Entrate per oltre 6 miliardi di euro, pagamenti per 5,7 miliardi, un fondo di cassa di 370 milioni a fine anno e un risultato di amministrazione pari a 896 milioni.
Sono questi i numeri principali del Rendiconto 2024 approvato oggi dal consiglio regionale della Liguria, che certificano l’equilibrio contabile dell’amministrazione, ma che non placano le critiche delle opposizioni, secondo cui il bilancio rappresenta “l’ennesima occasione mancata per dare una direzione chiara alla Regione”.
Il documento è passato con 18 voti favorevoli e 13 contrari. La quota effettivamente spendibile del risultato, cioè la parte non vincolata, si ferma a 7 milioni di euro, pur segnando un miglioramento rispetto al disavanzo di 72,4 milioni registrato al 31 dicembre 2023.
Nel 2024 la Regione ha accertato entrate per 6 miliardi e 42 milioni e impegnato spese per 5 miliardi e 868 milioni. Le riscossioni totali si attestano a 5 miliardi e 707 milioni, i pagamenti a 5 miliardi e 764 milioni. Risultano rispettati i vincoli costituzionali di finanza pubblica e gli obblighi contributivi verso lo Stato, per un totale di 14,8 milioni di euro.
La spesa corrente impegna 4,58 miliardi di euro, di cui 24,8 milioni legati al PNRR. Gli investimenti in conto capitale ammontano a 416 milioni (con 34,1 milioni dal PNRR, 8,4 dal PNC e 84,5 per la sanità fuori piano), ai quali si sommano 132 milioni del Fondo Pluriennale Vincolato per finanziare progetti nei prossimi anni.
“Inconsapevoli dei rischi, come l’orchestrina sul Titanic, questa Giunta galleggia e sta guidando la Liguria in un mare agitato”. L’attacco arriva dal capogruppo del Partito Democratico, Armando Sanna, relatore di minoranza sul consuntivo. Secondo il PD, il bilancio è “la dimostrazione di come questa amministrazione abdichi ogni giorno al suo ruolo politico”. Il punto più critico riguarda la sanità: “In Liguria la spesa sanitaria privata ha superato il 24% del totale, secondo valore più alto del centro-Nord, e il 9% dei cittadini, fino al 15% nelle fasce più fragili, rinuncia a curarsi per motivi economici”.
Sanna segnala ritardi nell’attuazione del PNRR, in particolare per Case e Ospedali di comunità, e accusa la Giunta di “minimizzare i rischi legati all’aumento dei dazi, nonostante la mancanza di misure a tutela delle imprese”. Quanto al lavoro, il dato sugli occupati sarebbe “inquinato dalla precarietà”, con due terzi dei nuovi contratti a termine e un 12% di giovani tra i 15 e i 29 anni fuori da scuola e lavoro.
“L’assestamento di bilancio non introduce alcuna visione nuova”. È la sintesi della capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Selena Candia, che denuncia l’assenza di una strategia su sanità, territorio e transizione ecologica: “Vogliamo una Liguria che investa in sanità pubblica territoriale, in energia pulita partecipata, in riqualificazione edilizia e giustizia climatica. Ma qui si procede a colpi di ordinaria amministrazione e nuove nomine politiche”.
Candia attacca anche il proliferare di incarichi: “Dal super capo di gabinetto ai commissari per gli ospedali, fino alla recente nomina nel CdA del Gaslini dell’ex vicesindaco Piciocchi. Mentre le grandi questioni restano irrisolte, la maggioranza si concentra nel distribuire ruoli per tenere insieme un equilibrio interno sempre più fragile”.
“Perché non sottoporre i bilanci regionali al controllo della Direzione Investigativa Antimafia?”. A lanciare la proposta, definita “tanto provocatoria quanto necessaria”, è stato il capogruppo del M5S, Stefano Giordano. L’aula si è inevitabilmente infiammata. “Parliamo di miliardi tra PNRR, fondi europei e appalti. Perché rifiutare un controllo trasparente e strutturale?”, ha detto il pentastellato, criticando il centrodestra per aver reagito “senza argomenti, fino a proporre un ordine del giorno per togliermi il seggio”. Il riferimento è alla richiesta di dimissioni arrivata da parte del presidente Marco Bucci e dei capogruppo della maggioranza dopo l’accusa mossa dal consigliere del M5S con riferimento a un presunto “flusso anomalo di voti” dalla provincia di Imperia in favore del centrodestra alle ultime elezioni regionali (leggi l’articolo cliccando QUI).
Giordano denuncia una gestione opaca e la mancanza di coraggio: “Serve una sanità pubblica forte, un trasporto accessibile anche nelle aree interne, un welfare moderno. Ma la giunta continua con maquillage contabili e rifiuta ogni proposta, anche di buon senso, in nome di una legalità a corrente alternata”.














