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Cultura | 22 aprile 2018, 18:10

Earth, un giorno straordinario, a Genova per salvare la Terra dalla plastica

Tre giorni di eventi per Earth, la Giornata Mondiale della Terra, tra eventi e un documentario nei cinema. Il primo a lanciare l'allarme sulle plastiche e microplastiche nel Mediterraneo il l'Ismar-Cnr di Lerici

Earth, un giorno straordinario, a Genova per salvare la Terra dalla plastica

Nel 2050 si rischia di avere più plastica che pesci in mare. È l’allarme globale che viene lanciato oggi, in occasione di Earth, la Giornata Mondiale della Terra, che si celebra in tutta Italia, con diversi eventi, tra cui la proiezione nei cinema, anche genovesi, del documentario Earth, un giorno straordinario, narrato da Diego Abatantuono. E a ricordarcelo è anche Google nella sua home page, con l’intervista e il simpatico video, a Jane Goodall, la celebre etologa inglese.

I primi a lanciare l’allarme sull’invasione delle plastiche e microplastiche nei nostri mari, sono stati i ricercatori dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr), in collaborazione con le Università di Ancona, del Salento e Algalita Foundation (California), che già nel 2013 avevano pubblicato su Nature/ScientificReports una stima della presenza di microplastica galleggiante in mare aperto nel Mediterraneo occidentale.

“Si tratta soprattutto di polietilene e polipropilene, ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un polimero considerato biodegradabile”, afferma Stefano Aliani dell’Ismar-Cnr. “Questo tipo di informazioni sono importanti per avere una stima precisa della dimensione del problema generato dai rifiuti di microplastica in mare e per attivare opportuni programmi di riduzione della presenza di questi inquinanti”. I polimeri sono distribuiti in misura e modo non omogenei nel Mediterraneo e si avvicinano anche alle coste della Liguria.

“Le ragioni della disomogeneità distributiva dipendono dalle diverse sorgenti di rifiuti, che possono essere le aree densamente abitate lungo la costa, i fiumi e i processi di trasporto marino tipici di un bacino”, prosegue il ricercatore Cnr.

“Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e si pensa che fino a 12 milioni di tonnellate finiscano in mare. La microplastica è costituita da quei frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri che, per quanto non visibili ad occhio nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni tra le più alte al mondo. Ad esempio – conclude Stefano Aliani -, nel vortice subtropicale del Pacifico settentrionale nel 1999 sono stati stimati circa 335.000 frammenti di plastica per km2, mentre in Mediterraneo si parla di una media di circa 1.25 milioni. Nel tratto di mare tra la Toscana e la Corsica è stata rilevata la presenza di circa 10 kg di microplastiche per km2, contro i circa 2 kg presenti a largo delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese”.

 

 

Medea Garrone

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