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Politica | 28 febbraio 2020, 17:35

Pandolfo: "Il bilancio comunale non risponde alle esigenze della città, mancano scelte sul futuro di Genova"

Settimana di duro scontro il Sala Rossa a Palazzo Tursi, con toni accesi e accuse reciproche di ostruzionismo. Abbiamo fatto il punto della situazione con il consigliere del Partito Democratico Alberto Pandolfo, che ci ha offerto il suo punto di vista

Pandolfo: "Il bilancio comunale non risponde alle esigenze della città, mancano scelte sul futuro di Genova"

Le scintille fra maggioranza e opposizione durante le sedute del consiglio comunale di questa settimana sono state molte, culminando addirittura in un contatto fisico fra i consiglieri Campanella e Bernini (che avrebbe ricevuto una testata). A scaldare gli animi non solo le polemiche scatenate dal coronavirus (con tanto di richiesta di misurare la temperatura ai presenti da una parte e mascherine sul naso dall'altra, peraltro di un tipo non idoneo a proteggere dai virus in almeno un caso), ma anche il merito della discussione politica: il consiglio questa settimana si è infatti riunito due volte per approvare il bilancio previsionale dell'ente; si tratta di un documento importante che ripartisce le risorse sui vari capitoli di spesa, e rispetto cui la distanza fra opposizioni e giunta è rimasta, incolmabile.

Abbiamo intervistato il consigliere comunale del Partito Democratico Alberto Pandolfo per disegnare il quadro della situazione, dal punto di vista dell'opposizione. 

Consigliere Pandolfo quali sono le critiche maggiori che muovete alle scelte della giunta Bucci?

"Si tratta di un bilancio che non risponde alle esigenze della città, perché lascia invariate le scelte sui servizi principali come la raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico e le manutenzioni, sulle quali non si è fatto nessun passo avanti: la città ha invece drammaticamente bisogno da questo punto di vista. Purtroppo le manutenzioni, che andrebbero sempre più delegate ai Municipi e alle persone che  stanno in prossimità dei cittadini, sono completamene insufficienti, e lo si vede constatando quanto la cura della città lasci a desiderare: in questo senso abbiamo decine di segnalazioni da ponente a levante in cui marciapiedi, impianti di illuminazione ed erbacce vengono segnalati come da sistemare. Il simbolo della situazione di abbandono che vive Genova è la Sopraelevata, una delle strade cittadine principali, lungo la quale 150 lampioni su 450 sono attualmente spenti. Tutto questo porta con sé anche il mancato innesco della competitività che Genova per le sue caratteristiche è in grado di esprimere, questo significano le scelte mancate sul futuro della città, che devono assolutamente trovare la loro base all'interno del bilancio comunale". 

E' stata una settimana di forte tensione in consiglio comunale, culminata anche in spiacevoli episodi prossimi allo scontro fisico. Come mai si respirava quest'aria pesante e quali effetti ha avuto sui lavori dell'aula?

Un vero clima di tensione, innescato dal fatto che alla giunta sembrava necessario imprimere una velocità irrituale ai lavori, senza fondati motivi che giustificassero una scelta in tal senso. Non si capisce perché si debbano fare le cose sempre velocemente, quando la velocità non sempre è sinonimo di un lavoro ben fatto. Il ruolo del confronto politico è proprio quello di cercare di arricchire e affinare le proposte. Noi abbiamo portato diverse istanze in questo senso: io personalmente ho elaborato dei documenti sulla tutela del territorio, con la richiesta che venga realizzata una task force di progettazione per le opere a difesa costiera da terra e da mare, perché sappiamo quanto le aziende che vogliono venire a Genova per investire anche dal punto di vista turistico (e penso alla Marinella e al lungomare di corso Italia), non vengano perché oggi non sono protetti. Quindi da qui la necessità di questa task force che progetti, finanzi e ricerchi risorse per le opere di difesa costiera, in sinergia con la Regione e gli altri enti. Io credo che la nostra città abbia estremo bisogno di trasformazioni che creino attrazione ed elementi per aumentare l'occupazione, questa è la ricetta che il Partito Democratico vuole mettere in atto: una crescita, uno sviluppo della città che sia sostenibile, nel rispetto dell'ambiente e delle persone. Questa è la nostra ricetta di fondo.

In che maniera sviluppare questo processo?

Puntando non solo sui servizi, che pure necessitano maggiore attenzione, ma anche sulla metamorfosi della città con una visione diversa di quella di 20 anni fa: dobbiamo immaginare trasformazioni urbane che eliminino del costruito, qualificando il territorio da un punto di vista economico, creando le condizioni migliori per l'insediamento di una nuova impresa. Si tratta di un capitolo fortemente legato alle norme urbanistiche, ma è il bilancio previsionale il momento per dare contenuto e sostanza ai progetti che una buona amministrazione avrebbe già impostato da un punto di vista della pianificazione urbana. Contemporaneamente si dovrebbero trovar le risorse per costruire degli incentivi all'investimento sulla città: se per esempio io realizzo un impianto di trattamento dei rifiuti realizzando un risparmio sul ciclo dei rifiuti perché non devo trasportarli fuori regione, allora ho ricavato il margine di manovra per costruire gli incentivi all'impresa, o per la riqualificazione di luoghi della città.

Può fare un esempio concreto di un'operazione che potrebbe essere realizzata secondo questo modus operandi?

Prendiamo il Carlini, per il quale probabilmente servono fra i 7 e gli 8 milioni di euro: perché non potevano essere reperiti senza l'implementazione di una grande struttura di vendita? Noi sicuramente abbiamo capito che Villa Bombrini non vedrà la realizzazione di un'area verde entro il mandato dell'amministrazione Bucci, ma vedrà la realizzazione di un autoparco per i tir.

Questa "voglia di correre" ha impattato anche sul capitolo autoparco a Cornigliano?

Sono saltate delle audizioni, che verranno recuperate lunedì, ma solo dopo una fase di ostruzionismo molto pesante. E' servito per dare a dare spazio a progetti che sono a vantaggio di pochi e sacrificano molti, e sempre gli stessi oserei dire: chi ci rimette sono i cittadini del ponente genovese, già gravati da numerose servitù cittadine.

L'accusa di ostruzionismo è volata anche al vostro indirizzo, come di tutte le opposizioni, come stanno le cose?

Credo che dal confronto, e in questo senso ho visto anche segnali di consapevolezza da parte di consiglieri di maggioranza stufi di questa voglia a tutti i costi di superare i percorsi consiliari, si arricchiscano le proposte. Ma l'atteggiamento della giunta lo abbiamo visto plasticamente rappresentato questa mattina in commissione, quando è stato fatto portare via di peso un soggetto che voleva farsi audire: io credo che sia stato compiuto materialmente un brutto gesto, e purtroppo di questi cattivi comportamenti l'amministrazione si sta caratterizzando spesso.

C'è anche una questione sul rapporto Comune-Municipi dal vostro punto di vista?

Assolutamente, c'è in atto una vera demolizione del loro ruolo. Io penso ai Municipi che hanno scelto politicamente di destinare la metà delle loro risorse alla sicurezza degli edifici scolastici: io credo che questa sia una scelta importante, con un impatto ben più significativo se questi enti avessero ancora a disposizione i fondi che gli erano stati attribuiti anche solo durante l'ultimo ciclo amministrativo. Poi a fronte di tutto ciò troviamo nel bilancio i fondi per avviare la regata Ocean Race: era stato detto che ci sarebbero stati i denari  provenienti da fantomatici investitori che non si sono mai visti, e ora è il Comune che rischia di essere lo sponsor di qualcun altro. 

E sul piano della mobilità qual è il vostro punto di vista? in città si vive forte la divisione fra i sostenitori del tram e le progettualità avanzate dalla giunta che vorrebbero estendere la linea di filobus.

E' un'altra scelta che fa il paio con le precedenti. Si è scelto di portare a casa un risultato nel minor tempo possibile purché sia, ma senza curare un progetto di più lungo respiro per la città. Sarebbe stata invece l'occasione per lavorare a un progetto più ambizioso, capace di garantire almeno alla Valbisagno una sede protetta, che è l'elemento principale di interesse, instaurando lo strumento più moderno ed efficiente, e noi sappiamo che stiamo parlando del tram. Oggi invece l'idea è quella di fare i filobus, solo perché solo la risposta più rapida, ma certamente non risolutiva dei problemi, visto che non avendo una sede protetta questi mezzi rischiano di doversela vedere con il traffico congestionato della città. Insomma le scelte in campo viabilistico sono state prese con gli stessi criteri sbagliati che sono stati m,essi in campo per il bilancio previsionale, senza peraltro raggiungere molti risultati. Penso alla mancata individuazione del sito per o spostamento dei depositi chimici costieri, nonostante le promesse, penso alle più semplici  trasformazioni delle vie del centro cittadino, nulla è stato fatto.

Redazione


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