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Attualità | 04 marzo 2020, 16:44

Defence for children: appello internazionale per i minori non accompagnati

Sessantacinque Organizzazioni che promuovono i diritti umani della società civile, tra cui la genovese Defence for children, hanno rilasciato un appello congiunto attraverso il quale chiedono agli Stati dell'Unione europea di trasferire i minorenni non accompagnati dalle isole greche in un luogo sicuro

Defence for children: appello internazionale per i minori non accompagnati

Sessantacinque Organizzazioni che promuovono i diritti umani della società civile hanno rilasciato oggi un appello congiunto attraverso il quale chiedono agli Stati membri dell'Unione europea di trasferire urgentemente i minorenni non accompagnati dalle isole greche in un luogo sicuro. Le Organizzazioni hanno segnalato le diffuse violazioni dei diritti di bambini e ragazzi e i rischi per loro salute e sicurezza negli hotspot (termine che indica i centri di arrivo e primissima assistenza) delle isole del Mar Egeo. L'azione è tanto più urgente alla luce della crescente violenza sull’isola di Lesbo e dal fatto che un aumento degli arrivi nelle isole potrebbe portare a un ulteriore deterioramento delle condizioni già precarie all’interno dei campi.

«Gli hotspot dell'EU sulle isole del Mar Egeo sono del tutto inadatti e in alcuni casi sono luoghi potenzialmente letali per i minorenni non accompagnati - ha dichiarato Stephanie Pope, Responsabile della policy e dell’advocacy EU presso Refugee Rights Europe - Per porre fine alla situazione intollerabile in cui si trovano questi bambini sarebbe sufficiente che ogni stato dell'UE accogliesse anche solo un numero limitato di persone di minore età. Crediamo che l'UE possa fare molto».

Sulle isole greche oltre 1.800 minorenni non accompagnati stanno lottando per sopravvivere. I bambini sono privati dei loro diritti fondamentali, come l'accesso a un riparo, acqua, cibo, cure mediche e psicosociali (incluse quelle di salute mentale) nonché istruzione. Sono esposti a condizioni di vita disumane e degradanti. Molti bambini non riescono ad accedere a un alloggio adeguato a causa della mancanza di spazi e sono costretti ad affrontare condizioni insalubri e pericolose, con il risultato che molti di loro dormono all'aperto.

«I minorenni non accompagnati bloccati sulle isole greche devono essere urgentemente assistiti. Esposti a molteplici pericoli, molti sono costretti a dormire all'aperto, senza supporti essenziali per alleviare la propria sofferenza o difendere i propri diritti. Tutti i bambini devono essere protetti. Quelli che hanno una famiglia in altre parti d'Europa hanno diritto al ricongiungimento. Questo può essere realizzato tramite i canali esistenti o attraverso nuovi accordi bilaterali tra gli Stati membri e la Grecia», ha aggiunto Dimitra Kalogeropoulou, Head of Office, International Red Cross Grecia.

Gli psicologi che lavorano a Lesbo hanno riferito ai media che un numero crescente di minorenni si procura ferite, alcuni arrivano al suicidio. Alcuni bambini non accompagnati intervistati hanno riferito di provare ansia, depressione, ricorrenti mal di testa e insonnia.

«In assenza di adeguate misure di protezione, i minorenni non accompagnati che vivono nelle isole greche rimangono esposti a varie forme di sfruttamento - ha affermato Elina Sarantou, Coordinatrice del programma, HIAS Grecia - Ogni giorno, ogni ora che passano in queste condizioni, significa subire sfruttamento e ulteriori abusi».

A peggiorare la situazione concorre il fatto che per questi bambini non sia nominato alcun tutore, come invece sarebbe richiesto dalla legge greca. Un programma di tutela guidato dall'organizzazione non governativa METAdrasi è terminato nel 2019 per esaurimento dei fondi.

«Un bambino di età inferiore ai 15 anni necessita del consenso di un tutore per accedere al supporto legale - ha dichiarato Lefteris Papagiannakis, responsabile per la difesa, la politica e la ricerca di Solidarity Now -  Ma molti bambini non hanno un tutore e di conseguenza nessun modo per ottenere l'aiuto di cui hanno bisogno. Molti sono intrappolati in condizioni terrificanti, senza la possibilità di inoltrare la domanda di ricongiungimento con la propria famiglia».

I ritardi nel processo di registrazione e la mancanza di rappresentanza e supporto legale per i minorenni non accompagnati negli hotspot, minano la loro possibilità di ricongiungersi con i familiari in altri paesi dell'EU. Il termine dei tre mesi per la presentazione di una richiesta di ricongiungimento familiare non è spesso rispettato perché, durante tale periodo, i minorenni non accompagnati non vengono nemmeno identificati.

«Le condizioni sulle isole greche sono sovraffollate e disumane - ha dichiarato Giulia Cicoli, coordinatrice del progetto di Still I Rise - I campi hanno una capacità di poco più di 6.000 persone. Eppure vi si trovano, all’interno e intorno, oltre 38.600 persone. Questo non è certamente il posto per un minorenne».

I paesi dell'EU dovrebbero condividere la responsabilità e trasferire i minorenni non accompagnati fuori dalla Grecia, garantendo nel contempo che i loro interessi primari siano presi in considerazione e facilitando il ricongiungimento familiare al fine di garantire loro una soluzione definitiva.

«In altri paesi dell'UE sono disponibili spazi adeguati e, in alcuni casi, le famiglie sono in attesa di un ricongiungimento - ha affermato Lora Pappa, fondatrice e presidente di METAdrasi - Molti di questi bambini potrebbero un giorno essere cittadini europei; dovremmo ispirarli fin da ora con i nostri valori fondamentali».

I paesi dell'UE dovrebbero tenere conto dell'emergenza umanitaria nelle isole greche per quanto riguarda le scadenze per la presentazione delle richieste di ricongiungimento familiare - affermano all’unisono le Organizzazioni - Per quanto riguarda quei bambini che non hanno rispettato la scadenza, dovrebbero ricorrere alla "clausola discrezionale" del regolamento Dublino III, che determina quale Stato membro dell'EU è responsabile dell'esame di una domanda di asilo.

L’appello è stato inoltrato da Defence for Children al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

 

Comunicato stampa

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