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Attualità | 03 aprile 2021, 15:07

Il “coniglio Pasquale in mutande”, la storia nata a Vado Ligure che fa sorridere i bambini

La fiaba di Annamaria Siccardi è diventata una tradizione, pronta a varcare i confini del savonese per divertire i bimbi di tutta la Liguria

Il “coniglio Pasquale in mutande”, la storia nata a Vado Ligure che fa sorridere i bambini

Ci sono davvero tanti lettori che mi scrivono e mi suggeriscono argomenti interessanti, che variano dal mistero alla leggenda, dalla storia alla fiaba. Oggi, ho voluto riportare la favola del “coniglio Pasquale in mutande”, nata qualche anno fa dalla fantasia di Annamaria Siccardi, autrice savonese, nonché lettrice della rubrica. Questa storia di fantasia è dedicata ai bambini, che sempre di più apprezzano il racconto. La fiaba narra pressappoco così… 

C'era una volta un paese in cui la Pasqua era talmente amata, che i festeggiamenti iniziavano addirittura qualche mese prima. Quell'anno, i giornalisti della televisione incuriositi da ciò che avevano sentito dire di “Pasqualonia”, chiesero al Sindaco il permesso di poter realizzare un servizio televisivo da trasmettere in tutto il mondo. Il primo cittadino accettò e disse loro che avrebbero potuto trasferirsi in paese documentando tutto ciò che avrebbero voluto. In fondo, sarebbe stata una bella forma di propaganda per Pasqualonia! Il Sindaco riunì nella piazza i suoi cittadini e si raccomandò: “Vi prego di mantenere atteggiamenti corretti, affinché non si creino impressioni negative agli occhi del mondo. Vorrei che ognuno di voi avesse un certo decoro anche nell'abbigliarsi”.  

In quella comunità, viveva anche un coniglio chiamato Pasquale ed ogni anno, aveva il compito di organizzare i festeggiamenti della Pasqua, solo che aveva una particolarità: girava sempre in mutande. Non importava in che stagione, lui non aveva freddo e non temeva i giudizi. Solo a vederlo per strada, si “piangeva dal ridere” e con i suoi scherzi, le sue macchiette e la sua goffaggine, questo personaggio, trasmetteva buonumore a tutti. 

Quella volta però, non aveva ancora “architettato” nulla e la mattina in cui il Sindaco riunì i cittadini per ufficializzare la grande notizia, lui non era presente... Sì, perché tra i molti pregi, qualche difetto lo aveva; era terribilmente pigro e “svampito”. Pensa e ripensa, finalmente gli venne un'idea: “Farò una sorpresa al Sindaco! Quest'anno organizzerò un party in mutande! Faremo la festa all'aperto, per le vie del paese, dove potremmo addobbare finestre e balconi. Inoltre, sostituirò la bandiera esposta in Comune, con un “bel” paio di mutandoni allegorici e il vento li farà sventolare talmente tanto, che attireranno l'attenzione di tutti! Il Sindaco sarà proprio fiero di me!”  

Soddisfatto, iniziò l'iter di quella che al posto di una festa, sarebbe stata una vera e propria sciagura. Nel frattempo i giornalisti, ricevuto l'ok dallo stesso Sindaco, si preparavano a partire per Pasqualonia dove, come promesso, avrebbero messo a punto un servizio a dir poco “sensazionale”. 

Ognuno aveva ritirato quel “capo”, dal sarto che gentilmente le aveva realizzate e, all'annuncio del coniglio che girava per le vie del paese, tutti, pronti per il party, le avevano indossate. Uomini che le avevano rosa, donne con mutande da uomo, e chi più ne ha, più ne metta. 

Arrivarono i giornalisti e si guardarono intorno, senza parole, ma finsero che nulla fosse; Era sera e loro stanchi ma desiderosi di iniziare quella nuova missione, decisero di riposarsi rimanendo tranquilli fino al giorno dopo, quando si levarono di buon'ora, riposati e “carichi” di energia. Si recarono al bar per fare colazione ma davanti ai loro occhi,  lo stesso scenario della sera prima; erano tutti in mutande!  

A mano a mano che camminavano, gli incontri con i cittadini erano sempre più stupefacenti, poiché tutti quelli che incrociavano... Erano “stramaledettamente” in mutande!  

Intanto, il coniglio, indaffarato per i preparativi del party che si sarebbe tenuto la sera stessa, non si accorse neanche dell'arrivo dei giornalisti; tutto procedeva come lui aveva progettato e vedere il paese “ridicolizzato” in quel modo, lo riempiva di orgoglio. 

Eseguirono l'intervista di rito e finalmente conobbero la storia. Ora avevano capito tutto e decisero di raccontarlo al mondo. Le televisioni erano collegate con il paese “delle mutande”. I telespettatori iniziarono a telefonare alla televisione; gli indignati si indignavano, i divertiti si divertivano, insomma... scoppiò un caos.  

Il Sindaco era scioccato. Intanto a Pasqualonia, tutti uscirono dalle loro case ed invasero le strade, i negozi, addobbati “a mutanda”, accesero ancora più luci e le bancarelle offrivano cibo per tutti i gusti! 

In quel mentre passò il coniglio portato in trionfo dalla folla e, appena riconosciuto il Sindaco, intimò ai cittadini di fermarsi. “Signor Sindaco, che piacere!!! Mi stavo chiedendo dove fosse, non l'abbiamo più vista! Allora, che ne dice dei festeggiamenti di quest'anno? Le...” Il Sindaco non gli diede neanche il tempo di finire e la rabbia gli era salita fino al cervello. Ma proprio in quel mentre scattò la mezzanotte ed il povero Amministratore non si accorse nemmeno che era partito il conto alla rovescia... 

Fu così coinvolto, nel “lancio delle mutande” e quella che per lui doveva essere una sorpresa, si era trasformata in una miccia accesa proprio dal coniglio.  

Il Sindaco, scioccato, venne adagiato sulla panchina della piazza comunale, ma era talmente stremato che si addormentò. Venne svegliato da un tizio che, scuotendolo dolcemente gli mormorava all'orecchio: “Sveglia...!Sveglia...!” 

“Sveglia...!Sveglia...! Sussurrava la moglie mentre lo scuoteva dolcemente per destarlo... 

Cristiano era un pasticcere molto fantasioso e quell'anno per le festività pasquali, avrebbe voluto creare qualcosa di nuovo. Ci provava da tempo, ma non era ispirato, quindi pensò di farsi venire qualche idea, iscrivendosi al concorso “Il dolce più originale della Santa Pasqua” indetto dal Sindaco della sua città. La sera prima a cena, aveva esagerato con la peperonata e...lo aveva fatto sognare e quella visione onirica, fu la sua ispirazione; rivide un Sindaco, un paese, molte mutande e soprattutto sì, nel sogno c'era proprio lui, un coniglio pasticcione! 

Fu così, che in questa storia nacque il “Coniglio Pasquale” e da allora, nel periodo che precede questa festa, insieme alle classiche uova ed alle colombe, addobba maestosamente le vetrine di tutto il mondo. 

 

Grazie Annamaria, auguro a te e a tutti i lettori di questa rubrica una buona Pasqua. Dario Rigliaco. 

E’ disponibile su Amazon, dello stesso autore di questa rubrica, la pubblicazione “Il medioevo in 333 risposte”. Link diretto: https://www.amazon.it/Medioevo-333-risposte-Dario-Rigliaco/dp/B08T8CNMB6 

Dallo stesso autore: “Streghe, Diavoli e altre leggende italiane”, “Miti&Misteri della Liguria”, “Avenius” ... 

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Dario Rigliaco

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