/ Eventi

Eventi | 04 settembre 2025, 12:17

Il Festival del Mediterraneo sbarca a Savona: taiko giapponese, danza afro e il progetto 'MoZuluArt'

Per la prima volta il Festival genovese espande i suoi confini culturali e trasforma la Fortezza del Priamar in un palcoscenico internazionale, con tre serate tra percussioni, canto e performance interculturali

Il Festival del Mediterraneo sbarca a Savona: taiko giapponese, danza afro e il progetto 'MoZuluArt'

Per la prima volta nella sua storia, il Festival del Mediterraneo espande la propria geografia culturale oltre Genova approdando a Savona, nella suggestiva cornice della Fortezza del Priamar, simbolo della città della Torretta.

Venerdì 5 settembre, la Fortezza farà da palco all’ensemble Joji Hirota & KyoShinDo, interpreti del Taiko, i tamburi giapponesi. Joji Hirota è compositore, multi-percussionista, cantante, virtuoso di Taiko e Shakuhachi. La sua padronanza delle percussioni e degli strumenti tradizionali giapponesi lo hanno portato a importanti collaborazioni come musicista e Musical Director per compagnie come il Red Buddha Theatre e il Lindsay Kemp Dance Company, la Royal Shakespeare Company e con musicisti come Peter Gabriel e Angelo Branduardi. Il KyoShinDo è invece un gruppo italiano formatosi sotto la guida di maestri come Kurumaya Masaaki e Joji Hirota stesso, noto non solo per l’intensità musicale, ma anche per la dimensione visiva del loro spettacolo, dove ritmo, gesto e presenza scenica creano un’esperienza immersiva e primordiale.

Joji Hirota e il KyoShinDo rielaborano lo stile tradizionale in una forma originale tramite ritmiche d’avanguardia, spingendo i limiti del taiko in un contesto nuovo e contemporaneo. Insieme si sono esibiti in molti teatri italiani e partecipato alla prima edizione tenutasi in Italia del WOMAD, l’importante festival di world music fondato da Peter Gabriel nel 1980.

Domenica 7 settembre, sempre alla Fortezza e sempre alle 21, sul palco la scena sarà presa da MoZuluArt, un progetto musicale sorprendente, che unisce Europa e Africa fondendo il canto tradizionale zulu con le composizioni di Mozart. Fondato da musicisti di Austria e Zimbabwe, MoZuluArt crea un ponte tra l’Europa classica e i ritmi africani, mantenendo l’autenticità dei repertori originali e intrecciando in modo armonioso tradizione e contemporaneità. Il risultato è un universo sonoro altamente coinvolgente e interculturale, che ha riscosso un grande successo internazionale e che li ha visti negli anni collaborare con musicisti e orchestre classiche di primo piano come l’orchestra sinfonica di Vienna.

"Il 34° Festival del Mediterraneo - afferma Nicoletta Negro, assessore alla cultura del Comune di Savona - da quest'anno fa tappa a Savona, in uno dei luoghi simbolo della Città: la nostra Fortezza del Priamar, che fu nella storia che accomuna proprio Genova e Savona, assedio, distruzione, morte, ma che oggi è vitalità, cuore pulsante di arte ed incontro. Questo progetto ci ha appassionato da subito, per il messaggio che porta in dote, come ponte culturale fra i Popoli e per il linguaggio universale che utilizza, la musica. Il tassello di questa edizione, vuole segnare una nuova tappa di lavoro, con l'auspicio che insieme a Genova, fucina di iniziative dall'alto valore culturale, si possa costruire sempre più in sinergia, la costruzione di nuove e proficue collaborazioni future, che portino benefici ad un territorio diffuso e ricco di contaminazioni che la nostra Liguria può offrire". 

Tra le due serate savonesi, sabato 6 settembre la Claque del Teatro della Tosse di Genova accoglierà  Khoudia Touré & Cheikh Fall (Senegal), interpreti di una danza afro intensa e rituale. Khoudia Touré, esploratrice della danza urbana e pioniera del movimento Hip Hop in Senegal, unisce una formazione internazionale a progetti socio-culturali e performativi. Cheikh Fall, percussionista, pedagogo e suonatore di karate, Arpa africana, ha approfondito le relazioni tra corpo, voce e ritmo, contribuendo allo sviluppo di un linguaggio corporeo-sonoro che coinvolge l’intera presenza dell’essere umano. Il loro spettacolo è descritto come “Ogni passo è una preghiera alla terra” – una danza che radica per liberare.

Questi tre appuntamenti rappresentano un percorso musicale e performativo che conferma la vocazione del Festival di essere luogo di scambi interculturali, capace di unire popoli, linguaggi e identità diverse, trasformando luoghi storici in scenari globali di confronto e bellezza.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00.

Biglietti disponibili su Happy Ticket: www.happyticket.it.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium