Cinquanta dipendenti dell’azienda Riccitelli, che per Amt svolge il servizio di trasporto pubblico extraurbano nell’area metropolitana, non hanno ancora ricevuto lo stipendio di agosto.
Lo denunciano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa che, allo stesso tempo, sottolineano come, secondo l’azienda, la situazione sarebbe venuta a crearsi per via dei “ritardi nei pagamenti da parte di Amt delle fatture relative al periodo febbraio giugno” e che i problemi si presenteranno non solo per gli stipendi, ma anche per il “versamento degli oneri riflessi agli Istituti competenti”.
“Riteniamo tale atteggiamento inaccettabile nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno, nonostante le inefficienze aziendali, garantiscono con professionalità un servizio efficiente e puntuale - dicono di sindacati - si tratta di personale che percepisce già salari inadeguati e che oggi si vede addirittura negato il diritto più elementare: lo stipendio”.
Ma, allo stesso tempo, le sigle puntano il dito contro l’azienda: “Non accetteremo il ricatto secondo cui “se AMT non paga, Riccitelli non paga gli stipendi”. Le difficoltà di cassa e le inefficienze della filiera degli appalti non possono ricadere sulle spalle dei lavoratori, che sono sempre gli unici a pagare le conseguenze. Per quanto ci riguarda l’unico responsabile del mancato pagamento degli stipendi è la Riccitelli”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa concludono annunciando l’avvio delle procedure di raffreddamento e minacciando, qualora non arrivassero “risposte concrete”, un pacchetto di scioperi “per ristabilire la correttezza dei pagamenti e la dignità del lavoro”.














