Credo che vada fatta una riflessione in un Paese nel quale quasi una donna su due in età da lavoro non lavora”.
“In un Paese dove si parla tanto di natalità ma si fa ancora troppo poco per permettere alle donne di conciliare lavoro e famiglia - ha aggiunto - è dimostrato che dove le donne lavorano di più, è anche più facile pensare a una famiglia”.
Ma non solo: “Quando una donna arriva in una posizione rilevante, non deve dimenticare la fatica che fanno tante altre. Si deve ricordare cosa significa essere impiegata part time e avere due figli. C’è un tema culturale, che passa anche dall’esempio che dà il Comune e dal rapporto con chi fa della parità qualcosa di concreto, non una bandiera”.
Un discorso che si è allargato anche alla lotta contro la violenza: “La violenza domestica ed economica è legata anche al fatto che le donne in questo Paese lavorano molto poco. Il welfare deve aiutare le donne ad avere indipendenza economica”.

Accanto a loro, Paola Noli, vicepresidente della Camera di Commercio di Genova e vicepresidente nazionale di CNA Impresa Donna, ha portato la voce dell’impresa. Un patrimonio numerico importante, che racconta anche un’opportunità di crescita: “In Liguria abbiamo 35mila imprese femminili e quasi la metà sono a Genova. La nostra Camera di Commercio promuove percorsi per le imprese femminili, ma anche per le donne manager e per le lavoratrici del settore privato. Non è solo una questione di numeri, ma di strumenti: corsi per rafforzare le soft skill, affrontare l’innovazione, cogliere le opportunità”.
“Da donna di istituzioni, di associazione e da imprenditrice, mi fa piacere vedere una forte rappresentanza femminile - ha concluso, commentando la massiccia rappresentanza femminile nella giunta della neo-sindaca Silvia Salis - la diversità porta idee nuove, e dal dibattito possono nascere soltanto cose buone”.














