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Attualità | 24 agosto 2025, 18:30

Tra mareggiate ed erosioni, così rinascono le spiagge del Levante

Il presidente del Municipio IX Federico Bogliolo: “Ripascimenti, accessibilità, manutenzione: ogni litorale ha la sua storia. Ma Vernazzola è il nostro piccolo orgoglio urbano”

Tra mareggiate ed erosioni, così rinascono le spiagge del Levante

Ogni spiaggia del Levante genovese ha una storia. 

C'è il litorale che da anni lotta con le mareggiate, c’è quello che resiste a fatica, c’è quello, invece, che prova in tutti i modi a rinascere.

A tracciare un bilancio dell’andamento della costa a est del centro città è il presidente del Municipio IX, Federico Bogliolo. Tra criticità strutturali, sfide ambientali e progetti di rigenerazione condivisa, Bogliolo fa il punto passata la prima metà dell’estate.

A Genova abbiamo un litorale esposto a sud per centottanta gradi – spiega – e questo rende le nostre spiagge fragilissime: ogni inverno il mare cancella ciò che si è fatto d’estate. È un lavoro continuo, un cane che si morde la coda”.

Il Comune, ogni anno, attiva un accordo quadro per finanziare opere marittime, dai ripascimenti veri e propri con sabbia portata dalle cave, alla riprofilatura delle spiagge esistenti. Ma le risorse non bastano per tutto. “Si danno priorità: prima le spiagge inclusive. A Levante abbiamo quelle di Sturla e via del Tritone, strutture eccellenti, a misura di disabili, con passerelle, bagnini dedicati, carrozzine per l’ingresso in mare”.

“Capolungo ha avuto la riprofilatura, ma le criticità restano – racconta Bogliolo – Bagnara è nella stessa situazione. Sturla l’abbiamo sistemata, ma è talmente esposta che basta una mareggiata estiva, come quelle che abbiamo avuto quest’anno, per vanificare tutto. I veri ripascimenti, invece, sono pochissimi: quest’anno due in tutta la città, a Voltri e Caprafico a Nervi”.

Accanto agli interventi del Comune, il Municipio interviene con fondi propri per ripristinare l’accessibilità: “Se il mare distrugge gli scalini della passeggiata o della scogliera, come a Nervi, arriviamo noi a sistemarli, anche con risorse correnti, che quest’anno però sono state usate anche per i seggi elettorali”.

Un capitolo a parte è la manutenzione durante la stagione balneare. “Il contratto con AMIU non copre la pulizia delle spiagge, quindi c’è una cooperativa in appalto – spiega – che da giugno svuota i bidoncini e raccoglie i rifiuti. Ma ci sono spiagge dove non ha senso mettere cestini, come Vernazzola: la sera si riempiono di cartoni della pizza, la mattina è uno scempio”.

E proprio Vernazzola diventa, nel racconto del presidente, il simbolo del cambiamento possibile. “Cinque anni fa, quando presentammo un progetto di rigenerazione urbana, ci presero a pesciate – ricorda ci dissero che Vernazzola è loro, che dovevamo lasciarla in pace”.

Ma qualcosa cambiò. “Abbiamo aperto un confronto reale: i progettisti si sono seduti ogni settimana con i residenti, hanno progettato insieme a loro. Così, alla fine, non poteva più dire nulla nessuno. Ora i lavori sono in corso, e si sta costruendo esattamente quello che la gente voleva”.

Il progetto, costato quasi tre milioni di euro, include arredo urbano, decoro, ma anche viabilità. “Abbiamo creato zone a sosta limitata in via Orlando, Chighizola, Argonauti. Abbiamo tolto parcheggi, ma restituito ordine e posti ai residenti, persino prima delle elezioni. C’era chi mi diceva ‘sei matto’, ma se è giusto, si fa”.

La trasformazione ha fatto scuola: “Ora ci chiedono ZSL anche in via Castagnola e via Sclopis. E ci stiamo lavorando. In questo mandato, assieme a San Desiderio e Priaruggia, Vernazzola è la zona dove più siamo riusciti a costruire un rapporto solido con i residenti”.

 

Isabella Rizzitano

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