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Attualità | 29 maggio 2020, 10:20

Insegnanti statali e comunali della scuola dell'infanzia chiedono di aprire una riflessione sulla ripartenza di settembre

Un gruppo di docenti ha redatto un appello in cui si analizza la situazione delle scuole dell'infanzia di fronte all'esigenza di ripartire a settembre convivendo con il covid-19

Insegnanti statali e comunali della scuola dell'infanzia chiedono di aprire una riflessione sulla ripartenza di settembre

Anche il mondo delle scuole dell'infanzia si troverà a dover affrontare i molti interrogativi che la ripartenza delle attività didattiche pone a insegnanti e studenti, visto che il coronavirus continua a circolare.

Sabato 9 maggio si è svolta una riunione telematica di un gruppo di docenti che lavorano in diverse scuole dell’infanzia statali e comunali della Liguria, per riflettere sul tema della ripartenza a settembre, che ha prodotto un documento con le principali richieste degli insegnanti.

"Come gruppo spontaneo desideriamo far sentire anche la nostra voce condividendo con tutti e tutte una riflessione su ciò che è accaduto nelle nostre scuole a partire dal mese di marzo ad oggi e su ciò che vorremmo accadesse a settembre, con una concreta riapertura delle scuole - si legge in apertura del documento -. Nella fase di emergenza si è parlato di scuola pensando solo alla chiusura, trascurando come ipotizzarne la riapertura. Per lungo tempo c'è stato un silenzio assoluto e oggi soltanto notizie confuse, ma nessuna indicazione ufficiale".

Per i docenti la discussione su come garantire il diritto allo studio nella scuola dell'infanzia è stato deficitario rispetto a quella che ha riguardato la didattica rivolta alle altre fasce d'età: "Abbiamo constatato come, mentre negli altri ordini di scuola all’esigenza immediata della chiusura si è associata una riflessione sulla didattica a distanza, mentre nella scuola dell’infanzia la DaD è stata lasciata alla libera gestione delle scuole o, peggio ancora, delle singole insegnanti che si sono volute attivare con questa modalità".

Al centro della riflessione la didattica a distanza: "Nelle scuole dove è stata applicata, la DaD ha cambiato non solo le modalità di relazione tra l’insegnante e i bambini, ma anche tra colleghi e con le famiglie. Infatti l’esperienza di queste nuove relazioni a distanza ha in alcuni casi agevolato la discussione, in altri ha fatto emergere differenze e criticità. La DaD non solo ha allargato la forbice di diseguaglianza economica e sociale tra le famiglie, ma ha anche accentuato le differenze fra le varie realtà scolastiche: risposte ricche e variate in contesti scolastici dove la riflessione pedagogica è vivace e l’uso delle tecnologie sufficientemente diffuso, risposte povere o quasi assenti nei contesti educativi meno attivi".

Si legge ancora nel documento: "Dalle nostre discussioni e riflessioni è emerso che il distanziamento non può essere preso in considerazione per bambini della fascia 0/6; gli alunni vivono le loro prime relazioni di comunità nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, che non possono restare chiuse per periodi di tempo prolungati senza portare danni significativi alle esigenze di socializzazione e interazione. Va poi considerato che molti bambini hanno vissuto in famiglia situazioni stressanti come lutti, familiari malati o perdita del lavoro dei genitori, a fronte delle quali riteniamo quindi necessaria una particolare attenzione al momento del rientro a scuola con supporto psicologico-sanitario".

"Partendo da queste riflessioni abbiamo condiviso esperienze e pensieri su una possibile progettazione organizzativa e didattica delle scuole dell’infanzia alla riapertura - scrivono i docenti -, per la quale abbiamo elaborato diverse richieste. Vogliamo il mantenimento di tutte le sezioni scuola infanzia a prescindere dal numero di iscrizioni per l’anno scolastico 2020/2021. Troviamo inaccettabili le numerose chiusure di sezioni avvenute in Liguria, tanto più nella situazione di emergenza che stiamo vivendo. Chiediamo che gli insegnanti che lavorano nel servizio pubblico dello 0/6 siano subito coinvolti nella fase di ideazione della riapertura dei nidi e delle scuole infanzia. Riteniamo necessaria la creazione immediata di una piattaforma tecnologica pubblica e statale, libera dalle logiche di mercato. Richiamiamo poi l’attenzione sui problemi strutturali di alcuni edifici scolastici della Liguria: spazi al chiuso inagibili, chiusi da anni e inutilizzati. Occorre prevedere quindi all’allestimento anche di strutture mobili all’esterno per quelle scuole dove gli spazi sono angusti. Chiediamo nuovi patti educativi territoriali partendo dalla mappatura di tutte le risorse sul territorio tenendo conto che la scuola è uno spazio irrinunciabile per la comunità: a tal fine si potrebbe avviare un censimento di realtà sociali e culturali presenti nelle vicinanze di ogni struttura scolastica per prevedere nuove alleanze educative con quanti operano sul territorio, entrate gratuite nei musei e possibilità di trasporti pubblici gratuiti".

"Vogliamo esprimere il nostro desiderio e la nostra intenzione di riappropriarci al più presto delle nostre scuole e curare le relazioni con i bambini e le loro famiglie al di là della DaD - si legge in conclusione dell'appello - quindi chiediamo di avere la possibilità di rientrare a scuola per iniziare una seria valutazione degli spazi e ipotizzare strategie per settembre".

Redazione

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