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Attualità | 30 dicembre 2025, 12:01

Clima, l’anno delle tartarughe si chiude tra cambiamento climatico e biodiversità

Nel 2025 undici nidi di Caretta caretta gestiti e la nascita di oltre settecento esemplari. Ma in Liguria non mancano eventi estremi, mare più caldo e nuovi strumenti scientifici: il lavoro di Arpal racconta un territorio che cambia

Clima, l’anno delle tartarughe si chiude tra cambiamento climatico e biodiversità

Undici nidi di Caretta caretta e settecento nuove nascite, intensificazione degli eventi estremi con mareggiate, precipitazioni intense e una tromba d’aria ma anche tanto monitoraggio e l’impiego di nuovi strumenti scientifici.

Questo è in sintesi il 2025 di Arpal.

Un anno, quello che si avvia alla conclusione, emblematico per comprendere come il cambiamento climatico stia incidendo in modo sempre più concreto sulla Liguria. Un anno segnato da eventi estremi, nuovi record meteorologici e da un’intensa attività di monitoraggio ambientale portata avanti quotidianamente da Arpal, spesso lontano dai riflettori ma fondamentale per la tutela del territorio e della salute pubblica.

Dal punto di vista meteo-climatico, il 2025 ha confermato una tendenza ormai evidente: l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi estremi. Le ondate di calore di giugno hanno portato temperature eccezionali, accompagnate da un mare insolitamente caldo, ben al di sopra delle medie stagionali. In agosto è stato registrato un dato senza precedenti: la temperatura minima notturna più alta mai misurata in Liguria, un segnale particolarmente significativo perché indica la perdita del naturale raffrescamento notturno.

L’autunno non ha segnato un’inversione di tendenza: precipitazioni intense, una mareggiata e persino una tromba d’aria hanno interessato la regione, confermando come la Liguria sia sempre più esposta agli effetti locali di un fenomeno globale. Arpal sta completando l’elaborazione di un report meteoclimatico dedicato al 2025, che offrirà nelle prossime settimane un’analisi approfondita dei dati raccolti.

Accanto al clima, il 2025 ha visto un intenso lavoro sul fronte del monitoraggio marino. Durante la stagione balneare, Arpal ha effettuato 2.520 campionamenti e 84 uscite in mare, in collaborazione con la Capitaneria di Porto. Il risultato è incoraggiante: il 94% dei campioni è risultato conforme ai limiti di legge, confermando una qualità delle acque generalmente elevata.

Il controllo del mare non si è fermato alla balneazione. Nel corso dell’anno l’Agenzia si è dotata di un ROV (Remotely Operated Vehicle), un veicolo subacqueo filoguidato che consentirà di monitorare con maggiore precisione fondali, praterie di Posidonia oceanica, habitat coralligeni e specie a rischio, rafforzando la capacità di osservazione degli ecosistemi marini.

Il 2025 resterà anche come l’anno delle tartarughe marine. Lungo la costa ligure sono stati individuati e gestiti 11 nidi di Caretta caretta, con oltre 700 tartarughe nate e percentuali di successo molto elevate. Un risultato reso possibile dal lavoro del Gruppo Ligure Tartarughe, coordinato dall’Acquario di Genova, di cui Arpal fa parte, insieme al contributo di oltre 150 volontari, associazioni, Comuni, stabilimenti balneari e Guardia Costiera.

Un’esperienza che ha trasformato un’attività scientifica in un potente momento di sensibilizzazione ambientale, avvicinando cittadini e turisti ai temi della tutela della biodiversità.

Sul fronte della qualità dell’aria, il 2025 conferma un miglioramento lento ma costante, pur con alcune criticità localizzate. In attesa della validazione finale dei dati, i superamenti più rilevanti riguardano il biossido di azoto a Genova, nella postazione di Corso Europa/San Martino, e il benzo(a)pirene a Cairo Montenotte, ancora sopra i limiti nelle aree industriali. Arpal ha rafforzato anche le attività di modellazione previsionale, sviluppando strumenti capaci di anticipare eventuali superamenti degli inquinanti e di supportare le autorità in scenari di emergenza, come gli incendi.

Importante anche il lavoro su geologia e acque sotterranee: nel 2025 la rete freatimetrica ligure è arrivata a 108 stazioni automatizzate, con un incremento di circa il 30%. I dati raccolti confluiscono quotidianamente nei sistemi informativi regionali, diventando una base conoscitiva essenziale per la prevenzione del rischio idrogeologico.

Meno visibili ma altrettanto cruciali sono le attività sugli agenti fisici. Nel corso dell’anno Arpal ha effettuato circa 100 controlli sul rumore legati ad attività commerciali, ricettive e industriali, oltre a numerosi contributi tecnici per procedure di VIA e VAS. Sul fronte dei campi elettromagnetici, l’introduzione del 5G ha richiesto nuovi approcci di misura: nel 2025 sono state svolte 700 istruttorie e 700 controlli sugli impianti.

Prosegue anche il lavoro sulle radiazioni ionizzanti e sul gas radon, con l’aggiornamento della Carta radongenica della Liguria e nuove indagini che proseguiranno nel 2026, a supporto delle politiche di prevenzione sanitaria.

Il bilancio ambientale del 2025 racconta una Liguria sempre più esposta agli effetti del cambiamento climatico, ma anche un sistema di monitoraggio solido e in costante evoluzione. Dietro ai dati, ai grafici e alle mappe c’è un lavoro quotidiano fatto di analisi, controlli e conoscenza, che consente alle istituzioni di prendere decisioni informate e ai cittadini di comprendere meglio il territorio in cui vivono.


 

I.R.

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