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Municipio Levante | 16 aprile 2021, 10:45

Murales calcistici a Quarto, tra sdegno e ironia

Ignoti ‘artisti’ in azione nottetempo nel Municipio IX Levante. Sui social network impazzano i commenti, tra chi chiede la rimozione immediata e chi invece difende la colorazione

murales calcistici a quarto

Il murales che fa discutere. È comparso ieri in un’ampia curva di via dei Ciclamini, a Quarto Alta, nel Municipio IX Levante, un grande ‘affresco blucerchiato’ che ha fatto non poco commentare i residenti, soprattutto sul gruppo Facebook ‘Sei di Quarto se…’.

L’iniziativa e la sorpresa nel constatarla, ha acceso un dibattito che vede inevitabilmente le parti divise, come la città, che tifa Sampdoria e Genoa. Ma ci sono riflessioni anche da parte di chi non ama il calcio. Questo il primo post legato alla foto: “In genovese si dice Rumente, in italiano si dice imbecilli. Perché non vi pitturate le pareti della cucina? Qui non è un problema di fede calcistica ma di civiltà, decoro e rispetto per ciò che non è vostro. Poi questi ‘leoni’ li troviamo sui social a dire che questo è uno schifo, che quell’altro è fatto male, che nulla di civile pulito ed educato vi sta bene. Se fosse per me, se vi beccassi, ripitturereste tutti questi scempi in giro per la città, non solo quello che avete fatto. Vergognatevi. Mi adopererò con il Municipio affinché si proceda al ripristino, proponendomi da subito come volontario”.

Il fattaccio è accaduto durante la notte, rapidamente e senza testimoni, con l’oscurità come complice, come spesso accade ma non è il solo episodio, poiché a Genova, dove le tifoserie da tempo amano sfidarsi anche a suon di colori sui muri, o sulle scalinate come a Marassi, sono diversi i murales con i colori delle squadre cittadine che ‘imbrattano’ le strade, ma non a tutti dispiacciono.

La prima reazione è una sorta di ‘vendetta’ a colpi di pennello: “Mi viene da pensare a una ‘risposta’ al rossoblù del molo del porticciolo di Nervi. In entrambi i casi disapprovo i murales, ma non di certo per la fede calcistica, che per quel che mi riguarda non ho, ma perché rappresentano un ulteriore esempio di inciviltà”.

Il dibattito impazza perché aldilà dei colori e dell’amore per la propria squadra, qualcuno reputa tali dipinti un autentico segno di inciviltà. Per altri invece gli affreschi conferiscono semplicemente un tocco di colore in mezzo al grigio cemento. “Personalmente i murales veri mi sono sempre piaciuti - scrive una donna - ma non scritte o spazzatura. In quella curva mi sembra ci fosse una scritta d’amore”. Anche a qualche uomo non dispiace il ‘dipinto’: “Meglio un po’ di colore o le vostre tristi vite in bianco e nero? E fatelo un sorriso ogni tanto! Mugugnoni”.

Qualcuno li paragona alla Street Art Genovese anche se quella è ben diversa e anche autorizzata. Tra i più belli in città ci sono quelli del noto Stevo, che ha ‘colorato’ i carruggi con i topi che parlano in Genovese, ma anche i piloni della sopraelevata sono diventati la tela per writers di fama mondiale: sul pilone 82 c’è quello di Drina A 12 e Giuliogol, due artisti genovesi ponentini che hanno intitolato la loro opera: Hope. Chissà se tra qualche giorno sarà davvero sparito come il volontario propone. Intanto c’è chi va al concreto e denuncia situazioni ben più pericolose: “Già che vi adoperate per ridipingere giustamente il muro, potete adoperarvi anche per far asfaltare il tratto di viale Pio VII (incrocio con viale Des Geneys, fino a mare): strada piena di buche e in scooter si rischia l’osso del collo ogni volta”.

Rosa Cappato

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