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Attualità | 25 ottobre 2020, 16:31

Frilli, l’editore ‘glocal’ pubblica la quarta antologia in memoria del fondatore Marco

Quarantanove racconti uniti dal filo del noir, con prefazione del ‘maestro’ Bruno Morchio. Carlo Frilli: “Continuiamo a navigare, anche senza il nostro ‘timoniere’”. Presentazione martedì pomeriggio da Feltrinelli (salvo variazioni)

Frilli, l’editore ‘glocal’ pubblica la quarta antologia in memoria del fondatore Marco

“Non so se avrei fatto l’editore, senza l’esperienza di mio papà. Certamente non avrei mai potuto farlo con queste capacità. Gli riconosco qualcosa di unico, qualcosa di esclusivo”. Il papà in questione si chiamava Marco e il figlio che parla si chiama Carlo. Il cognome è Frilli, il marchio di casa è uno dei più conosciuti, certamente in Liguria ma anche in tutta Italia, per quanto riguarda la letteratura di genere giallo.

Vent’anni fa un rappresentante editoriale del gruppo Laterza, pieno di idee, di buona volontà e con una vastissima conoscenza del settore librario, fondava la Fratelli Frilli Editori, coinvolgendo nell’avventura i figli Carlo e Giacomo e un gruppo di assai valenti collaboratori. Marco aveva intuito il filone ‘caldo’, quello particolarmente interessante da percorrere, e anche quello più fertile dal punto di vista commerciale: fu così che Frilli partì, è così che Frilli riesce a navigare nel ‘mare magnum’ dell’editoria nazionale “anche adesso che il timoniere se n’è andato, ma ci ha lasciato una grandissima eredità e, soprattutto, ci ha lasciato i suoi preziosi insegnamenti”.

Marco se n’è andato nel 2016. Ci sono moltissimi modi di rielaborare un lutto, una perdita così grave: Carlo e Giacomo, tra i tanti, hanno voluto sin da subito che il papà venisse ricordato, anno dopo anno, con ciò che probabilmente più amava. I racconti gialli.

“È stato così che, sin dal 2017 - racconta Carlo Frilli - abbiamo dato alle stampe un’antologia dedicata a papà, coinvolgendo tanti autori della nostra ‘scuderia’, insieme ad autori di altre case editrici e ad alcuni scrittori emergenti. La formula è piaciuta e siamo arrivati sino al 2020”.

Dopo ‘Una finestra sul noir’, ’44 gatti in noir’, ‘Tutti i sapori del noir’, ecco da pochi giorni sugli scaffali delle librerie e sulle principali piattaforme online (a cominciare dal sito della Frilli) e, da domani, anche in versione ebook, ‘I luoghi dei noir’, una raccolta molto indovinata e davvero ben orchestrata dal curatore Armando d’Amaro, anche perché fa perno intorno a una delle caratteristiche che più hanno fatto amare i prodotti della Frilli: la connotazione geografica rispetto alle varie storie.

Se l’anno scorso la prefazione era stata affidata a Maurizio De Giovanni, questa volta tocca a Bruno Morchio. Il bello, anzi i belli, sono due aspetti: il fatto che a sempre più autori faccia piacere ‘salire a bordo’ di quest’avventura editoriale e il fatto che Morchio ritorni alle origini.

Fu proprio con Frilli che il papà di Bacci Pagano mosse i suoi primi passi, ma sono moltissimi altri gli autori lanciati alla ribalta nazionale dalla casa editrice genovese: quattro nomi su tutti, Raffaella Romagnolo, Maria Masella, Antonio Caron e l’appena scomparso Dario Crapanzano.

Il primo amore non si scorda mai, ed è infatti proprio Bruno Morchio, nella prefazione, a cogliere l’aspetto più importante, quando scrive che “Marco aveva colto lo spirito del tempo, un piegarsi dei gusti del pubblico verso un nuovo genere letterario che marcava fortemente i luoghi e indagava il grande fenomeno della globalizzazione attraverso le sue ricadute nei piccoli mondi delle nostre città, dei nostri quartieri e delle Riviere. Per indicare il fenomeno è stata inventata una parola: ‘glocal’”.

