Si è svolta oggi, giovedì 3 luglio, la prima seduta del consiglio municipale del Medio Ponente, che ha visto l’elezione dei vicepresidenti e la composizione della nuova giunta. Tra i protagonisti della giornata politica anche Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), terzo partito più votato nel territorio, che però ha manifestato insoddisfazione per le modalità delle nomine degli assessori e per il mancato riconoscimento del peso elettorale del partito, riconosciuto dall'espressione del voto cittadino.
Nel corso del consiglio, Avs ha espresso la propria posizione attraverso la consigliera e coportavoce di Europa Verde, Giorgia Parodi, che ha sottolineato come “non si scavalca il consenso dei cittadini”, facendo riferimento alla scelta della giunta municipale e alle candidature scartate. “Avevamo proposto Massimo Romeo come presidente, ma per il bene della coalizione abbiamo fatto un passo indietro a pieno favore di Ceraudo – ha spiegato Parodi – ci aspettavamo un ritorno di rispetto nelle nomine, che invece non c’è stato”.
La delusione nasce soprattutto dalla mancata nomina di assessori di Avs, nonostante il sostegno significativo ottenuto sul territorio: “Sono stati eletti tre assessori con meno di cinquecento voti complessivi, mentre io da solo ne ha ricevuti 640 – ha puntualizzato Massimo Romeo, che ha rinunciato alla propria posizione in Municipio per approdare nell'Aula Rossa nei panni di consigliere comunale – e questa situazione falsifica la rappresentatività del municipio”.
Alleanza Verdi e Sinistra si prepara quindi a un ruolo libero e critico, senza sostegno automatico alla maggioranza: “Valuteremo ogni delibera singolarmente, portando avanti le istanze dei cittadini che ci hanno votato – ha aggiunto Parodi – sui temi caldi come il progetto Esselunga, il forno elettrico a Cornigliano, l’Ilva e la sanità, saremo la voce di chi ha riposto fiducia in noi”.
Proprio sul forno elettrico, durante il consiglio ha presentato un'espressione di sentimento la consigliera Avs Maria Curcio: "Credo di potermi esprimere a nome di tantissimi corniglianesi preoccupati da ciò che si legge oramai da tempo in merito al forno elettrico a Cornigliano. Agli stessi, durante le campagne elettorali hanno creduto nella promessa di instaurare nuovamente un confronto tra cittadini ed istituzioni. Non è più accettabile sentire frasi del tipo 'oramai non si torna indietro' oppure 'il blocco dei lavori implicherebbe penali troppo onerose a carico dei cittadini'. Non siamo contro il lavoro, ma non possiamo farci ricattare o essere obbligati a scegliere tra lavoro e salute. Cornigliano ha pagato e continua tuttora a pagare un prezzo troppo alto. Non vi è famiglia che non abbia avuto perdite o malati di cancro per le siderurgie alle case. Cornigliano non può continuare ad essere la soluzione per tutto ciò che in altri quartieri sarebbe impensabile proporre. Inutile continuare a recriminare sulle servitù del passato imposte sia dalla destra e dalla sinistra. Auspico quindi che venga al più presto convocata un'assemblea pubblica, espressione del volere e del benessere dei cittadini di Cornigliano, sperando ci sia unione nel dire 'no' al forno elettrico a Cornigliano che aprirebbe la strada ad altri progetti impattanti sulla salute dei cittadini".
Così, Avs rimarca il proprio impegno verso il territorio: “Non è una questione di poltrone, ma di rispetto per l’espressione popolare. Ci chiediamo perché tanti cittadini non vadano a votare, ma chi si è impegnato a farlo deve vedere riconosciuto il proprio consenso”.