"Quest’oggi in Consiglio comunale, pur ribadendo l’importanza di due cantieri strategici per Genova come il potenziamento del trasporto ferroviario delle merci nel tratto porto di Genova-Campasso-bivio Fegino e del prolungamento della metropolitana Brin Canepari, abbiamo richiesto con forza il pieno coinvolgimento in queste due opere di abitanti, Comitati, Municipi Centro Ovest e Valpolcevera, attraverso la costituzione di Tavoli di lavoro e di un Osservatorio ad hoc", scrivono in una nota stampa i consiglieri comunali di opposizione Cristina Lodi e Gianni Crivello.
"Le istituzioni hanno il dovere e i cittadini il diritto ad un confronto che li veda pienamente coinvolti, affinché si possa valutare tutte le ricadute che questi cantieri porteranno su quartieri densamente popolati - aggiungono gli esponenti di Partito Democratico e Lista Crivello -. Attraverso le nostre interrogazioni alla giunta, abbiamo chiesto quale sarà l’impatto dei cantieri su scuole, abitazioni, mobilità e sistema di parcheggi, ricordando che, se i lavori proseguiranno secondo il ritmo previsto, ci vorranno due anni per il prolungamento della metropolitana e tre anni per il potenziamento del trasporto ferroviario delle merci. Di fronte a questa prospettiva, è necessario sapere quali saranno e se ci saranno riconoscimenti per i disagi vissuti dagli abitanti, attraverso la concessione di ristori e se si attuerà la riqualificazione dei territori coinvolti attraverso meccanismi di compensazione che riconoscano la necessità di tutelare realtà già duramente colpite dal tragico crollo del viadotto Morandi e successivamente dalla crisi pandemica".
"Saremo quindi sempre più impegnati in Consiglio comunale e al fianco dei cittadini affinché si costituisca in tempi brevi il Tavolo di lavoro richiesto, si convochi la Commissione comunale competente e incontri pubblici nel rispetto delle normative di distanziamento vigenti, per garantire adeguati processi di informazione e comunicazione, aspetti peraltro stabiliti dalle norme di legge esistenti nonché dalle regole democratiche di convivenza", concludono Lodi e Crivello.