Giustissimo, perché è proprio Frilli l’editore ‘glocal’ per eccellenza: attento e fortemente radicato sul territorio, ma con un respiro nazionale, tant’è vero “che le storie - dice Carlo - non sono più solo ambientate a Genova e in Liguria, ma c’è una continua ricerca, sia da parte mia che di Armando d’Amaro, che è sia socio che editor della casa editrice, di nuovi autori e di nuovi personaggi anche nelle altre regioni”.

Ne ‘I luoghi del noir’ i racconti sono quarantanove e coinvolgono cinquantatré autori, visto che alcuni di loro scrivono in coppia. Immancabile la copertina arancione che, come osserva a ragione Morchio, “è diventata un brand, un marchio di garanzia”. “E pensare - ricorda Carlo Frilli - che quel pantone era nato come un errore della tipografia. Il primo giallo che pubblicammo, ‘Il sindaco’ di Paolo Cornaglia Ferraris, aveva la copertina azzurrina. Era il 4 maggio del 2000. Sono passati vent’anni. Dopo quel titolo, ci arrivò un giorno un libro con quel colore strano dalla tipografia. Lo adottammo per tutte le altre pubblicazioni di questa collana”.

Negli anni, la Fratelli Frilli ha pubblicato anche libri di storia, una collana di romanzi rosa, alcuni volumi a tema sportivo (il calcio in particolare), ma è sempre il giallo che ha consentito di viaggiare con un certo vento in poppa. Proprio perché “Marco - sono ancora le parole di Morchio - era uno che di libri se ne intendeva. Annusava l’aria e sapeva cogliere al volo il vento che tirava”.

Non è semplice calibrare al meglio un’antologia collettiva e il lavoro di Armando d’Amaro è stato lungo e complesso. Però c’è da dire che il genere funziona: perché è affascinante e divertente, allo stesso tempo, ascoltare, leggere e conoscere più voci, dentro lo spazio fisico di un solo libro. E funziona pure commercialmente (il che non guasta, anzi), perché ogni contributo è un ottimo volano, per sé e per tutti gli altri.

Ci sono autori noti e già in forza in casa Frilli, come lo stesso Armando d’Amaro, Mirko Addesa, Sabrina De Bastiani in coppia con Daniele Cambiaso, Daniele Grillo in coppia con Valeria Valentini. E ancora: Maria Masella, Achille Maccapani, Mario Paternostro e Morena Fellegara. Poi, ci sono autrici che si cimentano per la prima volta con il noir, come Arianna Orrù, che lavora in una libreria; e come Manuela Monaco, insegnante alla scuola materna e seguitissima sui social con il suo blog ‘Io parlo da sola’. Da non perdere il racconto di Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini, che è anche l’ultimo scritto lasciatoci da Zarini, pure lui venuto a mancare di recente, così come i lavori di Alessandro Maurizi, Giada Trebeschi e Arianna Destito Maffeo.

Ce n’è per tutti i gusti, per tutte le sensibilità e… per tutti i luoghi, come ci si propone a partire dal titolo. La prossima edizione? “Tireremo le file verso fine anno - dice Carlo Frilli - In genere, realizziamo un sondaggio, chiedendo proprio ai nostri lettori che cosa avrebbero piacere di leggere”. Così nasce un’opera ‘trasversale’, e fa proprio piacere pensare che sul vascello della Frilli tutti possano portare il proprio vento o, all’occorrenza, la propria benzina, fatta di intuito, di idee, di fantasia e, in alcuni casi, anche di formidabile coraggio.

“Cerchiamo di far sempre del nostro meglio - conclude Carlo Frilli - nel ricordo di papà. Abbiamo lavorato gomito a gomito per tanti anni: qualche battibecco c’è stato, certo, ma soprattutto ci sono state tante lezioni di vita e di lavoro”.

La presentazione, salvo annullamenti dell’ultima ora dovuti all’emergenza sanitaria, è in programma martedì alla Feltrinelli di via Ceccardi a Genova. Due i turni: dalle 17 alle 17,50 e dalle 18,30 alle 19,20 (con prenotazione obbligatoria alla mail eventi.genova@lafeltrinelli.it). Anche Marco sarà presente: nello spirito di queste pagine, nell’orgoglio e nel lavoro dei figli Carlo e Giacomo. Sarebbe ancora, non c’è dubbio alcuno, uno splendido coach, per questa squadra di soci, staff, autori e collaboratori cresciuta a dismisura nel corso degli anni. E per numero e, soprattutto, per talento. 

Alberto Bruzzone

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